La Sidigas Avellino e l'Umana Reyer Venezia sono giunte ad un punto di svolta della propria stagione. Dopo le due partite andate in scena al "Taliercio" la serie si sposta in terra campana e precisamente al "PalaDelMauro", con Avellino che ha l'opportunità di costruirsi un vantaggio rassicurante in vista del ritorno in Veneto. La sfida tra le due compagini riparte da quanto visto in gara-2, con Venezia che ha fatto valere tutta la propria forza fisica e tecnica contro Avellino, che non è riuscita a trovare le dovute contromisure. De Raffaele aveva chiesto ai suoi di tornare ad essere la squadra ammirata durante la regular season e così è stato. La Sidigas invece ha mostrato l'altro volto di sè stessa, dopo quanto visto in gara-1.

L'Umana si è aggiudicata l'incontro puntando sul gioco di squadra sia in attacco che in difesa. Non a caso a referto ci sono stati ben cinque giocatori in doppia cifra. Ovviamente a trascinare i veneti ci ha pensato il solito Peric, autore di 23 punti. Stavolta, a differenza di quanto accaduto in gara-1, l'ala croata ha trovato il necessario supporto di Haynes ed Ejim, i quali hanno concluso la partita accumulando 24 punti (13 per il play georgiano ed 11 per l'ala nigeriana). Non solo perchè l'Umana ha potuto contare anche sulle buone prove di Batista e McGee, i quali hanno racimolato 10 punti ciascuno. Nel complesso Venezia ha migliorato la percentuale nel gioco interno al pitturato (66.7%), ma ha ancora palesato qualche difficoltà nel tiro dal perimetro (35.5%).

Dall'altra parte Avellino ha potuto contare solamente sui 17 punti di Logan, i 12 di Randolph, gli 11 di Green e Thomas. In particolare il play macedone ha impressionato per la capacità di realizzare da oltre l'arco anche senza una buona circolazione di palla. Un fattore che Sacripanti dovrà tenere in considerazione in vista del prosieguo della serie. In generale la Sidigas ha incontrato molte più difficoltà del previsto nel praticare il suo classico "ball movement", ma non solo perchè anche in difesa non è riuscita a portare pressione sui portatori di palla, così come non ha contestato tiri presi da Venezia in post alto. Lacune che il coach irpino dovrà colmare in vista di gara-3. Ciò da cui dovrà invece ripartire è la statistica relativa al gioco dai 6.75 metri, in quanto Avellino si è nuovamente confermata su buoni percentuali (43.5%). Un dato che associato a quello relativo al tiro da dentro l'area avversaria (57.1%) non spiega i motivi per i quali la Sidigas torni al "PalaDelMauro" con una sola vittoria conquistata in terra veneta.

Ecco perchè bisogna andare oltre i numeri e valutare gli errori commessi a livello tecnico, tattico e mentale. Venezia ha riversato sul parquet tutta la propria voglia di rivalsa dopo quanto accaduto in gara-1 ed Avellino si è fatta sorprendere da tale approccio. Un errore che è poi costato la sconfitta, infatti da quel piccolo ma importante solco costruito dagli uomini di De Raffaele è maturato il risultato finale. Questa è la dimostrazione di come nei playoff ogni dettaglio sia fondamentale. In gara-3 Avellino dovrà perciò dimostrare il giusto atteggiamento, aggredendo Venezia fin dai primi secondi dell'azione e contestando i tiri, che verranno presi dalla media o lunga distanza da Ejim ed Haynes, le due bocche da fuoco principali venete. Dall'altra parte all'Umana non basterà semplicemente ripetere quanto visto in gara-2, ma dovrà fare un ulteriore salto di qualità sotto tutti i punti di vista.

Quanto visto domenica sera potrebbe sembrare sufficiente per superare nuovamente la Sidigas in quanto si è palesato un lavoro di squadra importante, sia in attacco che in difesa, che non ha dato punti di riferimento al roster irpino. Questo elemento di sorpresa però ora va migliorato, con un maggior coinvolgimento dei migliori interpreti della squadra amaranto. Il solo Peric non basta, vi è bisogno di un aiuto diverso da parte di Haynes ed Ejim, che vanno coinvolti maggiormente nella circolazione di palla. Se l'Umana dovesse tornare a giocare con isolamenti, il rischio di perdere la partita aumenterebbe, in quanto Avellino alzerà sicuramente i ritmi rispetto a quanto visto in gara-2. Ecco perchè la chiave della vittoria sta tutta nel saper creare il giusto mix tra gioco collettivo e valorizzazione della qualità dei singoli.

La sfida del "PalaDelMauro" si presenta come una pivotal game, ed in quanto tale è decisiva per entrambe le compagini. Chi vincerà si porterà avanti nella serie e questo inciderà molto sull'aspetto mentale. La pressione è equamente divisa tra le due squadre, ma dato che Avellino giocherà in casa è logico affermare che gli irpini siano chiamati a non deludere i propri tifosi. La cosa certa è che si assisterà ad una partita molto equilibrata, che si deciderà nell'ultima frazione di gioco. A quel punto conterà molto la lucidità con la quale arriveranno i due roster. Quindi chi la spunterà? Venezia o Avellino? Al parquet l'ardua sentenza.

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Raffaele Cautiero
raga ricordatevi ke la csa + importante e essere sereni sempre sn consapevole di nn essere bello ma di essere mlt simpatico,comprensivo e soprattutto molto paziente