Houston torna a vincere ma non a convincere: soffertissima infatti è stata la partita contro i Philadephia Sixers che, con questa vittoria portano a 27 le sconfitta di fila, comprese le ultime dieci della scorsa stagione (0-17 quest'anno), e stabiliscono il record, se così può essere chiamato, per il maggior numero di sconfitte consecutive. I problemi per i Rockets non sono risolti, anzi, per lunghi tratti della gara si sono evidenziati ancor di più contro la peggior squadra della lega: se è stata necessaria una prova monster da 50 punti per James Harden per battere di soli due punti Phila, come può pensare la squadra texana di poter approdare ai playoff in quel selvaggio ovest?

I Sixers segnano solo 19 punti nel primo quarto ma 95 negli utlimi e tre e riescono ad arrivare fino al pareggio dell'ultimo quarto grazie ad un parziale di 18-2 e ad essere, a tre minuti dal termine, a -1 sul 107-106. Harden segna però 5 punti in fila e la bagarre dei tiri liberi porta la partita all'ultimo libero, quello decisivo, con Phila a -2: Covington sbaglia il secondo e Okafor tocca il primo rimbalzo che sbatte però sul tabellone per poi essere controllato da Howard e mandare i titoli di coda sulla partita. In casa Rockets oltre i 50 di Harden vanno in doppia cifra anche Ariza (12), Capela (13+10) e Howard (14+13). A Phila non bastano le ottime prove di Covington e Canaan, rispettivamente 28 e 23 punti. Buon contributo anche di Grant con 18 punti e Jahlil Okafor (11).

Memphis non riesce a continuare la striscia di buone prestazioni (sei vittorie nelle ultime sette gare) e cade in casa contro degli Atlanta Hawks davvero in gran spolvero. La partita si fa subito in salita per i ragazzi di Joerger e per tutto il primo tempo lo svantaggio è in doppia cifra; lo sforzo di Gasol e co è inutile perchè si ferma sul più bello, a una sola lunghezza di svantaggio verso la metà del quarto periodo, dopo di che un altro parziale degli Hawks fissa il punteggio finale sul 101-116. Tra le fila dei Grizzlies il migliore è Mike Conley con 16 punti e 9 assist; bene anche Gasol (13), Barnes (15) e Carter che dalla panchina piazza 14 punti. In casa Hawks prestazione super di Paul Millsap con 23 punti, 14 rimbalzi e 4 assist, seguito da Jeff Teague (20 e 7 assist) e da un Al Horford da 16 punti.

I Sacramento Kings cadono ancora, nonostante la solita bella prestazione di Marco Belinelli. Una sconfitta di sole dieci lunghezze (91-101)  ma dovuta ad una prestazione deludente della squadra, che nel primo si dimentica cosa è la difesa e la cattiveria mentale e che trova da Rudy Gay un misero 1/13 dal campo e da McLemore 3/9. La squadra californiana paga a caro prezzo l'assenza di Cousins sotto i tabelloni e soffre così più del dovuto a rimbalzo difensivo. Sconfitta meritata contro i giovani Minnesota Timberwolves che non fanno più notizia, non sorprendono più e sono invece sempre più una solida realtà e che tra due-tre anni, con quel popò di talento che hanno a disposizione, saranno una squadra da playoff assicurati. In casa Kings, oltre ai 17 dell'azzurro, ci sono i 16 punti conditi da 16 assist di Rajon Rondo. Buona prova anche di Koufos (16+13) e di Omri Casspi che uscendo dalla panchina mette a segno 15 punti. Tra gli Wolves il migliore è ancora una volta Andrew Wiggins con 22 punti; Lavine ne mette a referto 19 in quintetto a causa dell'assenza di Rubio. Dalla panchina esce Muhammad segnando 15 punti ma la notizia è la prova del sempiterno Andre Miller che, alla veneranda età di 39 anni e 8 mesi, sigla una prestazione di sostanza da 12 punti e 4 assist.