Centrato l'obiettivo stagionale, il raggiungimento della post season, i Portland Trail Blazers hanno ceduto nettamente - 4 a 0 - al primo turno ai Golden State Warriors. Qualificazioni ai PO ottenuta per il rotto della cuffia, vincendo il duello a distanza contro i Denver Nuggets di Danilo Gallinari. L'ottavo posto ad Ovest, conquistato con un record di 41 vittorie e 41 sconfitte, ha messo di fronte, agli uomini allenati da Terry Stotts, la franchigia della Bay Arena, favorita numero uno per la vittoria dell'anello.

Serie senza storia, pronostico rispettato, e Trail Blazers in vacanza dopo quattro gare di post season. Lo sweep subìto, ha infastidito, e non poco, il leader dei Blazers, Damian Lillard. Subito dopo gara 4, dominata in lungo ed in largo dagli Warriors, lo 'zero' affermò, a caldo, che battere Golden State stava diventando un'ossessione, perchè sono una squadra superlativa e per avere solo una minima chance di batterli bisogna giocare per 48' minuti come gli ossessi. A distanza di qualche giorno, Dame ritorna ad esprimersi su quanto accaduto, ritenendosi non molto soddisfatto di come sia finita l'annata. Sempre ai microfoni di ESPN.com, intervistato da Chris Haynes, Lillard ha dichiarato: "Siamo stati chiamati ad un'ardua sfida, complicatissima. Ci abbiamo provato, abbiamo dimostrato che sappiamo lottare, combattere, ma purtroppo non è bastato. Però non posso dire che quello appena trascorso sia stato un anno positivo per noi. Spero ci serva per la crescita futura".

Nell'intera serie, persa nettamente dalla Rip City, se si esclude solo gara 1 in cui Portland ha sciorinato, all'Oracle Arena, una signora prestazione, il primo violino ha viaggiato con una media di 27.8 punti, 3.3 rimbalzi e 4.3 assist. Al nativo di Oakland, evidentemente, non è andato giù l'atteggiamento troppo remissivo avuto dalla sua squadra in alcuni frangenti di gara. Il primo quarto di gara 4, al Moda Center, in cui Portland ha subito 45 punti ed una pioggia triple, ne è l'emblema.