27 giugno 2017, siamo a Brooklyn, in un Barclays Center gremito di talento. Talento che deriva dal fatto che tra le tante teste lì presenti, molte sono dei giocatori che stanno per approdare in NBA; il futuro della Lega. La prima chiamata è scritta, e all’entrata del commissioner Adam Silver l’aria è tranquilla: tanto si sa, Philadelphia con la prima chiamerà proprio lui, Markelle Fultz! Il talento proveniente da dall’università di Washington è il prescelto. Classica cerimonia di rito, Adam Silver si avvicina al microfono e pronuncia quello che tutti si aspettano: “With the first pick, in the two thousand and seventeen NBA draft, the Philadelphia 76ers select: Markelle Fultz!”. Nessun pianto, nessun urlo di gioia, quasi una camminata quella del ragazzo per raccogliere il suo cappello nuovo di zecca e salire il palco dove i grandi sono passati. Ha tanto da dimostrare, non c’è da perdere tempo, il mondo intero aspetta di vedere cosa è in grado di fare.

La sua occasione arriva fin da subito nella Summer League estiva, di certo non il palcoscenico dei giganti, ma perfetto per un primo ambientamento con il profumo di NBA. Subito regala buone prestazioni, non sfavillanti, non straripanti; fa il suo Markelle, facendo girare la squadra bene e mettendo a segno i punti che servono per proseguire nella competizione. Nella stessa competizione però, dopo poco, arriva lo stop: una distorsione alla caviglia lo costringe ai box. Tra i tifosi e gli appassionati non c’è preoccupazione, l’infortunio non è troppo grave e l’arrivo della Regular Season non è imminente, ne consegue che il tempo per recuperare c’è e il gioiellino può essere trattenuto per la competizione dei sogni.

All’inizio della stagione tuttavia qualcosa non va, Fultz non è lo stesso; le partite passano, ma le prestazioni rimangono nettamente al ribasso. Tra i meno esperti si inizia a parlare di un flop di Phila, ma chi conosce il giocatore e lo ha valutato nei suoi anni precedenti e nel lavoro estivo, sa bene che un calo così evidente non è nelle normalità. Possibile che il giocatore non fosse pronto per il grande salto? Possibile che Fultz riuscisse a farsi largo solo tra i piccoli?

No, tutte queste sono dicerie. Markelle Fultz è un giocatore dotato di qualità incredibil, e nel roster della squadra il suo innesto era stato studiato per amalgamarsi alla perfezione. Un giocatore che per mesi e mesi sa di essere accostato ad una prima scelta, di questi tempi con riflettori e media alle spalle, non può non prepararsi a pieno per l’approdo nella lega. Infatti, puntuale, arriva la notizia che probabilmente nessuno voleva sentire: Markelle Fultz è indisponibile a tempo indeterminato per un infortunio alla spalla e sarà rivalutato dallo staff fra tre settimane. Tra le voci di corridoio inizia a trapelare la notizia che Markelle non riesca nemmeno ad alzare correttamente il braccio per via dei dolori dovuti alla spalla. Conseguenza naturale - innaturale ovviamente nel movimento dell'arto - una meccanica di tiro completamente sballata, la quale ha subito fatto il giro del mondo. 

Risulta incredibile come in tutto questo lasso temporale i 76ers continuassero a farlo giocare e, considerato poi il passato recente della franchigia non di certo felice, ci si immaginava potessero essere più attenti dal punto di vista medico. Invece qualcosa è andato storto. Questo stop, questo “tempo indeterminato”, lascia presagire a qualcosa di molto più lungo. La paura è che Markelle Fultz continui a portarsi avanti i problemi alla spalla, motivo per il quale lo stop arrivi - seppur tardivo - in via del tutto precauzionale ed in ottica futuro. La carriera ed il futuro del giovane sono chiaramente invase in queste ore da un punto di domanda immenso. In una città in cui si sperava nel “big three” delle promesse, ora si torna a pregare per un’altra prima scelta costretta a vedere le partite in vestito elegante e non in scarpette e calzoncini come ci si auspicava. 

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