Vi ricordate gli Atlanta Hawks di inizio regular season? La squadra allenata da Mike Budenholzer era partita a mille all'ora, riuscendo a vincere nove delle prime 11 gare stagionali, issandosi nelle zone altissime della Eastern Conference.  Seppr prematuramente, tutto faceva pensare che Atlanta potesse essere la vera contendente ai Cavs, padroni incontrastati dell'Est. Dwight Howard sembrava poter essere l'elemento aggiuntivo fondamentale per dare quel salto di qualità definitivo alla squadra della Georgia, e sopravanzare nelle gerarchie della Lega squadre del calibro dei Boston Celtics e Toronto Raptors. Dopo la prima striscia fantastica di partite, gli Hawks hanno iniziato a perdere la bussola, inciampando spesso anche contro avversari alla loro portata.

Ma è dopo la pausa per l'All Star Game che l'andamento a singhiozzo degli Atlanta Hawks si è trasformato in una vera e propria crisi. La squadra è in difficoltà, lo è lo staff, lo sono i tifosi, increduli per quello che sta succedendo e preoccupati per quello che sarà il futuro. L'ultima gara, persa dagli Hawks, ha acuito i mille attuali problemi in seno alla franchigia della Georgia. La settima L consecutiva, sopraggiunta nel palazzo amico della Philips Arena contro la peggior squadra della Lega, i Brooklyn Nets (92-107) che sono ormai in vacanza da tempo, ha mandato nel caos più totale la squadra del proprietario Tony Ressler. L'attuale quinto posto ed Est inizia a tremare per davvero, infatti Atlanta questa notte è stata raggiunta dai Milwaukee Bucks e dagli Indiana Pacers, tutti ora appaiati con l'identico record di 37 vittorie e 36 sconfitte.

Una crisi profonda, in cui la squadra sta esprimendo una pessima pallacanestro. L'attuale striscia aperta di 7 gare senza vittorie e la seconda peggiore al momento di tutta la Lega: fanno peggio solo i giovani Phoenix Suns che sono reduci da 8 stop filati. La domanda sorge spontanea: cos'è successo agli Hawks di inizio stagione? L'attuale squadra è solo la brutta copia dell'armonioso complesso, della bellissima squadra ammirata lo scorso anno. Ciò che ha potuto senz'altro influire in questo strano 'percorso da gambero' sono le partenze, nella scorsa offseason, di Jeff Teague ed Al Horford che sono partiti per altri lidi, andando a rinforzare due dirette rivali degli Hawks ad Est (Indiana e Boston). Perdere due delle cinque pedine dello starting five dello scorso anno, due bocche di fuoco dell'allora attacco di Atlanta, ha ridimensionato la forza, l'efficacia della fase offensiva delle Aquile. Entrambi erano fondamentali, non solo per le ottime spaziature che i due giocatori creavano, ma anche per i numerosi tiri da tre messi a segno lo scorso anno; anche Al Horford, che di mestiere non è un tiratore, era diventato fondamentale con il tiro dalla distanza, così da poter aprire le difese avversarie e lasciare l'area libera per possibili penetrazioni. Ma adesso senza i due perni fondamentali dell'attacco, senza le scintille in grado di dare un'identità offensiva, le cose sono molto più complicate: Atlanta avrebbe bisogno di andare oltre, di crearsi una nuova identità e nuove opzioni d'attacco efficaci. La chimica di squadra, per il momento, sembra un lontano ricordo di quella vista nelle passate stagioni.

L'acquisto di Dwight Howard si è rivelato piuttosto infruttuoso. Salvo rare eccezioni, in cui l'ormai Ex Superman si è rivelato un fattore sotto i tabelloni per il proprio team, per il resto il pivot sta vivendo una mediocre regular season, sulla falsariga della precedente stagione con addosso la canotta dei Rockets. Paul Millsap continua ad essere tormentato da continui acciacchi fisici, e negli ultimi giorni anche Kent Bazemore é passato a far compagnia all'ala grande in infermeria. Il ruolo di primo violino è passato nelle mani della point guard tedesca Dennis Schroder, il quale, seppur viaggiando su medie di prim'ordine (17.9 punti e 6.3 assist) spesso è lasciato troppo solo, praticamente a predicare nel deserto. 

Il vantaggio sulla nona piazza, di attuale proprietà dei Chicago Bulls, è di 2.5 partite. Urge un repentino cambio di marcia per mettere al sicuro l'accesso alla post season. Messe definitivamente da parte le speranze di poter conquistare la quarta posizione a discapito dei Raptors, posizione che avrebbe garantito il fattore campo a favore nel primo turno degli spareggi, Atlanta é costretta a vincere almeno 5 delle restanti 9 sfide per ottenere il pass verso la gloria, e cancellare, azzerare, tutti i fantasmi accorsi al cospetto della 'corte Hawks' in queste ultime, travagliate settimane.