Secondo quanto riportato da Shams Charania per The Vertical, i New Orleans Pelicans hanno appena aggiunto al loro roster Lance Stephenson, ala piccola ancora free agent dopo aver trascorso l'ultima stagione Nba prima ai Los Angeles Clippers e poi ai Memphis Grizzlies. Stephenson, la cui carriera a stelle e strisce sembrava essere giunta al capolinea, avrà dunque un'altra opportunità agli ordini di coach Alvin Gentry.

L'accordo - secondo quanto rivelato da Espn - dovrebbe essere della durata di un solo anno, siglato dalla franchigia della Louisiana per sopperire ad alcune assenze pesanti nel reparto esterni. A New Orleans sanno già infatti di dover fare a meno a tempo indeterminato di Jrue Holiday, playmaker in passato martoriato dagli infortuni, che ha annunciato di voler rimanere vicino alla moglie - ex giocatrice della nazionale americana di calcio - malata di cancro. In assenza di Holiday, saranno in tre a giocarsi il ruolo di point guard titolare dei Pelicans: l'ex Heat Norris Cole, il nuovo arrivato Tim Frazier e soprattutto Tyreke Evans, con quest'ultimo spesso alle prese con infortuni di varia natura. Stephenson completerà dunque il pacchetto esterni a disposizione di Gentry, in un roster in cui da quest'anno ci sono anche E'Twaun Moore (in uscita dai Chicago Bulls), Langston Galloway (vecchia conoscenza dei New York Knicks) e Buddy Hield, il rookie da Oklahoma sul quale sono già puntate le speranze dei tifosi dei Pelicans. Con Quincy Pondexter pronto a rientrare come tiratore scelto, lo spazio riservato a Stephenson sembra già limitato, anche se non è la prima volta che Born Ready viene ingaggiato come jolly offensivo. Era infatti già accaduto a metà della scorsa stagione, quando i Memphis Grizzlies - in totale emergenza - si affidarono all'ex giocatore di Indiana e Charlotte per approdare in volata ai playoffs.

Missione compiuta, anche se poi gli uomini di Dave Joerger furono spazzati via al primo turno della Western Conference dai San Antonio Spurs di Gregg Popovich. Sono reduci da un'estate difficile anche i Miami Heat di Erik Spoelstra, orfani di Dwyane Wade e in attesa di saperne di più sul futuro di Chris Bosh. In Florida potrebbero essere costretti a fare a meno di Josh Richardson per l'inizio della regular season, out dalle sei alle otto settimane per un infortunio al ginocchio destro (lesione del legamento collaterale mediale). "Non so quanto tempo ci vorrà per recuperare - ha detto Richardson - i medici mi hanno detto che dipenderà da come procederà la riabilitazione. Dovrebbe trattarsi di uno stop di un paio di mesi, forse qualcosa meno. La buona notizia è che non dovrò operarmi. Quando sono finito a terra in allenamento, ho capito subito di essermi fatto male. I miei compagni mi hanno aiutato a tirarmi su e mi hanno portato nella training room. All'inizio ho solo provato a non pensare al peggio, per fortuna non è niente di così grave. Ci sono ottantadue partite di regular season, quindi avrò comunque modo di giocare tanto. Sono entusiasta di essere a Miami e non vedo l'ora di scendere in campo con i miei nuovi compagni". Già, perchè gli Heat del post-Wade ripartiranno - come esterni - da alcuni innesti come Dion Waiters, Luke Babbitt, Wayne Ellington, James Johnson e Derrick Williams, in una stagione che assomiglia molto all'anno zero per la franchigia di Pat Riley.