Sono bastate poche parole del più autorevole e competente giornalista statunitense di pallacanestro NBA - Zach Lowe di Espn - per mettere in subbuglio il mondo mediatico a stelle e strisce, con qualche sfumatura di neroargento. Sono infatti i San Antonio Spurs di Gregg Popovich la franchigia che intriga di più in questo inizio di offseason (appena eliminati dai Golden State Warriors in Finale di Conference, 4-0 lo score della serie). Il probabile ritiro di Manu Ginobili, l'infortunio di Tony Parker, una situazione salariale attualmente instabile, hanno infatti contribuito a far accostare il nome di Chris Paul alla franchigia texana. 

Chris Paul. Fonte: USAToday

E, ad avvalorare l'ipotesi di un CP3 all'ombra dell'Alamo ci ha pensato appunto Lowe, che si è espresso così martedì scorso in uno dei suoi Podcast su Espn (insieme al collega Kevin Arnovitz): "Ci sono molte voci intorno a Chris Paul - le parole di Lowe - e io penso che abbiano un fondamento. C'è un mutuo interesse tra Paul e gli Spurs. Non so quanto sia fattibile che i Clippers possano offrirgli delle cifre mostruose e rimanere comunque una buona squadra. Neanche gli Spurs hanno la flessibilità salariale per prenderlo. Ma sono molto curioso di vedere cosa farà quest'estate San Antonio, per capire chi farà parte del loro roster l'anno prossimo". Per poter anche solo iniziare a immaginare a un Chris Paul con la maglia neroargento, bisogna dare un'occhiata alla situazione salariale dei texani, tenendo in considerazione la circostanza che CP3 è in scadenza di contratto (o meglio, ha a disposizione la cosiddetta early termination option), e che i Los Angeles Clippers - sua attuale squadra - hanno intenzione di offrirgli un rinnovo quinquennale intorno ai 200 milioni di dollari. Come già chiarito Lowe, gli Spurs non hanno la possibilità di avvicinarsi a un'offerta del genere. Non con il salary cap attuale, in cui Kawhi Leonard è sotto contratto per 19 milioni (a salire fino a 21 fino al 2020), e in cui LaMarcus Aldridge riceve oltre 21 milioni di ingaggio (per lui player option nel 2018).

LaMarcus Aldridge. Jeff Chiu/Associated Press

Da non sottovalutare nemmeno la posizione di Tony Parker, che la stagione prossima ha un ingaggio di 15 milioni (poi sarà unrestricted free agent). Ma la situazione salariale dei neroargento è - come accennato - in evoluzione. Diversi infatti i giocatori in scadenza al termine di questa annata agonistica. Tra questi, Manu Ginobili (14 milioni fino al 30 giugno), Patty Mills (3.5 mln), Jonathon Simmons (restricted), e i vari Pau Gasol, David Lee e Dewayne Dedmon, che hanno a loro disposizione una player option per uscire dai rispettivi contratti (16 milioni per Gasol, 3 per Dedmon, 1.6 per Lee). 

LaMarcus Aldridge e Pau Gasol. Eric Christian Smith/Associated Press

Secondo quanto riportato da Michael C. Wright di Espn, Gasol dovrebbe scegliere di rimanere, date le difficoltà di reperire altrove una somma come quelle garantitagli dai neroargento, mentre Dedmon sarebbe pronto a sbarcare in altri lidi. Più complicata la situazione di Lee, che con ogni probabilità uscirà dal contratto, con possibilità però di rifirmare con i texani. Sono invece ancora legati agli Spurs, Danny Green (10 milioni all'anno fino al 2019, con player option nel 2018), Kyle Anderson (2.1 mln la prossima stagione, prima di diventare unrestricted free agent), Dejounte Murray (ingaggio a salire, fino ai 2 mln, fino al 2020), Davis Bertans (1.3 nel 2017/2018, poi restricted), e Bryn Forbes (contratto non garantito a 1.3 mln). Dal punto di vista strettamente tecnico, San Antonio avrebbe bisogno di un altro trattatore di palla, date le condizioni fisiche di Parker e il probabile addio di Ginobili (non sembra in discussione invece un rinnovo di Mills a cifre più congrue).

Patty Mills e Tony Parker. Alex Brandon/Associated Press

Ecco perchè Paul è accostato agli Spurs, esattamente come Kyle Lowry, George Hill e Derrick Rose, tutte point guards in scadenza di contratto. Sarebbe chiaramente Paul la prima scelta in un'ipotetica rosa di playmaker, ma la situazione salariale dei neroargento è tale per cui al momento lo sbarco di CP3 non è praticabile, nemmeno se gli Spurs dovessero in qualche modo "liberarsi" del contratto di Aldridge. Difficile anche che San Antonio possa pareggiare le offerte che mezzo mondo NBA farà recapitare a Jonathon Simmons, vera sorpresa dei playoffs.

Jonathon Simmons. Marcio Jose Sanchez/Associated Press

Resta dunque da capire cosa riuscirà a inventarsi il general manager R.C. Buford, brillante executive della franchigia texana, d'ora in poi alle prese con dossier scottanti. Sullo sfondo, infine, due scelte al prossimo Draft (entrambe alla fine dei due giri) e i diritti su giocatori come il serbo Nemanja Dangubic (24 anni, lungo della Stella Rossa), il canadese Olivier Hanlan (24 anni, esterno del Le Mans), l'haitiano Cady Lalanne (25 anni, centro) e il serbo Nikola Milutinov (22 anni, centro dell'Olympiakos).