A quarantuno anni suonati, Ray Allen, uno dei migliori tiratori nella storia della pallacanestro americana, potrebbe tornare in Nba a partire dalla prossima stagione. Sono trascorsi ormai due anni dall'ultima apparizione nel basket professionistico a stelle e strisce di He Got Game, in gara-5 delle Finals 2014 contro i San Antonio Spurs, in una serie vinta 4-1 dai neroargento, vendicatisi dell'incredibile beffa subita solo dodici mesi prima proprio per mano di Allen. 

Nelle ultime ore sta circolando con insistenza la voce che vorrebbe l'ex giocatore di Bucks, Supersonics, Celtics e Heat vicino al ritorno in Nba, per di più con la maglia dei Golden State Warriors, appena aggiudicatisi le prestazioni sportive di Kevin Durant. E' stato Rusty Simmons del San Francisco Chronicle il primo a diffondere l'indiscrezione di un interesse della franchigia di Oakland per Ray Allen. Ma, secondo quanto riportato oggi da Chris Broussard per Espn, l'ormai ex giocatore Nba non sarebbe ancora certo di rientrare nella lega dopo due anni di inattività. Comunque su di lui si sarebbero mossi non solo i Warriors, ma anche i Cleveland Cavaliers dell'ex compagno di squadra a Miami LeBron James e i Los Angeles Clippers di Doc Rivers, suo allenatore ai tempi dei Boston Celtics (titolo vinto nel 2008 contro i Lakers). Naturale che un tiratore semi-infallibile del calibro e dell'esperienza di Allen faccia gola a molte contenders al titolo Nba,tra cui pare ci siano anche i San Antonio Spurs, che però - esattamente come le altre squadre - potrebbero fargli firmare solo un contratto al minimo salariale. Dopo cinque giorni di free agency, sono infatti pochissime le franchigie che hanno ancora spazio da concedere a giocatori liberi sul mercato, nessuna che ambisca al Larry O'Brien Trophy. E' infatti questo il motivo per cui Dwyane Wade al momento non ha molte possibilità di accasarsi a Cleveland - che dovrà rivedere le al rialzo lo stipendio di LeBron James - e di ottenere dai Miami Heat un biennale da cinquanta milioni di dollari complessivi.

In questo contesto si inseriscono anche i Golden State Warriors del general manager Bob Myers, che per arrivare a Kevin Durant hanno dovuto rinunciare sia ad Harrison Barnes che ad Andrew Bogut, due pedine fondamentali del roster di Steve Kerr negli ultimi due anni. Ecco perchè ad Oakland stanno cercando di riempire i buchi lasciati dalla partenza dei due big finiti a Dallas. Uno sarà coperto dal veterano David West in uscita dai San Antonio Spurs, mentre per il secondo si parla in queste ore di Landry Fields, ex Toronto Raptors e New York Knicks, oltre che di Mario Chalmers, nell'ultima stagione ai Memphis Grizzlies. Anche David Lee, dopo un anno lontano dalla Baia (Boston e Dallas le sue ultime fermate), potrebbe tornare ora in California a fianco del suo grande amico Steph Curry. Altri nomi sul taccuino del frontoffice di Golden State sono quelli di Robert Carter, Xavier Henry e di Ognjen Kuzmic, ovviamente non delle superstar (e forse neanche componenti del cosiddetto supporting cast), ma in grado di fare numero in un roster ridotto all'osso, se si considera che qualcuno tra Ian Clark, Leandro Barbosa, Marreese Speights e Brandon Rush potrebbe decidere di virare verso altri lidi. Il pressing dei Warriors su Ray Allen è datato almeno un anno, ma attualmente il recordman di triple Nba non ha ancora sciolto la riserva sul suo futuro, nonostante la tentazione di tornare a giocare sia forte, come dichiarato dallo stesso He Got Game in un'intervista della scorsa estate.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]