Finalmente ci siamo. L'attesa è finita. Questa notte verrà inaugurata la statua di Shaquille O'Neal, terzo giocatore dei Lakers a ricevere tale onore. E per celebrare il numero 34 gialloviola si sono dati tutti appuntamento a Los Angeles tutti i principali esponenti che hanno fatto la storia della gloriosa franchigia gialloviola: da Jerry West, che fu l'uomo che lo volle a Los Angeles, a Phil Jackson, suo allenatore, passando infine per Kobe Bryant, il suo storico compagno di squadra. Tutti chiamati a raccolta per celebrare la fantasmagorica, mirabolante carriera di Shaq, una carriera ricca di trionfi, successi, che gli hanno valso questo speciale riconoscimento. La statua con la sua effige andrà a far compagnia a quelle di Chick Hearn, voce storica della franchigia losangelina, Magic Johnson, una delle point guard più forti di tutti i tempi e Kareem Abdul-Jabbar, centro dominante, nonchè il miglior marcatore di tutti i tempi in Nba.


Un'emozione unica per Shaquille O'Neal, il quale alla viglia dell'evento, ci ha tenuto a dire la sua: "Sono emozionato, è stata una cosa inattesa. Ai Lakers hanno giocato grandi campioni, fa piacere che abbiano scelto proprio me. Stento a crederci, rivivo tutta la mia esperienza che ho vissuto qui, e mi emoziono enormemente. Un enorme grazie va alla famiglia Buss che mi ha dato sempre fiducia, facendomi sentire importante, insomma uno di loro". Dunque, anche in rete O'Neal ha voluto ringraziare la famiglia Buss, lanciando via Twitter l'hashtag #speechless, ovvero 'senza parole'. Una forma di ringraziamento per l'attuale proprietaria della franchigia, Jeanie Buss, ma anche verso il padre, defunto, Jerry, per il quale il numero 34 gialloviola ha enunciato parole al miele: "Quanto vorrei fosse ancora qui con noi! Mi sarebbe piaciuto se avesse potuto assistere a tutto questo; in realtà mi sarebbe anche piaciuto se avesse potuto assistere al mio ingresso nella Hall of Fame. So che comunque da lassù ci guarda, e sarebbe fiero di tutto ciò".

Grande attesa per l'evento di questa notte, una statua enorme, di circa 540 chili, sospesa a tre metri d'altezza, a rendere ancor più suggestivo lo Staples Center e la sua zona circostante. Un'immensa scultura per celebrare una superba carriera del pivot nativo di Newark, costellata da numerosi trionfi. Nel corso delle sue sette stagioni disputate ai Lakers, il dominante Shaq ha fatto incetta di premi e record, qualcuno più importante, qualche altro meno, ma pur sempre corollari di una carriera da "mille e una notte", da leccarsi i baffi. Ben tre titoli di Mvp nelle Finals, uno nella stagione regolare 2000, ed è stato nominato, inoltre, per sette volte All-Star. La sua presenza dominante sul parquet, ha lasciato "strascichi", ovviamente tutti dolci, positivi, ancora oggi nelle classifiche Nba "all-time": difatti O'Neal è il settimo miglior marcatore di tutti i tempi con 13.895 punti realizzati.

Una vita da star, dentro e fuori dal campo. Chiusa la carriera agonistica, Shaq ha intrapreso quella di commentatore Tv, oltre ad essere attualmente anche socio di minoranza dei Sacramento Kings. Avido appassionato di musica ed arti marziali, in gioventù O'Neal ha fatto capolinea anche in questi due mondi, riscuotendo, come suo solito fare, enormi consensi e successi. Insomma, un gigante, nella vita, come nel gioco. Un gigante anche se avesse avuto una stazza fisica nettamente più esile. Un giocatore che ha cambiato la storia dello sport con la palla a spicchi, e questa notte, per tutti questi buoni motivi, ed oltre, a Los Angeles si vivrà una serata diversa, ricca di sane, e pure emozioni.