L'attacco vende i biglietti, la difesa vince i campionati e, di conseguenza, anche le singole partite. Il motto, molto spesso veritiero, viene legittimato ancora una volta dalla prova difensiva dei Boston Celtics di coach Brad Stevens, i quali privi della loro stella più lucente - Kyrie Irving - vincono ancora grazie ad una superlativa, l'ennesima, prova di gruppo, esaltatosi difensivamente nel finale soprattutto su DeRozan. Anche i Toronto Raptors si inchinano al TD Garden, dopo aver fatto gara di testa per metà dell'incontro, la prima, dove i Celtics sembravano non avere la giusta caparbietà ed energia che invece nel secondo tempo ha permesso a Brown, Horford e soprattutto Tatum di archiviare la pratica e centrare la dodicesima vittoria di fila in stagione. 

Come detto la prima parte di gara è tutta di marca canadese o quasi. Molto più cadenzato il gioco degli ospiti, che si lasciano preferire per esecuzione offensiva e applicazione difensiva. Non solo, in contropiede i Raptors riescono a spingere con maggiore efficacia, trovando con Lowry, Ibaka e DeRozan le triple per rispondere alle iniziative di Smart e Tatum (19-18 Raptors dopo una manciata di minuti). Le maggiori difficoltà per i padroni di casa sono sugli isolamenti offensivi degli esterni di coach Casey, mentre dalla parte opposta Valanciunas e l'ala spagnola ex Thunder non bastano a contrastare una buona aggressivià dei Celtics a rimbalzo d'attacco. Nel finale di frazione Brown e Rozier rispondono a DeRozan, confermando l'equilibrio sul 24 pari. Tanta confusione invece in avvio di seconda frazione, quando sono Miles e Siakam a guidare l'allungo dei Raptors fino al più sette. Boston ritrova un minimo di inerzia dalle giocate di Rozier e Smart, ma c'è qualcosa che non quadra nella truppa di Stevens, costretta ad arrampicarsi su soluzioni individuali quasi mai necessarie nel sistema di gioco dell'ex Butler. La tripla di uno spaesato Morris sembra dare nuova linfa ai padroni di casa, ma sono invece la bomba di Lowry ed il gioco da tre punti di Ibaka a lanciare l'allungo Toronto all'intervallo (49-44).  

Nei maggiori momenti di difficoltà emerge l'essere squadra dei Boston Celtics: il volto e l'aggressività di Boston cambia diametralmente nella ripresa, al pari con l'esecuzione dei giochi offensivi che permettono a Smart di piazzare due triple in rapida successione in avvio di ripresa. La sfida torna sui binari dell'equilibrio, ma è la difesa di Stevens a cambiare volto alla gara e soprattutto a mutare l'inerzia della stessa, spostandola dalla parte dei padroni di casa. DeRozan inizia a forzare qualche conclusione di troppo, pur mandandola spesso a bersaglio, Lowry condizionato dai falli esce anzitempo dalla partita e non vi farà più ritorno. Horford sale al proscenio - sette punti di fila - e, in compagnia della tripla di Brown, scava il solco di otto punti tra le due squadre (73-65). Sembra il momento del KO tecnico per i Raptors, i quali trovano dal cilindro due triple di vitale importanza di Miles che li riportano a contatto (77-76 alla penultima sirena).

Nel quarto conclusivo Stevens si affida alla solidità ed alla fisicità in area di Theis al posto di un abulico Morris e la scelta paga i suoi dividendi: il tedesco ex Bamberg, con Horford, chiudono tutte le vie che portano al canestro e, complice anche l'intensità crescente sul perimetro, limitano i Raptors a soli diciotto punti nell'ultima frazione. La sfida non si sposta più dai binari dell'equilibrio assoluto. Brown mette ripetutamente la museruola a DeRozan, mentre in attacco è Tatum, dopo un paio di canestri di Horford, a caricarsi la squadra sulle spalle, firmando le giocate decisive per la vittoria: due dei sei punti del rookie da Duke rappresentano a 90 secondi dal termine il canestro della staffa (95-90), anche se Toronto avrebbe due occasioni per la vittoria, nei secondi finali, entrambe sprecate da DeRozan. Vince Boston, con gli Dei del Basket che continuano a guardare ammirati

I tabellini