La zampata del campione. La società di Avellino aveva puntato forte su David Logan e il 35enne ex Sassari ripaga la fiducia nel momento più delicato di Gara 2. Con Reggio Emilia in fiducia grazie a una zona che stava asfissiando l'attacco irpino, Logan si carica la squadra sulle spalle e con furbizia e determinazione realizza i punti (19 nella ripresa) che portano i lupi sul 2-0.
La Grissin Bon disputa una gara totalmente diversa rispetto a quella di due giorni fa, tocca il +10 nel primo tempo, riesce spendendo tanti falli a contenere Fesenko, ma sul più bello si scioglie come neve al sole e non trova la forza per rispondere alla spallata finale di Avellino.

Primo tempo Avellino è priva di Ragland, volato negli Usa per i funerali del fratello, e parte con Green, Logan, Thomas, Leunen e Cusin, con Fesenko in panchina. Reggio Emilia risponde con Needharm, Della Valle, Kaukenas, Wright e Cervi.

Le due squadre avvertono la tensione, commettendo una serie di errori in fase di possesso e prendendo tiri molto forzati. Lo stesso Kaukenas, alla centesima gara nei playoff, commette due falli in poco più di un minuto, ma Menetti lo lascia in campo. Anche a Cusin vengono sanzionati due falli, e Sacripanti è costretto a schierare Fesenko prima del previsto. Reggio muove meglio la palla, alza le barricate intorno a Fesenko e spegne le bocche da fuoco irpine, costringendo i biancoverdi a un primo quarto da 8 punti,  frutto di un 3/15 dal campo che lascia poche parole da aggiungere. Wright fa vedere perché la Grissin Bon ha puntato forte su di lui, tuttavia il suo potenziale è espresso solo in parte a causa della
scarsa conoscenza dei compagni. Nel secondo quarto, Avellino prova a ripartire da Thomas e Randolph, a lungo in ombra, tuttavia continua a litigare col ferro (6/23) e Reggio, con due triple in contropiede di un ispirato Aradori, aumenta il vantaggio (15-23). Sacripanti chiama timeout per riorganizzare le idee, che restano confuse se è vero che prima Polonara con una schiacciata, poi Wright con un tap-in schiacciato a con due mani permettono a Reggio di toccare la doppia cifra di vantaggio (22-32). Con Fesenko a rifiatare, Wright fa a fette la difesa di Avellino, che  che con un autocanestro di Cusin (punti attribuiti ad Aradori) scivola a -12 -(24-36).  L'orgoglio dello stesso  Cusin e di Green, in mancanza di un Logan fino a questo momento abulico, produce un miniparziale di 5-0  che Menetti blocca con un repentino timeout, e la scelta è ripagata da una tripla in allontanamento di Aradori (che vola a quota 15). Avellino trova solo un libero di Fesenko nell'ultima azione, e il primo tempo si conclude sul 30-39. 

Secondo tempo Reggio riparte con un arresto e tiro di Needham, Avellino si aggrappa a Fesenko, che costringe la Grissin Bon anche a triplicare su di lui, lasciando spazi aperti a Leunen (38-43). 
Dopo un primo tempo opaco, inizia a farsi vedere Della Valle, che si fa sentire sia in fase realizzativa che, col quarto fallo di Needham, nella gestione della palla. I primi sprazzi di Logan, uniti alla solita sapienza di Leunen e all'involontario aiuto di un paio di perse di Wright, riportano in scia i padroni di casa (44-46). Menetti ripropone la zona,  subito punita da Logan (47-48), ma la staffetta Della Valle - Aradori invece dà risultati migliori, che permettono a Reggio di resistere all'ondata biancoverde e di andare all'ultimo intervallo lungo ancora in vantaggio (51-53).

Kaukenas apre il quarto finale con un canestro in contropiede. Avellino si appoggia a Fesenko, che carica di falli Polonara e Wright e appena ha un centimetro di spazio schiaccia con rabbia, poi lascia spazio a Cusin che col primo pallone toccato sigla il pareggio (57-57). Reggio non trema e riparte con un 5-0 di De Nicolao e Polonara, mentre con Fesenko in panca Avellino non riesce a scardinare la difesa avversaria.
Avellino subisce una mazzata sul 59-62: Leunen commette fallo su un'entrata di Wright, protesta e becca anche il tecnico, che gli vale la quinta sanzione. Wright segna due liberi e l'inerzia sembra saldamente nelle mani di Reggio, ma è qui che si sveglia l'istinto di Logan. L'ex Sassari, sotto gli occhi di Meo Sacchetti, presente al PalaDelmauro, sfrutta il bonus raggiunto da Reggio per costruire 6 punti e firmare il sorpasso, poi provoca il quinto fallo di Wright, ruba palla su una rimessa di Reggio e va a schiacciare. Il PalaDelmauro diventa una bolgia, Reggio Emilia si sfalda e Green e Fesenko possono firmare i punti che valgono il 2-0.

Si va a Reggio, Avellino sa che, a differenza della scorsa serie, potrà giocare l'eventuale gara decisiva tra le mura amiche.