Russell Westbrook e Kevin Durant, gli ex gemelli diversi del basket americano che si ritrovano. Se ne è fatto un gran parlare nell'ultimo precedente di campionato, quello disputato in una Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City, dove l'ex "figlio" dei Thunder è stato prima fischiato dai suoi vecchi tifosi e poi preso a muso duro più di una volta da quei giocatori con cui ha condiviso lo spogliatoio fino a qualche mese fa. Una situazione che potrebbe riproporsi tra un paio di giorni, quando Russ e KD torneranno a dividere uno spogliatoio, quello della Western Conference nella gara delle stelle, all'All Star Game in quel di New Orleans.

A fare da guida tecnica ai due sarà l'allenatore di uno dei due, ovvero Steve Kerr. Il coach dei Golden State Warriors ha voluto chiarire una volta e per tutte che non sarà la "diatriba" tra Westbrook e Durant a farla da padrona durante la parata di stelle che si consumerà nella notte italiana tra domenica e lunedì. "Ho chiaramente pensato a questa situazione - ha dichiarato il vincitore dell'anello di due stagioni fa - . L'unica cosa di cui mi posso occupare, in qualità di coach in un All Star Game, è quello di gestire il minutaggio dei giocatori. Non posso stare a sindacare ogni singola giocata, non l'ho fatto due anni fa e non lo farò nemmeno questa volta".

Un Kerr che ha già fatto capire, in una precedente intervista rilasciata per i media americani, che nello starting five della Western Conference dovrebbe esserci spazio per tutti e quattro i Warriors presenti a New Orleans. Oltre a Kevin Durant, e a uno Stephen Curry convocato come guardia più votata ad Ovest, dunque, anche Klay Thompson e Draymond Green dovrebbero giocare fin dalla palla a due. E Westbrook? Sulla stella di OKC si è espresso proprio l'altro uomo più atteso, ovvero lo stesso Durant: "Tutti amano le storie da film, mi sento come il protagonista di una grande soap opera o un reality show. Molta gente vorrebbe saperne di più sul mio rapporto con lui, anche più di come andrà la partita. Ma è la partita la cosa più importante per me, e sono sicuro che anche per lui vale lo stesso. Non mi interessa se giocheremo insieme, questo lo deciderà Kerr, per me è una domanda da un milione di dollari. Mi interessa solo divertirmi".