La nuova stagione dei New York Knicks è appena cominciata. La franchigia della Grande Mela ha appena portato a termine un'operazione restyling per tornare da subito competitiva nella Eastern Conference, dominata dai Cleveland Cavaliers di LeBron James. E all'attivismo sul mercato (non solo dei free agents, come dimostrato dalla trade che ha visto arrivare al Madison Square Garden Derrick Rose) non è stata estranea la spinta propulsiva di Carmelo Anthony, secondo quanto rivelato ieri in conferenza stampa da Phil Jackson, presidente esecutivo delle operazioni cestistiche dei Knicks: "I nostri primi movimenti sono stati dettati anche dalla voglia di vincere subito di Carmelo - le parole del Maestro Zen a Greenburgh - che è ormai entrato in una fase della sua carriera in cui non può più aspettare per lottare per il titolo Nba".

Non solo Derrick Rose dai Chicago Bulls, ma anche Courtney Lee da Charlotte, Joakim Noah dalla stessa Windy City, Brandon Jennings da Orlando, e le recenti acquisizioni dello spagnolo Willy Hernangomez e dell'altro giovane Marshall Plumlee. "Abbiamo costruito un roster con maggiore esperienza rispetto all'anno scorso, probabilmente più competitivo. Ci piace questa squadra - ha proseguito Jackson - ad esempio Joakim Noah è stato un giocatore presente nella mia lista per molto tempo, mentre da Brandon Jennings mi attendo che sia il sesto uomo dell'anno della stagione 2016-1017". Sulla stessa falsariga il general manager Steve Mills, che si sofferma anche sul rischio preso acquisendo giocatori reduci da gravi infortuni: "E' vero, ci sono giocatori che hanno avuto diversi problemi fisici in passato, ma abbiamo fatto tutti i controlli medici necessari su di loro. Pensiamo di aver aumentato la profondità del roster, siamo soddisfatti di poterci giocare la stagione con un squadra competitiva. Porzingis? La cosa migliore da fare per aiutarlo ad evolvere come giocatore è quella di inserirlo in una cultura vincente di pallacanestro". Emozionato Joakim Noah, reduce dalla riabilitazione dopo l'intervento chirurgico alla spalla: "Essere qui è qualcosa di speciale, così come ritrovare un fratello come Derrick Rose. Giocare a New York è un sogno che ho da quando avevo cinque anni e vedevo grandi campioni con questa maglia. Avevo già conosciuto Phil Jackson qualche anno fa nella sua casa in Montana, è una leggenda. La vita sa essere strana, ora ci ritroviamo entrambi a New York".

"Non so dove potremo arrivare, è tutta una questione di chimica di squadra. Bisogna mettere da parte ogni personalismo e fare tutto il necessario per i compagni, poi vedremo cosa succederà. Sono stato infortunato a lungo negli ultimi due anni, ed è stato molto frustrante per me. So che chi sono dubbi sulla mia tenuta fisica, ma non mi interessa ciò che la gente pensa o quello che scrivono i giornalisti. Solo io so quanta passione metto in questo gioco. D'altronde la voglia di riscatto è un carburante eccezionale, ne abbiamo già parlato in squadra. Tutti noi sappiamo quanto sia speciale potersi esibire al Madison Square Garden e siamo molto orgogliosi di avere la possibilità di farlo. Questa maglia significa tutto per me". Ecco poi Brandon Jennings: "Dovrò entrare nella parte del sesto uomo di una squadra che per me può competere con tutti a Est: questa Conference sta migliorando, i Bulls hanno cambiato molto, i Cavs sono sempre i Cavs, ma non vedo perchè noi non dovremmo ambire ad essere tra le prime cinque. Abbiamo talento, l'importante sarà rimanere sani per tutta la stagione. Personalmente voglio solo dimostrare di essere tornato e di poter ancora giocare a certi livelli". Spazio anche a Courtney Lee, interrogato sulla triple post offense: "E' una grande occasione per me, Phil darà a coach Hornacek la libertà di farci giocare come meglio crede, ma alla fine la nostra struttura offensiva sarà simile all'attacco triangolo".

Intanto, proseguono le trattative tra i free agents rimasti ancora sul mercato e le franchigie che cercano di rinforzarsi in extremis: tra queste ultime i Los Angeles Clippers, che da ieri si sono accordati con l'ormai ex Warriors Marreese Speights per un contratto pluriennnale di cui non sono ancora note le cifre, mentre Golden State ha fatto firmare un rinnovo annuale al minimo salariale al giovane James Michael McAdoo. Infine, l'ex Blazers Allen Crabbe è finito ai Brooklyn Nets, che gli hanno offerto un quadriennale da 75 milioni di dollari complessivi.