Denver Nuggets - Brooklyn Nets 129-109

Tutto relativamente facile per i Denver Nuggets di un ottimo Danilo Gallinari, che tra le mura amiche del Pepsi Center si sbarazzano facilmente dei derelitti Brooklyn Nets. Gara in controllo per tutta la sua durata, con i padroni di casa che provano a scappare, in avvio, grazie ai canestri di Harris e Chandler, che rendono vano il 7-2 iniziale degli ospiti e scappano sul più 10 (22-12). L'attacco dei Nets fa estremamente fatica ad innescare le proprie bocche da fuoco, mentre dalla parte opposta quello dei Nuggets, con una discreta circolazione, mette in condizione tiratori sul perimetro, e non solo, di prendere comodi tiri. Dopo il canestro di Whitehead per il -2, la luce di Brooklyn si spegne progressivamente, lasciando campo alle scorribande di Gallinari e compagni: l'azzurro chiude con la tripla il parziale di 13-4 che vale il nuovo vantaggio in doppia cifra, confermato all'intervallo da Chandler. 

In avvio di ripresa non arriva la reazione dei viaggianti, che dopo cinque minuti di terza frazione si ritrovano sotto di venti punti: Harris fa ciò che vuole in penetrazione, Gallinari rifinisce e incrementa il proprio bottino con altri cinque punti decisivi nel mettere in ghiaccio la pratica. Chandler, Plumlee e Murray acuiscono le difficoltà difensive dei Nets, che crollano definitivamente allo scoccare della penultima sierna (101-75). L'ultimo quarto è puro garbage time, con i Nuggets che controllano agevolmente il cospicuo vantaggio acquisito. Vittoria importante per Denver, che dopo la sconfitta rimediata a Sacramento conferma l'ottava piazza ad Ovest. 

Los Angeles Clippers - San Antonio Spurs 97-105

Riprendono dove avevano lasciato i San Antonio Spurs di Gregg Popovich, ovvero vincendo, in casa dei Clippers, al termine di una sfida bella ed equilibrata. Avvio tutto di marca ospite, con Aldridge che dalla distanza piazza il primo allungo sull'11-2. Rispondono i padroni di casa sfruttando la vena del solito Chris Paul, che smazza assist per Griffin e per i tiratori sul perimetro. Ne beneficia inizialmente Redick, prima dell'ingresso in campo della coppia Speights-Rivers che da nuova linfa ai Clips. E' proprio il figlio del coach, scatenato, a riportare, a cavallo dei primi due quarti, i suoi avanti nel punteggio, con l'attacco di San Antonio che si inceppa improvvisamente. E' Gasol, in collaborazione con Parker ed il solito Leonard a cucire lo strappo e, con due triple quasi di fila, a mandare all'intervallo i suoi avanti nel punteggio. 

E' Griffin, in avvio di terzo quarto, a prendersi la squadra sulle spalle e, alternando ottimamente buone soluzioni con il jumper che da sotto, trascina i suoi avanti di cinque. Paul ci mette il resto, con l'intensità difensiva che limita le scorribande di Parker e Leonard e crea i presupposti per la fuga (59-68). Nel momento peggiore, gli Spurs si affidano all'esperienza ed all'esecuzione dei giochi e, con Gasol prima e Ginobili successivamente, rientrano in partita. L'argentino suona la carica ed è l'artefice del break che di fatto decide la contesa: prima mette a bersaglio la tripla del più quattro, poi assiste Dedmon per la facile schiacciata del più 8. I Clippers provano con un paio di giocate d'intensità a tornare in scia, ma Mills prima dalla distanza e Leonard successivamente in contropiede rendono vani gli sforzi di Griffin e mettono definitivamente la parola fine alla contesa.