I New Orleans Pelicans, la sua squadra, il suo mondo. Da quando fu scelto all'Nba Draft 2012 con la prima scelta assoluta, Anthony Davis ha giurato amore eterno alla franchigia del patron Tom Benson, quella che il fuoriclasse con la numero 23 vuole riportare in alto, ai playoff.

Davis, che si ritiene il miglior lungo in circolazione attualmente in Nba per sua stessa ammissione ("è il mio modo di pensare, credo non ci sia nessuno migliore di me nel mio ruolo") ha confidato che ha studiato i "segreti" del mestiere da un mostro sacro corrispondente al nome di Dirk Nowitzki, e per migliorare ulteriormente il suo gioco, anche in una posizione (quella del pivot) che non sente sua ed aiutare i suoi Pelicans a vincere, anche le movenze di Tim Duncan. "Mi trovo meglio a giocare da ala grande, è il mio ruolo naturale, ma all'occorrenza, per aiutare la squadra, gioco anche da centro e mi sto adattando abbastanza bene" racconta The Brow, che in attesa di acquistare un centro entro la Trade Deadline del 23 Febbraio (Jahill Okafor? Brook Lopez?) i New Orleans Pelicans stanno utilizzando da pivot, comunque traendone ottimi dividendi.

Aldilà dei soliti problemi fisici che minacciano la stabilità fisica di Davis, il prodotto di Kentucky giunge alla pausa per l'All Star Game viaggiando su cifre di assoluto rispetto: 27.7 punti ed 11.9 rimbalzi per singolo match, ogni attacco passa dalle sue sapienti e morbide mani, il tutto finalizzato con ottimi risultati. Il 50.4% dal campo, speziato dal 30.4% dall'arco dei 7 metri e 25, ne fanno l'assoluto protagonista di una squadra alquanto carente di talento negli altri ruoli. La seconda freccia offensiva, nella faretra dei Pelicans è Jrue Holiday, il quale sarà in scadenza di contratto quest'estate: "Parlo tutti i giorni con Jrue, sto cercando di convincerlo a restare, abbiamo bisogno del suo aiuto anche per i prossimi anni". E' Davis l'uomo copertina dei "Pellicani", è lui la faccia di New Orleans, il leader emotivo e tecnico, la cui candidatura al premio "Most Valuable Player" è frenata solo dall'andamento a singhiozzo della sua squadra.

La pausa per consentire la disputa dell'All Star Game consentirà alla squadra di ricaricare le batterie in vista del rush finale della stagione regolare, ma non sarà così per Davis che parteciperà attivamente alla "gara delle stelle". Giunto alla sua quarta chiamata della sua carriera, il nativo di Chicago tra l'altro farà gli onori di casa, essendo che la speciale manifestazione quest'anno si svolgerà proprio nella Big Easy. L'asso dei Pelicans è euforico di ciò: "Gioco in casa, e darò il massimo. Affronterò questa sfida come se fosse un match di Regular Season, so che per gli altri non sarà così, ma io ci tengo a ben figurare a casa mia. Giocare una gara del genere nell'impianto dello Smoothie King Center è una motivazione in più, una spinta maggiore per fare bene. E' un'emozione che  ho già provato, poichè anche nel 2014 la manifestazione si disputò a New Orleans ed io già c'ero. Il mio obiettivo è quello di vincere il premio Mvp in questo week-end, l'ho già confidato alla mia famiglia ed ai miei amici. Ci sarà da divertirsi".

Un fine settimana di "svago" per Anthony Davis prima di riprendere il timone dei suoi Pelicans e cercare di condurli alla postseason. Attualmente in 11^ posizione nella Western Conference, NOLA è distante 2.5 partite dai Denver Nuggets, oggi proprietari dell'ottava piazza. Reduci da sei sconfitte nelle ultime 10 gare disputate, urge un cambiamento repentino di rotta affinchè i buoni propositi di Davis non rimangano solo enunciati, ma si trasformino in obiettivi concreti da raggiungere, con impegno, dedizione ed ottimismo.