Prosegue il tanking selvaggio in coda alla Western Conference NBA. Un duello in grado di far impallidire quello tra Denver Nuggets e Portland Trail Blazers per l'accesso ai playoffs dell'Ovest con l'ultima moneta. Già, perchè, mentre per diverse squadre impazzano le grandi manovre per approdare alla postseason, per altre è già tempo di pensare al futuro, un futuro che ha già una data, quella del Draft di fine giugno al Barclays Center. Sono Los Angeles Lakers e Phoenix Suns le due franchigie in lotta per il penultimo posto nella classifica finale della regular season Nba (l'ultimo è in caldo da tempo, titolari i Brooklyn Nets) con la testa già rivolta a una lottery che promette bene, soprattutto in tema di guardie (Fultz, Ball, Dennis Smith, solo per fare qualche nome). E il tanking di gialloviola e Suns quest'anno si sta arricchendo di modalità tanto creative quanto interessanti.

Tyler Ulis in azione nell'ultima gara dei Suns a Detroit. Fonte:Chris Schwegler 

Partiamo dalla franchigia dell'Arizona. Guidata in panchina da Earl Watson, Phoenix ha da qualche giorno deciso di lasciar seduto per il resto della stagione Eric Bledsoe, playmaker titolare (21.1 punti e 6.3 assist di media), allo scopo di dare spazio in quintetto al rookie Tyler Ulis. Evidente l'intento di valutare la futuribilità Nba del ventunenne da Kentucky, in un ruolo in cui i Suns hanno già un giocatore come Brandon Knight, oltre al veterano Ronnie Price. I minuti concessi recentemente a Ulis (che peraltro sta dimostrando di poter essere una point guard di buon livello) servono anche a capire cosa fare dello stesso Bledsoe, possibile pedina di scambio nell'operazione rebuilding ormai perennemente in corso in mezzo al deserto dell'Arizona. Chi è invece già un intoccabile, nonostante la giovane età (vent'anni) è Devin Booker, una delle pochissime note liete dei Suns dell'ultimo biennio. Anche Booker potrebbe dunque "riposare" nel finale di regular season, nonostante siano altri i ruoli in cui Phoenix sta davvero sperimentando. Come sulle ali, dove Derrick Jones e Marquese Chriss sono sotto esame: diversa la situazione dei due, con il secondo quasi certo di aver convinto il proprio frontoffice, mentre il primo ha ancora tutto da dimostrare. Nella posizione di centro, Tyson Chandler ha da tempo lasciato spazio ad Alex Len, sul quale il giudizio degli addetti ai lavori non è univoco, un po' come per Alan Williams, lungo di energia che sta mettendo insieme numeri interessanti in questa fase di stagione. Sullo sfondo resta l'oggetto misterioso Dragan Bender, il talentino croato scelto alla numero quattro dello scorso Draft e ancora fuori causa dopo l'intervento chirurgico alla caviglia destra subito a inizio febbraio. 

Ivica Zubac, in azione nell'ultima gara dei Lakers contro i Cavs. Fonte: Andrew D. Bernstein/NBAE via Getty Images

Situazione simile in casa Los Angeles Lakers, dove coach Luke Walton, d'accordo con il nuovo presidente Magic Johnson e con il fresco general manager Rob Pelinka, ha accantonato Timofey Mozgov e Luol Deng, due dei colpi estivi del silurato Mitch Kupchak, per mandar dentro altri giovani. Ecco spiegato l'aumento smisurato dei minuti concessi a Ivica Zubac (centro di vent'anni, scelto alla numero trentadue lo scorso giugno) e a David Nwaba, atletica point guard di ventiquattro anni. Stesso schema adottato anche per Tyler Ennis, giunto dagli Houston Rockets nell'operazione che ha condotto Lou Williams in Texas, che si sta alternando nel ruolo di point guard con D'Angelo Russell. Proprio Russell, insieme a Julius Randle e a Brandon Ingram, costituisce al momento lo zoccolo duro dei giovani intoccabili di questi Lakers, mentre Jordan Clarkson è ancora sotto scrutinio: i numeri sono dalla sua parte, la comprensione del gioco e la capacità di leggere le diverse fasi delle partite non ancora. Larry Nance Jr completa l'ossatura di under 25 da cui i gialloviola dovrebbero ripartire anche dalla prossima stagione, dopo aver provato ad agguantare almeno un free agent di livello, nella speranza di essere riusciti a pescare il più in alto possibile al Draft (il sogno è Lonzo Ball, che a Los Angeles è già di casa). Fanno per ora tappezzeria i vari Thomas Robinson, Tarik Black, Corey Brewer e lo stesso Metta World Peace, per il quale potrebbe essere pronto un contratto da membro dello staff tecnico. Rimane l'incognita Nick Young, giocatore controverso, rivitalizzato dalla cura Walton, su cui Magic e compagnia dovranno decidere se puntare ancora.