SAN ANTONIO SPURS - HOUSTON ROCKETS 121-96

Mai fare arrabbiare gli Spurs. Dopo il -27 della gara inaugurale, a Fort Alamo va in scena la rivincita perfetta, con San Antonio che sommerge i rivali, 121-96. Una prestazione a tutto tondo, sia in attacco che in difesa, la quale ha avuto in Kawhi Leonard il protagonista principale. Il 'due' ha scherzato con i cugini texani, prendendosi il proscenio e realizzando 34 punti, impreziositi da 7 rimbalzi ed 8 assist, sfiorando la perfezione (13 su 16 dal campo). Questa volta, il contorno risulta essere degno degli Spurs: Tony Parker ne mette 18 in 25' minuti, prima di essere costretto ad abbandonare il campo per un grave infortunio al ginocchio sinistro. Subìto il colpo, il playmaker francese riprova a camminare e restare al suo posto, ma alza immediatamente bandiera bianca ed a preoccupare sono le parole di Popovich giunte nel dopogara: 'non sta bene'. Attesa per gli esami strumentali, ma le sensazioni non sono positive. Houston soffre la difesa degli speroni, James Harden è limitato a soli 13 punti, frutto di un mediocre 3 su 17 dal campo (peggior prestazione al tiro della sua carriera). I Rockets concludono la serata con 11 triple mandate a bersaglio su 34 tentativi, bottino dimezzato rispetto a gara 1, con un positivo Ryan Anderson top scorer con i suoi 18 punti (ed 8 rimbalzi) e 7 su 7 al tiro prima di sbagliare le ultime due conclusioni.

Dentro Pau Gasol nello starting five neroargento, in luogo di David Lee. Partenza sprint dei padroni di casa, ritmo fin da subito frenetico, gli Spurs hanno voglia di rivincita. Green ed Aldridge puniscono più volte la 'gentile' difesa dei Razzi, che però in attacco, grazie allo smisurato talento dei suoi scorer, maschera i problemi sull'altro lato del campo. Anche Leonard si scalda, e con lui anche i decibel dell'AT&T Center. Alla prima pausa, San Antonio è avanti 33-30. Dato impressionante, il 62% al tiro degli speroni nei primi 12' minuti (termineranno il match con il 54%). Houston palesa difficoltà a frenare la marea neroargento. È già alle prese con il fiatone. Con il Barba in panca, nella prima metà del secondo quarto non sprofonda, in virtù delle invenzioni di Beverley e Gordon in attacco, ma è in difesa che la squadra di Mike D'Antoni concede troppo e rischia sin da subito l'imbarcata. Mills e Leonard forano la morbida difesa di Houston, Aldridge ed i suoi movimenti sotto canestro ritornano ad essere un'arma per gli Spurs che volano sul +13 (61-48), quando il 'Baffo' decide di chiamare time out, e parlarci sù. È dura trovare contromisure per fermare la Pop band, Leonard chiude il primo tempo con 20 punti a tabellino, Houston deve rincorrere, 65-55 alla pausa lunga.

San Antonio in controllo. Scalano le marce a proprio piacimento, ed ogni qualvolta gli avversari provano a rintuzzare lo svantaggio, aumentano i propri giri del motore. Il layup di Capela riporta i suoi sul -5 (75-70), poi Harden e Gordon mettono il fiato sul collo ai rivali realizzando i punti che valgono il meno 3, ma nel quarto periodo si vive il San Antonio show. Prima trenata firmata Ginobili e Simmons (11-2), poi i 5 di fila di Kawhi e la schiacciata imperiale di Aldridge firmano il +20 e provano a mettere in secondo piano l'infortunio patito da Parker, nel frattempo dolorante a bordo campo. Houston resta a guardare, inerme, mettendo a nudo i propri limiti, difensivi, tenuti ben nascosti in gara 1. Gli Spurs esondano, ancora un 10-0 e +30 sul tabellone (118-88). Per i Rockets, tramortiti, è tempo di pensare a gara 3, al Toyota Center. Ci si trasferisce con la serie in assoluta parità, sull'1-1. Tutto è ancora da scrivere.

SAN ANTONIO SPURS: Punti: Leonard 34, Parker 18, Aldridge 15; Rimbalzi: Gasol 13; Assist: Leonard 8;

HOUSTON ROCKETS: Punti: Anderson 18, Gordon 15, Capela 14; Rimbalzi: Anderson 8; Assist: Harden 10;