I Boston Celtics di Brad Stevens sono ancora vivi. Dopo aver perso i primi due episodi della serie di primo turno di playoff della Eastern Conference (sul parquet amico del TD Garden), i biancoverdi si impongono in gara-3 allo United Center di Chicago contro i Bulls di Fred Hoiberg, in una partita in cui non solo Thomas, ma tutta la squadra di Stevens risponde presente. Ora Boston è sotto 1-2, e dovrà vincere un'altra gara in trasferta per riprendersi il vantaggio del fattore campo, mentre ai Bulls è mancato l'apporto di Rajon Rondo, in una serata in cui Jimmy Butler ha faticato in attacco (14 punti, con 7/21 al tiro). 

Sotto 2-0 nella serie, coach Stevens abbassa il suo quintetto allo United Center: fuori Amir Johnson dentro Gerald Green, mentre dall'altra parte Hoiberg rimpiazza l'infortunato Rondo (frattura del pollice della mano destra, fuori almeno dieci giorni) con Jerian Grant. L'avvio di partita è tutto dei Celtics, che muovono alla grande la palla in attacco, trivellando di triple il canestro avversario. Apre Avery Bradley, con lo stesso Green coinvolto, proseguono Horford e Jae Crowder. Spaesati invece i padroni di casa, che si affidano agli isolamenti di Wade e Butler. Un primo quarto dominato da Boston sembra così indirizzare subito la sfida: i biancoverdi si ritrovano avanti anche di venti lunghezze (15-33 alla prima pausa) grazie alla loro pallacanestro assistita, contro una Chicago al contrario paralizzata. Hoiberg prova a mischiare le carte con Carter-Williams per Grant, ma l'ex Phila e Bucks è disastroso in attacco (meglio in difesa su Thomas). L'inerzia della gara cambia nel secondo quarto, quando il secondo quintetto dei Bulls ci mette maggior intensità, trovando canestri da Paul Zipser ed energia da Felicio e Portis. L'artefice della rimonta Bulls è però Dwyane Wade, che gioca sempre sotto controllo, non sbaglia con il suo jumper dalla media e assiste Nikola Mirotic per una tripla delle sue. Boston soffre il cambio di ritmo avversario, soprattutto perchè in attacco le mani dei vari Crowder, Smart, Olynyk e Thomas si raffreddano. Il solo Horford va a segno per Stevens, in un quarto da undici punti per i biancoverdi (41-44 all'intervallo lungo). 

Alla ripresa delle operazioni i padroni di casa tentano il sorpasso, ma Butler è in serata no. Ci pensa invece Isaiah Thomas ad allungare nuovamente per i Celtics: il numero quattro di Boston segna otto punti in un lampo che contribuiscono ad allontanare una Chicago che si perde in isolamenti e tiri forzati, con Butler che sbatte ancora contro la difesa di Bradley. Mirotic e Robin Lopez tengono in qualche modo a galla la banda Hoiberg, ma è dall'altra parte del campo che i biancoverdi non sbagliano più un colpo. Crowder e Green tornano a segnare da tre, Al Horford diventa efficace sul pick and roll con Thomas, e finalmente anche la panchina dà cenni di vita. Prima Marcus Smart, poi Terry Rozier vanno infatti a bersaglio dall'arco, e i Celtics tornano in vantaggio di una quindicina di lunghezze. A cavallo tra terzo e quarto quarto si scuote Jimmy Butler, ma è troppo tardi per i Bulls, anche perchè Boston ha intanto fatto il pieno di fiducia, ritrovando la sua pallacanestro. E i benefici si notano anche sugli ultimi uomini della rotazione di Hoiberg, da Jerebko a Olynyk. I Bulls non si rialzano più dopo essere andati al tappeto per la seconda volta e, a quattro minuti dal termine, inseriscono seconde e terze linee (Payne, Lauvergne, Morrow, Valentine), riconoscendo la sconfitta. Serie ancora nelle loro mani, ma con i Celtics che hanno superato il primo ostacolo di una rimonta che si annuncia comunque complicata. 

Chicago Bulls (41-41). Punti: Wade 18, Butler 14, Lopez 12, Mirotic 11, Zipser 10. Rimbalzi: Felicio 11. Assist: Mirotic, Wade e Carter-Williams 3.

Boston Celtics (53-29). Punti: Horford 18, Thomas e Crowder 16, Bradley 15, Rozier 11. Rimbalzi: Horford 8. Assist: Thomas 9.