Successo netto e mai in discussione per Avellino, che chiude l'anno solare asfaltando Capo d'Orlando. La superiorità degli irpini è schiacciante in ogni reparto, a tratti imbarazzante la facilità con cui Fesenko scherza i lunghi avversari, Rich e Filloy trovano la via del canestro, Scrubb e Leunen una soluzione per scardinare le già larghe maglie difensive dei siciliani. I meriti degli irpini sono accentuati dai demeriti degli avversari, non pervenuti in difesa, incapaci di contrastare Fesenko (e ci può stare) ma anche di reggere il primo passo di  qualsiasi attaccante avversario. Avellino è comunque in serata di grazia, addirittura arrivano 3 triple in un'unica partita per Zerini (non accadeva dal 2 gennaio 2017) e un 2/2 dalla lunetta di Ndiaye, che in campionato era 5/25. Davvero poco o nulla da salvare per Capo d'Orlando, inaccettabile la prestazione da fantasma di un giocatore dal curriculum di Maynor.
Con questo successo, Avellino riagguanta al secondo posto Milano; Capo d'Orlano vede invece evaporare le chance di raggiungere le Final Eight di Coppa Italia. 

Primo quarto Maynor, Alibegovic, Kulboka, Ikovlev e Delas per Di Carlo, che recupera dopo 10 mesi Stojanovic;  Filloy, D'Ercole, Rich, Fesenko, Leunen per Sacripanti, che è ancora senza Wells.La presenza di Fesenko fa la differenza anche quando l'ucraino tocca pochi palloni: lo spazio creato per i compagni alza in maniera esponenziale le percentuali al tiro di Avellino, deprime i lunghi avversari e crea un netto divario tra le due formazioni. Dopo le prime raffiche di Rich, Avellino allunga con le triple di Filloy e D'Ercole (10-4) senza che Fesenko tocchi praticamente palla. Capo d'Orlando attacca tenendo palla lontana dalla zona occupata dal centro ucraino, che dall'altra parte del campo calamita i raddoppi avvarsari lasciando ampi spazi ai compagni, con Filloy e Leunen che ringraziano e banchettano (18-9). Fesenko viene fermato solo con i falli, ma in lunetta è impeccabile, e il vantaggio irpino raggiunge velocemnte la doppia cifra (22-9). Maynor si danna per costruire la rimonta, ma si becca una stoppata dal neo entrato Ndiaye, meglio a Ikovlev, che realizza 5 punti di fila (22-14). La Sidigas ha bisogno del ritorno sul parquet di Filloy per tornare a segnare: l'italo-argentino è on fire e on la terza tripla raggiunge quota 13 punti (27-18). 

Secondo quarto La Betaland sfrutta per qualche momento l'assenza di Fesenko, ma anche Ndiaye si fa sentire col solito campionario di schiacciate e stoppate, e con la tripla dell'ex Fiipaldo Avellino tocca il +13 (33-20). Il punteggio rimane alto, ma il protagonista assoluto resta Filloy, a cui la Betaland non riesce a opporre alcuna resistenza. Mentre Maynor fatica, gli ospiti tovano in Atsur e Delas terminali affidabili (39-28), ma Avellino non ha problemi a trovare sempre l'uomo con cui rispondere, questa volta Scrubb (41-28).  Capo d'Orlando trova due giochi da 3 punti con Alibegovic e Kulboka che la riportano a -7 (41-34), ma il terzo fallo di Delas lascia via libera a Fesenko, grande il doppio di Wojciechowski, che va in confusione e comincia a perdere palloni in serie.  Le triple di Scrubb e Rich portano la Sidigas a +18 (52-34), la Sidigas va al riposo con 15/16 da 2, con l'unico errore di Filloy, top scorer con 15 punti e 3/3 da 3. Per la Betaland, 6 assist contro i 13 della Sidigas, 10 rimbalzi contro i 16 degli avversari, Maynor con 1/4 e 2 assist in 16 minuti.

Secondo tempo  Due liberi di Leunen per il +20, poi 7 punti di Wojciechowski (54-41) spingono Avellino ad andare sul sicuro, cercando Fesenko e Leunen che rimettono le cose a posto (63-43).  La difesa di Capo d'Orlando si sfalda, Rich e Fitipaldo sono liberi  di colpire da oltre l'arco, due antisportivi sanzionati a Stojanovic e Alibegovic fanno volare Avellino al massimo vantaggio (72-49).  L'ultimo quarto è pura accademia. Avellino arriva a +26 (80-54) con la quarta tripla di Filloy e un insolito 2/2 dalla lunetta di Ndiaye (4/4 in serata, dopo il 5/25 in stagione). Il divario aumenta con una penetrazione di Fitipaldo, e arriva a +31 con una tripla di Zerini (85-54). Capo d'Orlando può almeno confortarsi per qualche buona iniziativa del rientrante Stojanovic e un paio di triple di Kulboka, Avellino controlla tenendo a riposo Rich e Fesenko, mentre Zerini si esalta con 3 triple. Sacripanti nel finale lascia spazio a tutta la panchina, facendo esordire Parlato, Mavric e Sabatino.