Nelle ultime ore si è definitivamente conclusa la vicenda di mercato che ha visto Boston Celtics e Cleveland Cavaliers portare avanti un tira e molla riguardo la blockbuster trade che ha sconvolto il mondo cestistico in questa estate, ovvero quella che ha portato Kyrie Irving ad indossare la maglia bianco-verde. Ai Cleveland Cavs è andato un nutrito pacchetto di giocatori che comprende Jae Crowder, two way player dal talento e dall’utilità fuori discussione, Ante Zizic, una futura first round pick da Brooklin e soprattutto Isaiah Thomas, il quale tuttavia ha manifestato un infortunio all’anca risalente alla scorsa stagione che ancora non gli permette di allenarsi, né tantomeno giocare agli altissimi livelli fisici e atletici che l’NBA impone. Questo ha dato inizio alle già citate richieste di aggiustamento della trade da parte di Cleveland, che tuttavia ha solo ottenuto una ulteriore second round pick del draft 2020 da dei Celtics che, forti di un accordo già trovato e della necessità di Cleveland di chiudere la trade, hanno respinto le iniziali grandi pretese dei Cavs.

Trade conclusa e ufficializzata quindi, ma lo stesso non si può dire della situazione di Isaiah Thomas, sulle cui condizioni fisiche aleggia ancora una coltre di mistero che ha dato adito a varie speculazioni che sono arrivate addirittura a prevedere uno stop per l’intera prossima stagione per lui. Una situazione, a conti fatti, improbabile a meno di pazzia colettiva scoppiata in quel dell’Ohio, che avrebbe portato ad acquisire un all-star impossibilitato a giocare per il suo intero ultimo anno di contratto, ma che tuttavia nasconde una preoccupazione di fondo assolutamente giustificata: un infortunio all’anca non è certo roba da poche settimane di stop, ma si tratta di una faccenda delicata con tempi di recupero lunghi e un graduale reinserimento nell’attività agonistica, per garantire al soggetto un ritorno in campo completamente a suo agio con il proprio fisico.

Recenti sviluppi hanno messo alla luce vari rumors tra i media americani secondo i quali ad Isaiah Thomas - sia per la situazione delicata della sua anca, sia per non rischiare una ricaduta per colui che, assieme a LeBron James, rappresenta il presente della franchigia dell’Ohio e possibilmente anche il suo futuro - verrà richiesto di saltare sicuramente una buona fetta di stagione regolare, molti parlano di uno stop fino a gennaio 2018 o addirittura dopo la pausa per il prossimo All-Star Weekend.  Una situazione difficile per tutto l’ambiente Cavs, che, secondo vari rumors, avrebbe voluto, in alcuni suoi componenti, un annullamento della trade e un reinserimento, per quanto improbabile, di Kyrie Irving in squadra - cosa che non si avrà mai. Thomas assieme agli altri giocatori e scelte inclusi nel trasferimento rappresentano un patrimonio inestimabile per Cleveland, che va assolutamente tutelato, essendo di fatto la propria garanzia di proseguimento ad alti livelli anche dopo l’eventuale partenza di Lebron James nella prossima free agency.

Nell’ultimo anno di contratto di Lebron, la corsa al titolo sarà comunque una cosa possibile e perseguibile, con probabilmente solo i Celtics a minacciare concretamente il cammino dei Cavs verso le NBA finals, tuttavia Cleveland, dopo anni a guardare il risultato immediato, pare essersi finalmente decisa a guardare anche al futuro, un futuro che, con o senza James, va tutelato grazie anche alla gestione oculata della situazione fisica della sua nuova point guard.