Ci vorrà ancora un bel pò di tempo affinche possiamo noi tutti rivedere all'opera Tony Parker su un campo da basket. L'infortunio al quadricipite, patito dal playmaker francese in gara 1 delle semifinali playoff contro gli Houston Rockets, lo terrà fuori per svariati mesi. Subìto l'intervento chirurgico, ora è in piena convalescenza, ed ai microfoni del quotidiano francese L'Equipe ha dichiarato: "La prima cosa che ho avvertito, subito dopo l'infortunio, oltre al dolore lancinante che non provavo da un bel pò, è stato un profondo senso di frustrazione, anche perchè mi sentivo bene, e stavo giocando una buona pallacanestro, così come tutta la squadra".

Il francese ha proseguito nella sua intervista, non nascondendo la delusione di aver dovuto alzare bandiera bianca proprio sul più bello: "E' stato davvero un peccato, perchè le cose stavano andando per il verso giusto. Giocavo 20-25 minuti a partita, il minutaggio era piuttosto buono, ed anche nel primo turno, contro i Memphis Grizzlies, ho avuto belle sensazioni. Quando il destino ti riserva questi brutti scherzi, non bisogna fare altro che accettarli, e lavorare duro per superare i momenti bui". Una regular season tra alti e bassi per Tony Parker, il quale ha viaggiato in media a 10.1 punti e 4.5 assist in 25.2 minuti d'impiego a serata. E' apparso in 63 delle 82 gare di stagione regolare dei suoi Spurs.

Dunque, il play francese salterà la prima parte della prossima stagione, e secondo alcune fonti, attendibili, dovrebbe ritornare a mettere piede sul parquet intorno al mese di gennaio. La prossima stagione potrebbe essere l'ultima possibilità per Parker di vincere un titolo con gli Spurs, in quanto entrerà nel suo ultimo anno di contratto con la franchigia all'ombra dell'Alamo. Solo nel caso restasse integro, e garantirebbe ancora un buon minutaggio, e di livello, San Antonio potrebbe rinnovargli il suo attuale contratto. Al momento, però, appare molto più realistica l'opzione che vedrà Parker impegnato per l'ultmo anno in Texas, e dunque molto vicino a ripercorrere la stessa strada già peregrinata da Tim Duncan lo scorso anno ed ora (se saranno confermate le voci riguardo al suo addio agli Spurs) da Manu Ginobili.