Grazie a un'impressionante prestazione di squadra sui due lati del campo, i Golden State Warriors di Steve Kerr espugnano lo Staples Center e vincono agevolmente contro i Los Angeles Clippers di Doc Rivers. Gara mai in discussione, con gli ospiti subito avanti di oltre quindici lunghezze nel primo quarto, poi abili a gestire i tentativi di rimonta della panchina di Lob City, cui sono fatali le palle perse (di cui sette intercettate da Steph Curry), che alimentano transizione e contropiede dei ragazzi della Baia. Momenti di grande pallacanestro per i Warriors allo Staples, per una squadra di meravigliosi passatori (32 assist su 42 canestri dal campo), mentre delude il primo quintetto dei Clippers, da un nervoso Chris Paul a un frustrato Blake Griffin.

Starting five confermati allo Staples Center, per la prima stagionale della rivalità tra Lob City e Dubnation. Inizio che vede i Clips affidarsi a Blake Griffin, sul quale difende in maniera competente Green. Paul si becca subito un tecnico, sintomo di un nervosismo latente per la sfida con Curry, mentre Golden State, pur non tirando ad alte percentuali, scava un solco importante: sul finire del primo quarto il punteggio è infatti già di 15-32, con Curry in versione passatore e penetratore e Draymond Green uomo ovunque, efficace anche da tre punti. Faticano maggiormente a trovare ritmo Thompson e Durant, ma il sistema di continuità offensiva di Kerr agevola praticamente tutti, tant'è che anche Pachulia si inventa passaggi da showtime. Il quintetto piccolo con Andre Iguodala diventa un rebus irrisolvibile per Doc Rivers, a cui non basta la prepotenza a rimbalzo offensivo di DeAndre Jordan. E' allora la panchina dei padroni di casa a riportare a contatto i Clippers, grazie a due triple e altre giocate da fenomeno di Jamal Crawford, e all'intensità di Austin Rivers e dell'ex Mo Speights. Vantaggio dei Warriors che si riduce anche a sette lunghezze, prima che ancora Green e poi Klay Thompson chiudano il primo tempo sul 49-62.

Alla ripresa delle operazioni, quando ci si attende una reazione d'orgoglio del primo quintetto dei padroni di casa, ecco invece eseguire un clinic di pallacanestro da parte degli ospiti, che muovono la palla alla perfezione: tutti partecipano ai tocchi di fino che fanno impazzire la difesa avversaria, e la maggior parte dei canestri dei Warriors si conclude con una schiacciata (tra gli altri, di Durant e Green). Chris Paul, dopo un breve sussulto avuto nel primo tempo, sbatte più volte contro uno Steph Curry attivissimo in difesa, con Griffin che perde via via ritmo. J.J. Redick intanto veste i panni del desaparecido, e i Clips scivolano a venticinque lunghezze di ritardo, con Kevin Durant che converte da tre punti dopo un'altra azione spettacolare. Kerr dà spazio anche a JaVale McGee, che non solo stoppa in difesa, ma si traveste da passatore in attacco per l'ottimo Iguodala. Ancora le seconde linee di Rivers, tra cui anche Wesley Johnson, fanno meglio dei titolari, ma il ritardo dei padroni di casa non scende mai oltre le dieci lunghezze. C'è sempre Draymond Green nei momenti importanti per Golden State, mentre Curry non trova triple ma sembra il vero leader della sua squadra, che per il resto può contare sull'eleganza del solito Thompson. Clippers che dunque tirano gradualmente i remi in barca, riconoscendo la sconfitta in anticipo e inaugurando un garbage time che fa felice Speights ma non il pubblico dello Staples, mentre per i Warriors ecco in campo i vari McCaw, Looney, Clark e McAdoo, anche per far rifiatare i titolari in vista della gara che tra poche ore si disputerà a Salt Lake City contro gli Utah Jazz. 

L.A. Clippers (16-7). Punti: Crawford 21, Paul e Speights 15, Rivers 14, Griffin 12, Jordan 10. Rimbalzi: Griffin 12. Assist: Paul 5. 

Golden State Warriors (19-3). Punti: Thompson 24, Green 22, Curry 19, Durant 16, Iguodala 10. Rimbalzi: Pachulia 8. Assist: Durant 7.