Delle prime 19 gare della corrente Regular Season gli Oklahoma City Thunder avevano perso ben 8 gare, lasciando intravedere crepe nella stagione a venire, che si preannunciava un altro roller-coaster che avrebbe consacrato definitivamente l'incompatibilità alla vittoria massima del duo Westbrook-Durant. Delle seguenti 14 gare però i Thunder ne hanno perse solamente due, portandosi saldamente in testa alla Western Conference dei mortali, ovverossia quella che esclude le fuoriserie San Antonio e Golden State.

Nella notte di Capodanno è arrivata la dodicesima di queste 14 vittorie, la terza consecutiva. A fare da vittima sacrificale i derelitti Phoenix Suns, una delle sorprese più eclatanti in negativo di questa stagione. Le sei sconfitte di fila con cui i Suns si presentavano alla Cheesapeake Arena (con questa fanno sette) lasciavano presagire ad una vittoria facile per i Thunder. Vittoria è stata ma così tanto facile no. 106-110 il punteggio finale, con i Thunder che hanno avuto bisogno dei migliori KD e Russell Westbrook per spuntarla.

Quando ci troviamo a 3.43 minuti dalla fine i Thunder si accorgono di non essersi ancora staccati nel punteggio dai Suns. Westbrook prova a dare per l'ennesima volta una spallata alla gara con un jumper in isolamento ma Tyson Chandler risponde con un lay-up in seguito a rimbalzo offensivo, guadagnandosi anche un libero (che sbaglierà). Sul 102-102 è Kevin Durant, con un fade-away a beffarsi dell'aiuto della difesa ed a portare i suoi avanti di due. Ed è sempre il 35 a portare i suoi un passettino più vicini alla vittoria con una schiacciata in penetrazione dopo aver sbagliato una tripla ed aver raccolto il rimbazo offensivo di Singler. Con quattro punti di svantaggio i disperati Suns provano due volte a tornare in gara, entrambe le volte con Brandon Knight, ma Russell Westbrook chiuderà definitivamente i conti con un perfetto 4/4 dalla lunetta per il 106-110 finale.

Quinta gara consecutiva con 20 o più punti per Westbrook, che nel 1° quarto ha letteralmente settato i toni con 11 punti consecutivi per la sua squadra, fra schiacciate, lay-up, jumper, liberi e triple. Numeri da circo all'intervallo: 21 punti con 8/9 al tiro più 8 assist di contorno. RW chiude la gara con 36 punti, 12 rimbalzi (19esima doppia doppia stagionale, con il solo Andre Drummond a quota 27 davanti a lui e John Wall come unica e sola altra guardia nelle prime undici posizioni) ed anche 5 steals.

"Ha una capacità straordinaria di portare passione ed energia sul campo ogni giorno, che si tratti di partite vere e proprie o di allenamenti" dirà a fine gara l'head coach di OKC Billy Donovan. Sarà mai un giorno stanco di essere così feroce Russell Westbrook? Non da meno Kevin Durant, che si "accontenta" di 23 punti con 9/21 al tiro. KD dà il meglio di sè nel terzo periodo, quando ne segna 12.

Hanno opposto molta resistenza d'altra parte i Phoenix Suns, che fra il malcontento di Markieff Morris e l'infortunio di Bledsoe si trovano ad essere la terza peggior forza della Western Conference, con speranze di Playoffs ridotte al lumicino. Rotazione corta oggi per Jeff Hornacek, con appena otto giocatori impiegati. In sostituzione di Eric Bledsoe terza gara da titolare di fila per la guardia tiratrice Devin Booker, che chiude con 12 punti e 5 assist. Assente per problemi alla caviglia Leuer, sostituito egregiamente da un sempre più importante TJ Warren. La 14° scelta allo scorso draft fa registrare la terza gara consecutiva in doppia cifra, la settima delle ultime dieci, migliorando il suo career-high di un punto: dai 28 contro Golden State ai 29 odierni (conditi da 9 rimbalzi).

E' tornato titolare Tyson Chandler nella posizione di pivot, con Len relegato in panchina, mentre non hanno trovato a sorpresa spazio né Sonny Weems né Archie Goodwin. Ancora congelato Markieff Morris, invece. Ben sei degli otto Suns impiegati hanno raggiunto la doppia cifra: oltre ai 29 di Warren troviamo i 22 di PJ Tucker, i 15 a testa di Knight e Teletovic, i 13 di Tyson Chandler (che raccoglie anche 10 rimbalzi) ed i 12 di Devin Booker. Scoreless Cotton ed Alex Len.

Dall'altra parte nessun giocatore in doppia cifra, eccezion fatta per i due dell'apocalisse (Ibaka si ferma a 9). A destare buone impressioni Kyle Singler, utilizzato di rado nella rotazione a dieci uomini di Donovan che prevede Morrow e Waiters come guardia ed ala piccola dalla panchina. L'ex Pistons ha giocato il secondo tempo con la second-unit, portando alla causa 7 punti e raccogliendo quel prezioso rimbalzo offensivo che ha dato il via alla fuga di OKC nel finale di quarto periodo.

Da segnalare un piccolo parapiglia nel finale con gli animi caldi di PJ Tucker contrapposti a quelli di Waiters e Durant. Partita tosta, con Tyson Chandler e Steven Adams puniti con un tecnico a testa nel primo tempo.