La notizia arriva nella notte italiana come un lampo, a poche ore dalla trade deadline, la fine del periodo in cui sono ammessi gli scambi tra franchigie NBA, fissata per le 21:00 nostrane del 23 febbraio. La fonte è quella estremamente affidabile di The Vertical, nella persona di Adrian Wojnarowski, e dà Lou Williams, veterano in forza ai Los Angeles Lakers e candidato al premio di sesto uomo dell'anno, scambiato agli Houston Rockets in cambio del coetaneo Corey Brewer e di una scelta al primo giro del Draft 2017. L'affare è stato confermato anche da un tweet dello stesso Williams arrivato poche ore dopo la diffusione della news, col quale la guardia cresciuta nella South Gwinnett High School ha ringraziato i suoi (oramai ex) tifosi per il supporto.

Lo scambio arriva a brevissima distanza dal comunicato che ufficializza la nomina di Magic Johnson come "president of the basketball operations" ponendo così fine (almeno per il momento) alla faida interna alla famiglia Buss tra Jim e la sorella Jeanie. In un anno in cui la parola d'ordine nella sponda gialloviola di Los Angeles è "rebuilding", ricostruzione, la scelta di scambiare Williams sembra sensata. Per un veterano che parte, infatti, ne arriva uno simile per ruolo (shooting guard, in cui Brewer ha dimostrato di trovarsi a suo agio nonostante nasca da numero tre), età (entrambi classe '86), esperienza e contratto (circa 7 milioni annui fino al 2018).
Brewer potrebbe offrire la stessa esperienza ma maggiore fisicità, adattandosi ad un minutaggio minore dato l'affollamento nel ruolo, e rimane comunque un realizzatore affidabile quando può avvicinarsi al ferro. Inoltre, i Lakers potranno pescare dal ricchissimo Draft 2017, seppur in una posizione abbastanza bassa, dato che attualmente i Rockets sono terzi nella Western Conference, garantendosi comunque un paracadute nell'evenienza in cui la scelta già nelle loro mani dovesse finire fuori dalle prime tre, tornando così a Philadelphia per questioni di cosiddetta pick protection.

Dal canto suo, il general manager dei Rockets Daryl Morey mette a disposizione di Mike D'Antoni un tiratore formidabile, capace di spezzare le partite anche se fuori dallo starting five, tra l'altro formando con Eric Gordon una coppia di grandi realizzatori in uscita dalla panchina. In questa stagione, l'ex-Toronto viaggia a 18.6 punti di media col 44.4% dal campo ed il 38.6% da tre in 24.2 minuti a partita. Al di là delle statistiche, però, Houston potrà contare anche sulle sue caratteristiche di "microonde", per usare un termine particolarmente in voga oltreoceano, ovvero di giocatore capace di trovare canestri dal nulla, anche quando l'attacco della sua squadra fatica a produrre punti. Williams sarebbe quindi un go-to-guy alternativo ad Harden quando l'eccessiva ricerca del tiro da tre manda fuori ritmo i texani. A livello di punti proiettati su 36 minuti, Williams è all'ottavo posto globale in questa stagione in NBA.

Aspetto ancora da valutare è come il nuovo acquisto si inserirà nel gioco di D'Antoni: verosimilmente Sweet Lou dovrà lasciare spesso la palla nelle mani di Harden, e farsi trovare pronto per ricevere e tirare dall'arco dopo una penetrazione. Di certo non la sua conclusione preferita, ma neanche la peggiore: il suo catch-and-shoot muove la retina 39.6 volte su 100. Al contrario, quando il Barba siederà in panchina, Williams potrebbe essere utilizzato in isolamento, azione che frutta 1.07 punti a possesso, dato che gli vale 86.1 di percentile; ovvero, solo il 14% dei giocatori NBA fa meglio di lui. Quel che è sicuro è che Lou può rivestire il ruolo di leader silenzioso nello spogliatoio, come confermato dall'head coach dei Lakers Luke Walton: "è un leader nato più di quanto creda. È silenzioso, non parla spesso, ma quando lo fa tutti lo ascoltano".

Insomma, la sensazione è che i Lakers di Magic Johnson abbiano fatto il loro primo passo, nella direzione già segnata, quella del rinnovamento, sperando in quel mix di abilità e fortuna che è il Draft NBA e ricevendo comunque un ottimo veterano della lega, con un'operazione che non dovrebbe stupire se ripetuta per uno tra Calderon, Deng e Huertas. Dall'altra parte, gli Houston Rockets aggiungono un valore non indifferente alla loro panchina (settima peggiore della lega) integrando un giocatore di basso profilo in spogliatoio ma di alto impatto offensivo in campo, capace di guidare i compagni e di gestire momenti decisivi come quelli che i texani si preparano ad affrontare in post-season.