Si ferma a quattro vittorie consecutive la striscia positiva dei Washington Wizards, che si arrendono all'attacco dei Los Angeles Clippers trascinati, come al solito, dalle giocate di un ispiratissimo Chris Paul (27+13). Il play di casa arma a piacimento la mano di Redick sul perimetro - 31 a fine gara - così come i tagli di Griffin e Jordan, che raramente incontrano una opposizione degna di tal nome. La difesa, omessa, da parte degli ospiti nei momenti chiave della sfida non consente ai Wizards di restare aggrappati alla contesa e rende vana la prestazione monstre da 41 punti, 8 assist e 7 rimbalzi di uno scatenato John Wall. Los Angeles grazie a questo successo respinge l'assalto al quinto posto in classifica dei Thunder di Westbrook, mentre la rincorsa al secondo posto - e perché no, del primo - dei Wizards ad Est subisce una brusca frenata. 

Avvio di gara che sembra premiare le scelte sul pick and roll dei Wizards, con Gortat che riesce ad imbrigliare Paul sui cambi mettendogli pressione e non consentendogli di rifornire le sue bocche di fuoco, in taglio come sul perimetro. L'allungo - 7-2 - ospite, viene frustrato sul nascere dalle iniziative nel pitturato di Griffin e Jordan e, soprattutto, da una crescente intensità difensiva: nonostante i Clippers paghino qualcosa sulle penetrazioni degli esterni, riescono ad aiutare prima dell'arrivo al ferro con i lunghi, che sbarrano la strada del canestro in svariate occasioni a Beal, Wall e compagni. Due triple di Redick sembrano ribaltare l'inerzia iniziale, ma è il playmaker ospite a caricarsi la squadra sulle spalle tenendola a contatto con i Clippers, che fiutavano già la prima fuga sul più 8. I ritmi sono indiavolati ed alla lunga, premiano i ragazzi di Rivers: nel finale, Paul e Crawford confezionano il vantaggio di otto lunghezze (39-31) alla prima pausa.

Le triple di Bogdanovic e Smith provano a tenere i Wizards a contatto dopo la prima sirena, ma i Clippers sono in controllo totale della sfida e rispondono prontamente con Speights dalla distanza e con le zingarate di un pimpante Crawford. Gli attacchi si fanno decisamente preferire sulle difese, alquanto ballerine in transizione quanto poco asfissianti sui giochi a due: i viaggianti riescono a dimezzare lo svantaggio nel ventre della seconda frazione, prima del ritorno in campo di Griffin e Paul che rifilano la seconda, decisa, spallata al match; il play trova perfettamente sul perimetro i suoi tiratori, mentre l'ala infierisce in post contro dei dirimpettai non esattamente all'altezza. Wall non basta ai Wizards, all'intervallo il più 11, con 74 punti nel bottino, fotografa perfettamente l'andamento del match.  

L'andamento della sfida non cambia affatto dopo il riposo lungo: è la difesa, in particolare quella omessa dagli ospiti, a condizionare la gara; nonostante le buone percentuali al tiro di Morris e compagni, l'eccessiva libertà concessa spalle a canestro a Paul e Redick non consente ai ragazzi di Brooks di accorciare nel punteggio. Altre tre conclusioni pesanti di JJ - scatenato - ed un paio di schiacciate a difesa spalancata di Griffin mandano i Clippers sul più diciannove (100-81), con i padroni di casa che sembrano gestire agevolmente il bottino acquisito. I losangeleni si siedono, nel momento migliore, sugli allori, lasciando la possibilità nei tre minuti finali di terza frazione a Beal, Wall e ad un chirurgico Smith da oltre l'arco di ricucire lo strappo riportando i suoi sul -8, prima dei cinque punti di fila di Paul che fissano il punteggio sul 110-98 della penultima sirena.

L'uomo franchigia di Washington si carica la squadra sulle spalle anche in avvio di ultima frazione e, con un paio di giocate delle sue, in penetrazione come in arresto e tiro, riporta i viaggianti addirittura fino al -6. La sospensione, necessaria, di Rivers scuote i Clippers, con Paul che si mette in proprio in post basso prima di armare la mano di Crawford sul perimetro. La sensazione è che i padroni di casa riescano ad alzare il volume della radio a proprio piacimento, approfittando - nei momenti cruciali dell'incontro - di una opposizione tutt'altro che impeccabile della retroguardia ospite. Il solito duo composto da Beal - 27 a fine gara - e Wall, prova con le residue forze a far vacillare le certezze dei Clippers, che si aggrappano al jumper di Griffin ed ai liberi di Redick per mettere in ghiaccio la contesa. 

I tabellini.