Milwaukee Bucks - New York Knicks 111-116

Non è sufficiente stavolta ai Milwaukee Bucks la coppia Antetokounmpo-Parker. Troppo forte la voglia di rivalsa, dopo il buzzer beater del Garden di qualche giorno fa, dei New York Knicks, che rispondono pan per focaccia approfittando anche del ritorno di Kristaps Porzingis, autore della solita prova da 24 punti e 6 rimbalzi. La spinta del Bradley Center aiuta i padroni di casa soltanto nel primo periodo, quando ritmo ed intensità, che portano ad un'ottima percentuale nel tiro da oltre l'arco, permettono ai Bucks di scappare via nel secondo quarto, dopo un primo parziale di sostanziale equilibrio (33-32). I Knicks perdono la bussola nei primi minuti, esponendosi ad un parziale di 16-2 che sembra spaccare in due la contesa: Monroe e Teletovic firmano l'allungo, con gli ospiti che perdono la testa in un paio di occasioni. Sono Rose ed Anthony a ridurre il gap all'intervallo lungo. Nel terzo quarto le gerarchie e l'inerzia del match non sembra cambiare, con la difesa ospite che fatica a contenere le sfuriate di Brogdon e Parker. Antetokounmpo ci aggiunge il resto, acuendo le difficoltà della squadra di Hornaceck, in balia delle onde Bucks. I tredici punti di vantaggio illudono però i padroni di casa, che si fermano letteralmente in attacco consentendo nel quarto periodo la rimonta ospite: Anthony e Porzingis accorciano già nei primi quattro minuti, riportando i Knicks sotto di una lunghezza. Di Monroe e Snell i tentativi di tenere a debita distanza la rimonta ospite, che si concretizza tuttavia nel finale: la tripla del lettone e la schiacciata di O'Quinn riportano la contesa in parità, ma è la tripla di Anthony a 50" dal termine a firmare il sorpasso che taglia le gambe a Giannis e compagni, inermi nell'ultimo minuto nel quale i Knicks coronano il successo. 

Los Angeles Lakers - Miami Heat 127-100

Dura poco più di un tempo la resistenza dei Miami Heat. Gli ospiti di Spoelstra, ancora privi di Whiteside e Winslow (lo sarà per tutta la stagione), cadono nella ripresa allo Staples Center, sotto i colpi dei Los Angeles Lakers di Williams e D'Angelo Russell. Primo tempo dai due volti, con i padroni di casa avanti già dalle prime battute con Randle e Mozgov (10-0 iniziale). Gli Heat ci mettono tempo a carburare, con Reed e Dragic che suonano la carica ma non impensieriscono la leadership dei gialloviola. All'ingresso di Tyler Johnson risponde Walton con Williams e Black, che firmano l'allungo a fine primo periodo. L'intensità dei padroni di casa scema, stranamente, in avvio di seconda frazione, quando consentono a Dragic e Richardson di tornare a contatto nel punteggio. I Lakers perdono ritmo e fiducia in attacco, anche se restano sempre avanti nel punteggio: Young, Ingram e Randle tengono a bada i tentativi di rimonta ospiti, che si sciolgono come neve al sole nei primi minuti della ripresa. Deng trascina i suoi, mentre Dragic perde la testa in uno scontro con Clarkson: entrambe vengono espulsi, ma a perderci maggiormente negli equilibri di squadra sono ovviamente gli ospiti. Persa la linea guida tecnica, Miami si affida al solo Reed, che non basta a contenere le sfuriate di Russell e Williams. A fine terzo periodo il vantaggio tocca le undici lunghezze, prima di dilatarsi nell'ultima frazione, quando gli Heat mollano la presa e vengono travolti dai padroni di casa.