I Los Angeles Lakers cambiano rotta. E lo fanno in maniera decisa, operando una netta cesura con il recente passato, al termine di una giornata che ha segnato una svolta nella storia della franchigia. Da oggi Jim Buss non è più il presidente delle operazioni cestistiche dei gialloviola, sostituito da Magic Johnson, scelta imposta dalla sorella Jeanie. Via anche lo storico general manager dei Lakers, Mitch Kupchak, in carica dal 2000, figura diventata oggetto di discussione nel corso delle ultime deludenti stagioni.

Magic johnson. Fonte: Andrew D. Bernstein/NBAE via Getty Image

Per comprendere meglio come si è arrivati a un cambio della guardia del genere, è necessario risalire al 2014, quando Jim Buss prese la guida della franchigia, succedendo così al padre Jerry, defunto nel 2013. Il 2014 è stato l'anno che lo stesso Jim ha usato come termine di decorrenza per un triennio, quello che avrebbe dovuto riportare i Lakers ad alti livelli. Non è avvenuto, con la squadra fuori dai playoffs per il quarto anno consecutivo. E' così che Jeanie Buss, sorella di Jim, ha scalato i gialloviola, imponendo un uomo di sua fiducia, Magic Johnson, come nuovo responsabile tecnico del frontoffice, dando in un sol colpo il benservito al fratello e a Kupchak. E' stata la stessa Jeanie a rendere noto lo stravolgimento di El Segundo con un comunicato stampa: "Oggi ho dovuto prendere una serie di decisioni - si legge - che credo riporteranno i Lakers ai livelli che i loro fan legittimamente richiedono e che Jerry Buss ha sempre preteso. Da oggi, con effetto immediato, Earvin Johnson sarà in carica per tutte le operazioni cestistiche, dovendo rispondere solo ed esclusivamente a me. E' già partita la ricerca di un nuovo general manager, che lavorerà con Johnson e con coach Luke Walton. Siamo fiduciosi di poterne annunciare il nome nel più breve tempo possibile. Insieme a Magic, a Walton e al nuovo management porremo le basi per una nuova era di grandezza dei Los Angeles Lakers".

Magic Johnson e Jeanie Buss. Fonte: Twitter

Nessun periodo di transizione dunque, come sembrava verosimile fino a qualche giorno fa, fino al termine della regular season, bensì una rivoluzione in piena regola, che mette al centro del progetto tecnico gialloviola una leggenda come Magic Johnson, che ai Lakers ha vinto cinque titoli Nba. Il primo nome per il ruolo di general manager è quello di Rob Pelinka, storico agente di Kobe Bryant, secondo quanto riportato da Baxter Holmes di Espn. "Non sarà una nomina sbrigativa - ha detto Magic riguardo alla scelta del general manager - cerchiamo la persona giusta, qualcuno che conosca il nuovo contratto collettivo, perchè quella che ci apprestiamo a vivere è una nuova Nba, e che abbia buoni rapporti con giocatori, squadre, agenti e il resto della lega". Johnson si è detto poi onorato di essere stato richiamato in una posizione così preminente: "Tornare ai Lakers come presidente è un sogno che diventa realtà. E' dal mio ingresso in Nba, dal 1979, che faccio parte della Laker Nation, e che vibro per questa franchigia. Farò tutto il possibile per costruire una cultura vincente dentro e fuori dal campo. Abbiamo un grande allenatore in Luke Walton e ottimi giovani giocatori. Lavoreremo senza sosta per far tornare i Lakers campioni Nba". Jeanie Buss ha inoltre aggiunto di considerare Magic come uno di famiglia, ricordando il grande rapporto che lo legava al padre Jerry, chiarendo poi di "non voler prendere in giro i tifosi: non cambierà tutto nel giro di pochi giorni, cercheremo di lavorare nel modo giusto. Questo non è un tentativo di riportare indietro le lancette dell'orologio ai tempi dello Showtime, bensì un'occasione per mettere a disposizione di Luke Walton una squadra adatta alle sue idee di pallacanestro". Non poteva mancare infine un commento sull'addio del fratello, Jim: "Jim ama i Lakers. Nonostante da oggi non sia più responsabile delle decisioni tecniche, rimane un proprietario di questa franchigia: con lui condivideremo sempre lo stesso obiettivo, riportare i Lakers ai livelli di grandezza raggiunti da nostro padre. Licenziarlo è stata una decisione difficile: talmente difficile che probabilmente ho atteso troppo per prenderla. Di questo, chiedo scusa ai tifosi".