Il 101-93 maturato nel corso di gara 4 tra Cleveland e Boston, ha sancito l’eliminazione dalla postseason degli uomini di Brad Stevens, decretandone il termine della stagione. Spenti così i riflettori, è arrivato il momento dei saluti. La squadra si troverà riunita nei prossimi mesi, ma per qualcuno la porta del TD Garden non è affatto scontato che possa riaprirsi. Stiamo parlando di Brandon Bass, Jonas Jerebko ( i due Unrestricted free agent), Jaw Crowder e Gigi Datome. Il cestista azzurro, come la vittima dell’ultima follia di J.R. Smith, inizierà a guardarsi intorno, valutando offerte nell'attesa di un’eventuale chiamata da parte del GM Danny Ainge.

Intervistato da Gazzetta.it, l’atleta ha commentato i suoi playoff e la breve (ed ultima?) esperienza in Massachusetts con parole piene di soddisfazione "In questa fase si respira un basket e si gioca ad un’intensità diversa, abbiamo sfidato una squadra molto competitiva, con obiettivi diversi dai nostri. E’ stato bello – ha aggiunto Datome – fare parte di questo gruppo, raggiungendo un traguardo che nessuno ad inizio anno si aspettava." Il passaggio a poche ore dalle deadline di febbraio dalla Motor City ai Celtics ha sancito uno spartiacque rilevante per la stagione dell’ala, confermato dai numeri. Ventuno le presenze con la canotta biancoverde nel giro di due mesi e poco più, contro le due sole collezionate nell’era Van Gundy a Detroit. Per trovare il giusto equilibrio non serve andare sulla luna: "Qui a Boston ho avuto l’opportunità vera, ci ha messo un po’ ad arrivare, quasi due anni, ma alla fine si è presentata. Vestire questa maglia gloriosa e vivere in questo ambiente da giocatore Celtics sono cose che mi rimarranno per tutta la vita. Tornare in Europa? Valuterò con attenzione tutte le proposte più costruttive. Adesso penso a riposarmi, questa estate ci sarà l’Europeo e voglio arrivare in forma per viverlo da protagonista con i miei compagni ".

Verba volant scripta manent e così Datome ha deciso di postare direttamente sul suo profilo Fb una riflessione sul futuro, ma soprattutto sull’ultimo biennio di carriera vissuto in gran parte nel frustrante clima di Detroit e concluso nell’ Atlantic Division: 

Oggi, a mente fredda, voglio scrivere un pensiero sulla stagione che è terminata ieri. 

L'ho cominciata con grande determinazione per cercare di avere spazio a Detroit, ma invano. Sono andato OGNI giorno in palestra per allenarmi in modo da esser il più pronto possibile quando questa benedetta occasione sarebbe arrivata. Sono serviti mesi di pazienza e una trade che coinvolgesse uno dei miei giocatori preferiti (ho la maglia di Prince di Kentucky a casa). 

Voglio ringraziare Boston e i Celtics per questi due ultimi mesi insieme.

La dirigenza che ha realizzato la trade. I compagni che mi hanno accolto benissimo da subito. Lo staff che mi ha dato spazio e mi ha aiutato ad inserirmi e a migliorarmi.

Tutte le persone che lavorano alla facility, al Garden, nella organizzazione e che hanno permesso alla squadra di lavorare al meglio.

I tifosi Celtics da letteralmente tutte le parti del mondo che mi scrivono sui social e quelli di Boston che mi hanno fatto sentire il loro enorme affetto in città e soprattutto al palazzo. Sentire il Garden che cantava il mio nome non lo dimenticherò mai. 

Nel luglio del 2013 mi ero dato l'obiettivo di dimostrare che potevo giocare anche a questo livello. Sono stati 2 anni lunghi e per lo più duri, ma sono soddisfatto e orgoglioso di come ho sfruttato le occasioni VERE che ho avuto. Non ho fatto nulla che rimarrà nella storia di questa lega, ma so quanta fatica ho impiegato e sono fiero di me.

Quest'estate sarò free agent. Cercherò come sempre di fare la scelta migliore per la mia carriera, ascoltando ogni proposta e valutandola con estrema attenzione, da qualunque parte essa arrivi. Intanto, come potete vedere dal bellissimo disegno di Mauro Mazzara, riattraverso l'oceano verso la mia Sardegna. Da Celtic, con sottobraccio la maglia azzurra. Sarà un'altra estate di lavoro per grandi traguardi.

Sempre col sorriso stampato in volto finché avrò una palla a spicchi da scagliare.

Vi abbraccio. 
Gigione.

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