Golden State Warriors - Sacramento Kings 114-100

Due spallate, una per frazione, sono più che sufficienti ai Golden State Warriors di Stephen Curry per archiviare la pratica Sacramento Kings e mettere in ghiaccio il primo posto nella Western Conference inanellando la sesta vittoria consecutiva. Avvio a rilento per i padroni di casa, che provano a scappare nel finale di primo quarto grazie alle solite triple di Curry ed ai canestri di Iguodala e Green. E' la difesa a fare la differenza, in positivo come in negativo: crea il break di sette punti negli ultimi due minuti della prima frazione (27-20), ma si rilassa eccessivamente nella seconda, quando i Kings grazie a Lawson e Cauley-Stein contengono il passivo congelandolo sul -7 alla pausa lunga. 

Al rientro sul parquet però i Warriors mettono le marce alte nelle due metà campo, riprendendo a difendere con intensità e correre in transizione: Green e Curry continuano a martellare la retina ospite, mettendo inoltre in condizione anche un opaco Thompson di infilare qualche sporadica tripla. Sono le due triple di fila di Draymond a spaccare, tuttavia, la contesa a metà terzo quarto, con Golden State che vola sul più diciassette mettendo in ghiaccio la vittoria. Hield prova a caricarsi la squadra sulle spalle, con Lawson, ma i rispettivi canestri sono utili soltanto a rimpinguare i bottini personali a fine gara. I Warriors di Kerr mettono il pilota automatico e, con relativa facilità, senza mai accelerare più di tanto, controllano il cospicuo vantaggio acquisito gestendolo fino ai minuti conclusivi, McLemore e Hield accorciano fino al -14 conclusivo.  

Los Angeles Lakers - Minnesota Timberwolves 130-119

Lakers di rimonta allo Staples Center, che rendono omaggio nel miglior modo possibile a Shaquille O'Neal, la cui statua è stata inaugurata nella notte all'esterno del palazzetto di Los Angeles. I padroni di casa soffrono tremendamente l'intensità dei Minnesota Timberwolves nella prima frazione di gioco, nella quale Rubio e le sue scorribande fanno malissimo alla squadra di Walton. Towns e Wiggins ne traggono benefici, propiziando il break che vale l'allungo nella seconda metà della seconda frazione: il play spagnolo indica la strada, Dunn e la guardia canadese rispondono ai tentativi di rimonta portati da Randle e soci, che iniziano tuttavia a carburare nel tiro dalla distanza. I gialloviola contengono il passivo e vanno all'intervallo con tredici punti da recuperare, ed una difesa da registrare visti i 67 punti al passivo. 

Clarkson, autore di 35 punti, massimo in carriera - Foto Newsday
Clarkson, autore di 35 punti, massimo in carriera - Foto Newsday

Proprio Randle - stranamente pimpante - unito ad Ingram e Clarkson suonano la carica in avvio di ripresa, con i Lakers che riescono a chiudere bene il pitturato dove Towns non riesce a trovare più con facilità la via del canestro. L'intensità della squadra di casa cambia decisamente il volto alla gara, anche se Wiggins riesce a mantenere invariate le distanze tra le formazioni grazie ad un paio di giocate da assoluto fuoriclasse. L'improvvisa sterilità offensiva dei T'wolves negli ultimi quattro minuti di terzo quarto consente ai Lakers di riaprire la contesa, con Clarkson che martella dalla distanza e con sei punti personali riporta i gialloviola sul -8. L'inerzia della sfida passa progressivamente dalle parti dei padroni di casa, che si riportano in parità grazie alle triple del solito Clarkson e di Brewer. Minnesota non subisce il contraccolpo della rimonta e sempre con Wiggins rimette sei lunghezze di distacco tra le squadre, prima dei canestri di Clarkson e Randle che valgono il supplementare. 

I Lakers si confermano roventi nell'overtime, soprattutto dalla distanza: sempre Clarkson apre le danze con la tripla del più 5, ma ciò che impressiona maggiormente è che la capacità offensiva della squadra di Walton che piazza un parziale di 21 punti a 10 in quattro minuti. Brewer sigilla il successo dalla lunetta, con il solo Wiggins che non riesce a porre rimedio alla fuga dei padroni di casa.