San Antonio Spurs - Los Angeles Lakers 134-94

Non pervenuti i Los Angeles Lakers nella trasferta di San Antonio. In Texas va in scena un monologo dei padroni di casa, che fin dalle prime battute dell'incontro dominano la contesa. La difesa degli ospiti non oppone alcuna resistenza alla circolazione di palla dei padroni di casa, che trovano conclusioni facili dal perimetro, con Leonard e Parker, così come vanno agevolmente in post basso con Aldridge e Gasol. L'ex di giornata propizia il primo break, al quale risponde il solo Randle, in ottima giornata. L'ingresso di Williams ed Ingram serve soltanto a contenere il passivo, che recita già -12 alla prima sirena. L'inerzia della sfida sembra cambiare nel secondo quarto, con i losangeleni che trovano un minimo di ritmo in attacco e, di conseguenza, buone percentuali al tiro: Randle conduce per mano la rimonta, che tuttavia si ferma sul -4 (45-41). La difesa torna a traballare con il ritorno in campo dei titolari di Popovich, che firmano un parziale stordente nella seconda metà del quarto: i tre liberi di Leonard sigillano il 27-13 che vale al contempo il massimo vantaggio a quota 18 all'intervallo lungo. 

Non c'è, stavolta, la reazione sperata da Walton per gli ospiti, che crollano definitivamente sotto i colpi di Leonard e Aldridge. Clarkson e Williams provano a spezzare il ritmo degli Spurs, che tuttavia viaggiano al doppio della velocità di crociera dei Lakers nelle due metà campo. Il vantaggio si dilata a dismisura fino a toccare i quota trenta grazie a Ginobili ed Anderson. Il garbage time diventa occasione per i due allenatori per allungare le rotazioni e dare maggiore minutaggio a tutti gli interpreti a disposizione, fino al 134-94 conclusivo. 

Golden State Warriors - Detroit Pistons 127-107

E' un terzo quarto travolgente, da quarantuno punti messi a referto, a decidere la sfida della Oracle Arena tra Golden State Warriors e Detroit Pistons. Gli ospiti contengono la prima spallata dei padroni di casa nel primo quarto, contenendo lo svantaggio e dimezzandolo nel secondo periodo, prima della sfuriata nella ripresa, quando dopo la tripla del -3 di Reggie Jackson (68-65) la resistenza dei Pistons viene meno, subendo un parziale di 18-5 che spacca in due tronconi la sfida. E' ovviamente dalla distanza che i Warriors fann la differenza: Thompson e Durant scavano il solco, prima delle conclusioni di Curry e Iguodala che consentono ai padroni di casa di chiudere sul 101-77 il terzo periodo. In scioltezza, in relativa tranquillità, il quarto conclusivo, con il solo Morris a trascinare i suoi verso una onorevole sconfitta in termini di punteggio. Golden State molla difensivamente, rispondendo soltanto nella metà campo offensiva grazie al talento dei propri interpreti: Thompson e McGee rimpinguano il proprio bottino fino alla sirena conclusiva che attesta il punteggio sul più 20 finale.