Parla Rajon Rondo. E, come esperienza insegna, non dice affatto cose banali. Anzi. Per la prima volta, l'ex-Boston compare davanti ai microfoni dopo la sospensione per una partita infittagli dai Chicago Bulls, sua nuova squadra, a seguito di una discussione particolarmente accesa con l'assistant coach Jim Boylen, nell'ambito della sconfitta di sabato contro i Dallas Mavericks.

“Io, come giocatore, come point guard, avrei potuto gestirla meglio”, è stato l'esordio del numero 9. “Ma quando provo qualcosa, devo dirlo. Tutto quello che faccio è per il bene della squadra, solo che magari lo dico nella maniera sbagliata o comunque trasmetto male il concetto. Sto provando a lavorarci, ma non sono una persona egoista. Provo a fare ciò che è meglio per la squadra. È parte del gioco, è parte di quello che sono”.
In linea con la decisione della franchigia, Rondo non ha rivelato i dettagli dell'episodio incriminato, sorvolando e pensando subito al futuro: “sono successe delle cose. Capita. Stiamo cercando di superarle da squadra. Personalmente ho parlato col team, ho parlando con lo staff. Stiamo solo cercando di andare avanti”.

La squadra sembra aver accettato le scuse di Rondo, come confermato dal diretto interessato, poi lasciatosi andare ad una riflessione sullo spirito di squadra dei suoi Bulls: “Si, senza dubbio, ho una buona relazione col mio team. È una cosa che mi rende orgoglioso, essere un buon compagno di squadra. Penso che siamo ancora sulla stessa lunghezza d'onda. Quando perdi, anche i problemi più piccoli si ingigantiscono. Quando vinci, invece, la vittoria rimette tutto a posto. Quindi dobbiamo semplicemente tornare a vincere sul campo”.

Successivamente, il play ha puntato il suo zoom su questioni prettamente tecnico-tattiche: “Penso che stiamo giocando bene; è solo che dobbiamo trovare il modo per inanellare vittorie consecutive. Dobbiamo rientrare bene in transizione, comunicare, parlare meglio. Prendere tiri migliori, ed essere capaci di bilanciarci bene in campo per gestire la transizione”.

Al suo rientro, contro i Pistons, ieri sera, Rondo non è riuscito ad interrompere la serie negativa, ma ha comunque incassato le parole di stima di un'altra colonna della squadra come Dwyane Wade. “È stato bello ritrovarlo. Abbiamo bisogno di veterani in questa squadra, e lui è la nostra point guard titolare. È un leader, e anche oggi, quando siamo andati sotto ad inizio partita, è stato lui a continuare a guidarci difensivamente. Sul campo è intelligente, riesce a dare certezze e guida bene la transizione. Se siamo rientrati, è perché lui ci ha guidato bene in quei momenti”.

Rondo ha poi chiuso parlando del fatto che questa sia la settima sospensione subita dal 2012 ad oggi, per svarati motivi. “Sui giornali si scrive tanto, le persone scrivono quello che vogliono. Sono felice di dove sono nella mia vita e di quello che porto alla squadra. Cerco sempre di incrementare la mia intelligenza, di imparare cose nuove sul gioco. Amo ascoltare le opinioni della gente. Potrebbero dire dieci cose, di cui nove sono stronzate, ma quell'unica da cui posso imparare cerco sempre di assimilarla e portarla nel mio gioco”.
“Non leggo i giornali. Non ho Instagram o altri social network, quindi qualsiasi cosa scriviate vi auguro buona fortuna. Io continuerò a lavorare più duramente possibile per essere il miglior giocatore per questa squadra e per provare a guidarla nella maniera giusta”.