PORTLAND TRAIL BLAZERS - GOLDEN STATE WARRIORS 113-119

Golden State non risente minimamente delle assenze di Shaun Livingston, Matt Barnes e soprattutto di Kevin Durant: continua il suo lavoro, ed anche al Moda Center, in gara 3, trionfa, dimostrando di essere, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere la favorita numero uno per la conquista dell'anello. Sugli scudi Steph Curry, autore di una prestazione di buonissimo livello, culminata con la realizzazione di 34 punti, 4 rimbalzi ed 8 assist (suoi gli ultimi 9 punti di squadra in coda al match). Al suo fianco, Klay Thompson, ma i suoi 24 punti sono sporcati dalla non irresistibile mira dal campo (8 su 21). Buono anche l'impatto della second unit la quale scrive 40 punti (Iguodala 16, McGee 14), avendo la meglio di quella rivale, ferma solo a 30. Non basta alla Rip City la super prestazione, l'ennesima, del proprio backcourt Lillard/McCollum: l'ex Weber State dice 31, impreziositi con 4 rimbalzi e 7 assist, uno in più per il suo fido, ma non basta per avere la meglio del 'Super Team', già in versione schiacciasassi.

Portland dimostra di essere una squadra viva, in salute e dotata di ottima qualità. Non si lascia intimorire dal rango dell'avversario ed inizia a lavorare con efficacia su entrambi i lati del campo. Golden State sbaglia, troppo, al tiro e Lillard punisce. Subito 14-7, avversari doppiati. Patrick McCaw realizza 3 punti di fila, ma è ancora Lillard a sfruttare i mismatch che si creano in campo e non perdona: 20-10. Dame è quello di gara 1, esplosivo, referta 15 punti nel solo primo quarto, ed i Blazers corrono, tra l'entusiasmo ed il frastuono di un Moda Center ribollente di entusiasmo. Golden State soffre, non é la solita squadra pigliatutto, e sprofonda ben oltre la doppia cifra di svantaggio nel cuore del secondo quarto. Il gioco da 3+1 di Allen Crabbe è un duro colpo per gli Warriors e sul -15 (49-33) coach Mike Brown - che sostituisce l'influenzato Steve Kerr - chiama time out. Cambia poco, o nulla, al rientro in campo, perchè gli uomini di Terry Stotts viaggiano con 3 marce in più rispetto agli avversari, ed affrontano la pausa lunga avanti 67-54. I 13 punti di svantaggio fotografano le difficoltà vissute da Curry e soci nella prima metà di gara.

Impazza McCollum, con 10 punti in un'amen. Tripla, canestro in avvicinamemto, tutto facile per il secondo violino offensivo dei Blazers. Quando all'orizzonte sembra materializzarsi la vittoria, Portland però evapora dal campo e Golden State si rianima. Curry inizia a disegnare la sua pallacanestro, allarga bene il campo per i mortiferi tiratori degli Warriors, ed i vice campioni NBA di colpo risalgono la corrente. Parzialone di 20-3 per gli uomini della Baia, messo a referto in 4' minuti, aperto da Curry e coronato da Thompson, Iguodala e McGee. Portland scompare dal campo per diversi minuti, gli Warriors dal -16 impattano sull'83 pari, ed operano il sorpasso grazie ancora ad un canestro del tarantolato McGee il quale vince il duello sotto canestro contro il suo dirimpettaio Jusuf Nurkic, al rientro dopo lo stop dovuto ad un infortunio al perone. Golden State accarezza la preda agli albori dell'ultimo quarto, prima di azzannarla definitivamente con un parziale di 8-2 chiuso dalla schiacciata di Iguodala che sancisce il +8 (100-108) a poco più di 4' minuti dal termine della gara. Gap non incolmabile, ma Portland non ha più energia da mettere sul parquet, quindi si consegna agli avversari che con una gran rimonta si portano sul 3 a 0, ed ormai il passaggio alle semifinali è solo una pura formalità per la franchigia californiana.

PORTLAND TRAIL BLAZERS: Punti: McCollum 32, Lillard 31, Turner 17; Rimbalzi: Nurkic 11; Assist: Lillard 4, Nurkic 4;

GOLDEN STATE WARRIORS: Punti: Curry 34, Thompson 24, Iguodala 16; Rimbalzi: Green 8; Assist: Curry 8;