La prima gara della regular season NBA sul fronte occidentale non ha deluso le attese. Splendida sfida tra Golden State Warriors e Houston Rockets alla Oracle Arena di Oakland, con i texani di Mike D'Antoni a spuntarla in un finale convulso, in cui l'ultimo tiro a bersaglio di Kevin Durant non viene convalidato perchè giunto fuori tempo massimo. Vincono i Rockets dunque, grazie a un James Harden praticamente immarcabile (27 punti e 10 assist) e a un grave passaggio a vuoto dei campioni in carica, che nel quarto quarto si fanno rimontare un vantaggio di oltre dieci lunghezze e devono fare a meno di Draymond Green, out per una distorsione al ginocchio. Non bastano a Kerr 22 punti di Curry, 20 di Durant, 16 di Thompson e soprattutto 23 di un bollente Nick Young dalla panchina. 

La sfida della Oracle Arena è preceduta dalla cerimonia della consegna degli anelli e dall'esibizione del gonfalone per il titolo vinto dai Dubs lo scorso giugno. Sulla scia dell'emozione di un'intera Baia, i Warriors partono fortissimo, con Klay Thompson superbo sui due lati del campo, sia in difesa - anche contro Harden - che in attacco, dove va a segno con tre triple consecutive. E' una partita in cui le due difese si fanno spesso trovare impreparate, soprattutto in transizione, ma è Golden State ad approfittarne nella prima metà del periodo, con Green splendido direttore d'orchestra. Dopo il primo parziale per i californiani, ecco la reazione di Houston, guidata prima da Harden, poi soprattutto da Eric Gordon, splendido in penetrazione contro una difesa non irreprensibile dei padroni in carica, che rinunciano presto a Pachulia e fanno esordire il rookie Jordan Bell. I Rockets resistono a una scarica di triple di Nick Young, assolutamente on fire in uscita dalla panchina, ma concedono tanto in difesa, anche ad Ariza e Tucker sul perimetro, con Curry fuori per problemi di falli. Una tripla clamorosa di Harden chiude il primo quarto sul 35-34, poi è ancora Young ad esaltarsi nella sparatoria Western, mentre il contropiede Warriors fa a fette la difesa texana. Rockets che hanno il merito di non uscire dalla partita, rimanendovi invece a suon di parziali, specie grazie al tiro da tre, mentre Chris Paul sembra rimanere a margine della sfida, scombussolato dai ritmi folli dellla contesa. Curry, Thompson e Durant concludono il primo tempo avanti 71-62, con Kerr che pesca tanto dalla sua panchina: dentro per lunghi tratti anche McCaw e Livingston (comparsate per Casspi e West, out Iguodala). 

Il copione tattico non cambia alla ripresa delle operazioni, quando ancora Golden State sembra poter scappar via definitivamente, anche perchè Steph Curry entra presto in azione. Con lui si rivede Kevin Durant, più incisivo in difesa che in attacco. Finchè è in campo Draymond Green, la supremazia californiana non è in discussione, perchè l'assetto offensivo dei Dubs passa dall'orso ballerino, che ha i tempi del movimento di palla dei Warriors. Mentre Ryan Anderson prova a scuotersi dalla lunga distanza, sono ancora James Harden ed Eric Gordon a riportare i Rockets a contatto, con un P.J. Tucker inatteso protagonista da tre. Golden State soffre le accelerazioni al ferro degli ospiti, che trovano anche in Luc Mbah a Moutè l'uomo della provvidenza, che non ti aspetti in una simile parata di campioni. Sopra di quindici al termine del terzo quarto, con Bell, Durant e Young ancora protagonisti, i Warriors perdono Green a inizio quarto periodo per una distorsione alla caviglia. Da qui in poi il loro attacco comincia a stentare, vivendo soprattutto di magie di Curry e di qualche tripla sporadica di Thompson e McCaw (tiro poi declassato a long two). Da lungo in campo Kevon Looney, in grossa difficoltà contro gli esterni texani, che arrivano da tutte le parti, sfruttano le palle perse degli avversari e si rifanno più volte sotto pericolosamente, ancora con un Harden eccezionale da realizzatore, nonostante due buone difese di Curry. Il finale è punto a punto, deciso prima dalle triple di Ariza e Tucker, poi da due tiri liberi dell'ex Suns, per il 121-22. Golden State completa invece l'harakiri negli ultimi possessi, con palle perse di Durant: l'ultima chance è un rimpallo da volley, con la sfera che finisce nelle mani di KD. Il suo tiro allo scadere brucia la retina e fa esplodere la Oracle Arena, ma giunge fuori tempo massimo. Vincono i Rockets all'esordio, in un'intensa prima notte NBA.

Golden State Warriors (0-1). Punti: Young 23, Curry 22, Durant 20, Thompson 16. Rimbalzi: Green 11. Assist: Green 13. 

Houston Rockets (1-0). Punti: Harden 27, Gordon 24, Tucker 20, Anderson 13, Capela 12. Rimbalzi: Anderson e Paul 8. Assist: Paul 11, Harden 10.