James Harden ha iniziato sbagliando i primi sei tiri presi da oltre l'arco dei tre punti. Mano fredda, gelida per il barbuto candidato MVP degli Houston Rockets, che si è presentato a questi playoff addirittura con un airball. Dopodichè, prese le misure ai Thunder, ha iniziato a banchettare sulle mancanze difensive di Oklahoma City, punendola a più riprese e chiudendo la gara con 37 punti refertati a tabellino, impreziositi con 7 rimbalzi e 9 assist (13/28 dal campo).

Il dato più impressionante, che ha inciso non poco ai fini del risultato finale, è stata la produzione offensiva di Houston nel pitturato, ben 62 punti, contro gli appena 38 punti dei Thunder. E' stato un modo sorprendente per i Rockets di vincere una gara, considerando che la prerogativa, la forza di Houston, le qualità che l'hanno spinta fino al terzo seed nella Western Conference, è stato il tiro dai 3 punti.  Ciò, comunque, ovvero la capacità di allargare il campo, ma anche di assistere i compagni (Capela, Nene) sotto le plance, ha sottolineato la diversità del gioco di James Harden rispetto a quello di Russell Westbrook, che lo rende uno dei protagonisti, proprio insieme a Brodie, nella corsa al premio di MVP. 

Harden ha vinto il duello con Westbrook, con quest'ultimo che ha avuto il merito di mantenere la sua squadra in vita nel primo tempo, prima di essere anch'egli triturato, come l'intera squadra, dalla forza bruta dei texani. Big Russ ha terminato la gara con 22 punti fatturati, 11 rimbalzi e 7 assist: questa volta niente tripla doppia, ed a contornare la prestazione sono arrivate 9 sanguinose palle perse. Oltre al candidato MVP, i Thunder hanno avuto aiuti da Andre Roberson (18 punti) e poco più, difatti basta spulciare il tabellino per accorgersi che i tre quinti rimanenti dello starting five hanno combinato appena 16 punti: Oladipo (6), Gibson (5) e Adams (5).

Houston ha dominato a rimbalzo (56-41) ed anche nella speciale statistica dei punti realizzati da 'seconde opportunità' sono prevalsi nettamente, 31 a 4. Uno dei migliori in campo nelle fila dei Rockets è stato senza ombra di dubbio, Patrick Beverley, il quale ha lavorato egregiamente su entrambi i lati del campo: ha difeso forte su Westbrook per quasi tutta la notte, limitandone la sua forza, la sua energia, il suo infinito talento.

Ma anche in attacco, il compagno di backcourt di 'The Beard' ha versato sul parquet ottime cose: 21 punti, aggiungendoci 10 rimbalzi in poco meno di 26' minuti d'impiego. Palma di 'man of the match' da dividere con Harden, in attesa di gara 2, che si disputerà sempre al Toyota Center, nella notte tra mercoledì e giovedì, con palla a due alle ore 02:00.