Spalle al muro dopo la sconfitta subita in gara 5, i Miami Heat di Erik Spoelstra reagiscono alla Time Warner Cable Arena di Charlotte contro gli Hornets, vincendo un'elimination game che consentirà loro di giocarsi l'intera serie domenica sul parquet amico della American Airlines Arena. Decisivo per gli ospiti Dwyane Wade, che piazza otto punti nel momento cruciale della partita, replicando a un Kemba Walker strepitoso per Clifford (37 punti e 5 assist per il prodotto da University of Connecticut). Importante anche il contributo di Goran Dragic, in grado di tenere a galla Miami in un terzo quarto complicato. Padroni di casa che pagano l'assenza di Batum (il francese autore di una comparsata nel primo tempo) e la scarsa vena realizzativa dei vari Lee, Lin e Williams, nonostante un grande Al Jefferson contro Hassan Whiteside.

Steve Clifford conferma in quintetto il rookie Frank Kaminsky per sopperire all'assenza di Batum, con Williams dirottato in ala piccola. Le due squadre giocano una pallacanestro più tradizionale rispetto ai recenti canoni Nba, utilizzando con buona frequenza il post-basso e limitando i tiri da tre. Un paio di palle perse di troppo degli Heat accendono il contropiede di Walker, che punta dritto il ferro appena possibile. Hassan Whiteside comincia forte sui due lati del campo, ma problemi di falli lo costringono ben presto a fare spazio a McRoberts. Sotto 18-11, Spoelstra chiama time-out nell'intento di svegliare i suoi, e la mossa si rileva corretta, perchè Miami mette a segno un parziale di 9-0 firmato Wade e Luol Deng. Il primo giro di cambi avvantaggia gli ospiti, che trovano punti da Richardson e una gran difesa da Winslow, depistato su Jeremy Lin, che soffre tremendamente la marcatura del rookie. Walker continua ad attaccare il canestro senza sosta, ricevendo aiuto dal solo Cody Zeller, unico a salvarsi dalla panchina di Charlotte. Whiteside rientra e riprende a dominare tra schiacciate e stoppate, Deng non sbaglia un colpo e così gli Heat giungono al massimo vantaggio sul 46-59 a un minuto e mezzo dall'intervallo lungo, tirando con il 60% del campo. 

Alla ripresa delle operazioni si mette all'opera Al Jefferson, che espone tutti i suoi movimenti spalle a canestro, dominando su Whiteside e riavvicinando gli Hornets. Walker continua ad essere devastante in attacco, ma Spoelstra tira un sospiro di sollievo quando Goran Dragic entra definitivamente in partita con una serie di canestri dalla media distanza che tengono dietro una Charlotte in difficoltà in alcuni suoi uomini chiave, su tutti Williams e Lin. Wade sembra intanto aver perso ritmo dopo un primo tempo chirurgico, Whiteside commette il suo quinto fallo all'inizio del quarto quarto, con Spoelstra che decide di rimpiazzarlo con Haslem, preferito a Stoudemire. Il veterano di Miami dà il suo contributo alla causa ospite, mentre Johnson e Deng si raffreddano al tiro. Gli ultimi sei minuti di partita sono tutti di Kemba Walker: senza altri realizzatori credibili tra i suoi compagni, e con Jefferson stanco, il playmaker di Clifford si esalta in uno contro tutti che vale una rimonta solitaria: triple improbabili, penetrazioni al ferro e layup contro i lunghi avversari servono infatti per l'81-87 a quattro minuti dalla fine. Gli risponde da fenomeno Dwyane Wade, che infila cinque punti vitali per reagire alla furia del rivale, che intanto scollina a 37 punti personali (88-90). Ancora il numero tre degli Heat pesca la seconda tripla in pochi possessi (non andava a segno dall'arco da dicembre) per stendere Charlotte, giunta a un passo dal concretizzare la grande impresa e ora invece attesa a una gara sette di fuoco domenica in Florida. 

Charlotte Hornets (48-34). Punti: Walker 37, Jefferson 18, Zeller 12. Rimbalzi: Jefferson 9. Assist: Walker 5

Miami Heat (48-34). Punti: Wade 23, Deng 21, Dragic 14, Whiteside 12, Johnson 11. Rimbalzi: Whiteside, Dragic e Haslem 7. Assist: Wade 4.