In attesa della nuova stagione NBA, che ha visto nel suo scheletro variare molte cose, i General Manager hanno risposto ad alcune domande su giocatori e squadre, lasciando come ogni anno a disposizione di milioni di appassionati un po’ di previsioni per l’affascinante anno sportivo in arrivo. Partiamo dall’informazione più importante tra le tante discusse: chi sarà la favorita per alzare l’ambito Larry O’Brien Trophy? I GM non hanno avuto dubbi su questo punto, a stragrande maggioranza i Golden State Warriors sono i papabili vincitori dell’NBA, con un 93% schiacciante, e i Cleveland Cavaliers con solo il 7% di possibilità di ribaltare il risultato dello scorso anno. Certo, dopo aver assistito alla cavalcata playoff dei Golden State è difficile prevedere il contrario: un roboante 16-1 che spaventa ancora al solo ricordo un po’ tutte le franchigie della lega. Quel che è certo è che nonostante la percentuale elevata, gli Warriors non avranno vita facile in una Ovest colma di grandi giocatori.

Cleveland si deve accontentare così di essere la favorita per la vincita dell’Est Conference, anche se le quotazioni sono scese rispetto allo scorso anno: 86% contro i ben più convinti GM dell’anno scorso 97%. Boston tiene gli occhi aperti in seconda posizione, un basso 10% come percentuale, ma mai dire mai.

Il punto più interessante e più atteso è sicuramente quello di vincitore del titolo di MVP of the year. Perché sì, in fin dei conti le percentuali prima riportate sono alquanto prevedibili, non ci si sarebbe di certo aspettati qualcosa di diverso. Per quanto riguarda il premio di MVP le cose plasmano rispetto alla credenza popolare, perché in prima istanza bisogna rilevare che il detentore del titolo non è presente in nessuna delle prime posizioni. Russell Westbrook non ottiene infatti fiducia, portandosi a casa un 7% dei voti; poca cosa per un giocatore che ha finito la stagione scorsa con una tripla doppia di media, battendo svariati record. Ma l’organico Oklahoma City Thunder è cambiato e sicuramente il gioco non potrà più ruotare così tanto intorno al talento di Russell, senza contare che effettivamente un’altra stagione a simili livelli è qualcosa di impensabile. In caso accadesse potremmo essere davvero davanti ad uno dei migliori giocatori del basket di tutti i tempi. Ma questo sicuramente non abbasserà le prospettive del numero 0 di Okc, anzi l’abbiamo conosciuto proprio per l’amore verso le sfide. Chi detiene la percentuale più alta è sempre lui: LeBron James, quest’anno ancora più solidificata dello scorso, 50% per lui. D’altro canto un giocatore così costante è difficilmente sottovalutabile in un pre stagione. Seguono Kevin Durant al 29% e Kawhi Leonard all’11%.

Molto affascinante è anche la statistica che vede la previsione per il giocatore che avrà la stagione più di lancio. L’anno scorso i GM si affidavano a Devin Booker dei Phoenix Suns, fiducia riposta molto bene date le buone statistiche del giocatore in regoular season, e la partita strabiliante in cui mise a segno 71 punti totali. Quest’anno tale fiducia passa per casa Minnesota Timberwolves, e in particolar modo per Karl Anthony Towns, che primeggia con una percentuale del 62%. Anche il cestista lettone Kristaps Porzingis è in classifica, proprio dietro a “KAT”: 14%. Stessa percentuale del Bosniaco Jusuf Nurkic. Tra i tre sicuramente Karl Anthony possiede caratteristiche simile ad un giocatore già maturo della lega, e per questo sarà molto importante seguire le sue prestazioni quest’anno.

Tornando alle statistiche di squadra i GM hanno valutato il mercato Thunder il più produttivo della pre season, con Boston a seguire. Ad Okc d’altro canto si sono rinforzati nettamente, ponendo quei pezzi da novanta che mancavano nel roster: Paul George e Carmelo Anthony. E proprio “PG13” viene considerato il miglior acquisto della rovente estate di traslochi.

I Minnesota Timberwolves vengono invece classificati come possibile squadra con più margine di miglioramento, lasciandosi a debita distanza i Philadelphia 76ers: 69% per i primi, 17% per i secondi le percentuali. Fiducia quindi a chi nell’NBA vi è da qualche anno in più, rispetta ai 76ers che hanno un roster ancora troppo giovane forse per impattare in questa lega fortemente.

E allora concentriamoci proprio su alcune statistiche e percentuali dei rookies. Il più votato per la vittoria del “rookie of the year” è il discusso Lonzo Ball, uomo dei media, più per le dichiarazioni del padre che per le sue. E nonostante le aspettative, il giocatore ha dimostrato di avere tutte le qualità per competere, speriamo solo si concentrerà sul campo e non su altro. In seconda posizione troviamo Ben Simmons, il gioiello di Phila, che torna dall’anno di stop per infortunio. Importante sarà il suo impatto in questa franchigia, e forse anche in tutta la lega. Percentuale 24%.

Passiamo al capitolo panchina, e qui ci si può sedere comodi e ritrovare il buon vecchio Gregg Popovich con percentuali altissime riguardo al miglior coach della lega: 82% per Pop. Certo il generale dei San Antonio Spurs non otterrà finali già da anni, ma la sua squadra dimostra sempre grande gioco e tenacia; e ci si può inchinare solo davanti ai grandi GSW, proprio loro che vedono il loro coach Steve Kerr in seconda posizione con un 11%.

Tante, tante percentuali, che qualcosa dicono sì, ma l’NBA ci ha abituati a stagioni imprevedibili e stravolgimenti. Sarà una stagione tutta da seguire, e chissà che magari su qualche previsione i GM ci abbiano preso davvero...

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