MEMPHIS GRIZZLIES - HOUSTON ROCKETS 83-105

Houston procede a passo spedito, un rullo compressore che schiaccia tutto e tutti. Quella contro Toronto si è dimostrata solo una piccola macchia nera nel brillante cammino dei texani in questa prima parte di regular season. Vittoria pronunciata, e meritata nella notte a Memphis, ottava W nelle ultime nove gare disputate. Dispone a proprio piacimento dell'avversario, decidendo come e quando innestare le marce alte per scappare via. I Grizzlies, senza l'infortunato Conley, fanno tanta fatica ad imbastire azioni offensive degne di nota, e crollano dinnanzi alla grande padronanza, organizzazione, con la quale i Rockets affrontano il quarto testa testa stagionale con la franchigia del Tennessee.

James Harden mattatore, tutto come da routine: i suoi 29 punti raggiungono il 'quorum', a ruota seguono i 17 di un positivo Paul e di Capela a cui abbina anche 13 rimbalzi confezionando la sua doppia doppia abitudinaria. Data l'assenza di Conley, a partire nello starting five è Chalmers, ma il suo apporto è quasi nullo, dannoso per i compagni come la comparsa di sangue dinnanzi ad un branco di squali: 6 punti, 8 assist tirando soltanto 1/7 dal campo. Il miglior realizzatore di serata è l'ex poco amato Parsons che chiude con 19 punti.

Il risultato finale non è mai stato in discussione. Sotto la sapiente regìa di Paul, Houston inzia a correre sin dalle prime battute. L'ex point guard dei Clippers apre il campo che è una meraviglia, armando la mano calda del tiratore di turno da oltre l'arco dei 7 metri e 25. Poi, in prima persona, prende confidenza con il canestro dalla lunga distanza (finirà 4/7 da 3) e per Memphis rincorrere è dura. La bomba del Barba al 10' dà il +7 ai suoi, quella di CP3 a 4'' dalla sirena il +8 (33-25), punteggio con il quale si affronta la prima pausa. Paul è on fire, segna dal mid-range e dalla distanza, poi le triple di Gordon e di Harden fanno lievitare in un amen il vantaggio (46-28); solo Parsons e Gasol, tra i padroni di casa, dimostrano di saper fare canestro. La schiacciata dell'iberico riaccende il pubblico di casa, Memphis c'è e Green conduce i suoi sul -2, ma ciò è solo un fuoco di paglia, spento subito dai Rockets che ritrovano un cuscino di 9 punti di vantaggio al riposo lungo grazie alla tripla siderale di Gordon ed ai punti che giungono nel pitturato da un volenteroso ed efficace Capela.

I Grizzlies boccheggiano, restano attaccati al match più di nervi che di tecnica. Harden forza la mano, provando a guidare i suoi al break decisivo, ma Gasol e soci non sono dello stesso avviso. Terzo quarto transitorio, vinto dai texani 23-17, ma è nell'ultimo quarto che Houston riesce ad aprire le dighe e piazza il parziale che taglia le gambe agli avversari. 13-3, con Harden, Ariza ed Anderson a vestirsi nei panni di giustizieri. Il jump shot del Barba a 3'.49'' dal termine regala ai texani il confortevole +22, dal quale, ovviamente, Memphis non riesce a risalire. Il match termina in garbage time, con le seconde linee in campo a mettersi in mostra. Houston resta in vetta alla Western Conference, a braccetto dei Warriors, i Grizzlies invece incassano la quarta L consecutiva, cadendo in una spirale verso il basso che fa preoccupare tifosi e giocatori stessi, specie Marc Gasol che al termine della partita ha esternato tutto il suo disappunto: "Tutto questo mi da profonda tristezza. Certo, possiamo vincere delle partite, restare con un record al 50%, ma non è quello che volevamo, quello che abbiamo costruito in dieci anni. Chiedo scusa a tutti i tifosi, perchè questo non è lo spettacolo che sono abituati a vedere".

Houston Rockets - Punti: Harden 29, Paul, Capela 17; rimbalzi: Capela 13; assist: Harden 7 
Memphis Grizzlies - Punti: Parsons 17, Green, Gasol 15; rimbalzi: Gasol 9; assist: Chalmers 8

 

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About the author
Andrea  Indovino
Amo lo sport in tutte le sue infinite sfaccettature. Seguo principalmente il calcio ed il basket a 360° gradi, ma assiduamente anche il mondo della Formula 1, la Moto GP ed il ciclismo, specie le grandi corse a tappe. La mia è una voglia infinita di SAPERE, del resto Seneca affermava: Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.