La stagione 2016/2017 dei Golden State Warriors è iniziata ieri, quando a Oakland, California, gli uomini di Steve Kerr si sono ritrovati per il primo allenamento dell'anno. Vero, lunedì c'era stato il Media Day, ma il primo giorno di scuola dei ragazzi della Baia è coinciso con la prima seduta agli ordini dello staff tecnico, da quest'anno privo di Luke Walton, ora head coach dei Los Angeles Lakers.

Mentre Kevin Durant spiega di aver patito "un po' d'ansia" per i primi passi con la sua nuova maglia e di "non essere abituato a tutta questa attenzione", Steve Kerr racconta di "un allenamento tranquillo, dolce", quasi a non voler sconvolgere i nuovi arrivati. "Durant è già in forma - dice l'allenatore dell'anno - il primo allenamento è andato bene, molto meglio di quanto pensassi. Ieri sera abbiamo cenato tutti insieme, e guardandomi intorno direi che c'erano almeno dodici-tredici facce nuove, considerando anche gli invitati al camp. Mi ha fatto tornare in mente che questa è una squadra molto diversa da quella dello scorso anno, e che ci attende una stagione altrettanto diversa. L'allenamento è stato tranquillo, specialmente considerando quanti erano i nuovi giocatori. La sconfitta dello scorso anno in gara-7 delle Finals contro i Cleveland Cavaliers fa parte del gioco, è la vita. Nelle gare di preseason cercheremo limitare il minutaggio dei ragazzi a venti minuti a sera". Che la nuova stagione sarà molto diversa dalla precedente è opinione che appartiene anche a Steph Curry: "Dovremo farci trovare pronti per qualcosa di molto diverso - dice il due volte MVP della regular season Nba - questa sensazione di stare costruendo qualcosa di nuovo ci accompagnerà per tutto l'anno. La scorsa stagione molte squadre hanno cominciato a giocare in maniera diversa contro di noi: ecco perchè dovremo fare degli aggiustamenti, ma avere sempre la stessa mentalità".

"Non mi interessa quali siano le aspettative nei nostri confronti. Voglio solo migliorare e giocare a un livello di pallacanestro superiore rispetto allo scorso anno. E sotto questo profilo, è del tutto irrilevante che ora in squadra ci sia Kevin: anche senza di lui sarebbe stato lo stesso. Ogni giorno insieme dovremo imparare qualcosa, saranno tutti passi che potranno portarci dove vogliamo arrivare. Una delle cose che più mi entusiasmano di questo nuovo corso sono le diverse possibilità che abbiamo a disposizione, possiamo giocare con tanti quintetti differenti". Non potevano mancare domande sul suo contratto, in scadenza nel giugno 2017, da rinegoziare con il frontoffice di Golden State, in particolar modo con il general manager Bob Myers. Al momento Curry è il quarto giocatore più pagato della squadra, con dodici milioni di dollari annui di stipendio, una miseria se si considerano le cifre dell'ultima sessione di free agency. "Sì, sono ottimista - risponde a chi gli chiede del rinnovo - voglio rimanere qui, mi piace giocare in questa squadra e per questa gente. E questo è tutto. Francamente spero che questa storia del contratto non vada avanti per tutta la stagione. Ce ne occuperemo la prossima estate. La mia risposta in merito non cambierà durante l'anno, sarà sempre la stessa. Quindi, se continuerete a chiedermi del mio contratto, non avrete da scrivere nulla di diverso".