Phoenix Suns - Milwaukee Bucks 107-113

E' un finale di tempo regolamentare a dir poco spettacolare quello che rimanda il discorso vittoria ai supplementari. Bledsoe, ex di giornata, si conferma glaciale dalla lunetta, ma dalla parte opposta Ulis risponde con la stessa moneta. Lo stillicidio dei tiri liberi, al termine di una rimonta, quella dei Phoenix Suns che sembra restare fine a se stessa, premia gli ospiti, che vanno avanti di tre a quattro secondi dalla fine, ma non hanno fatto i conti con Devin Booker: la guardia di casa piazza la tripla da distanza siderale che manda la sfida all'overtime, dove tuttavia l'inerzia della gara non si sposta più di tanto da quello che è stato l'andamento globale della gara. Milwaukee non perde la testa, Bledsoe trascina i suoi con il primo canestro del prolungamento, mentre Phoenix non segna praticamente mai: Warren impatta, ma resterà l'unico canestro dei Suns nei cinque minuti di supplementare. A chiudere la sfida Liggins ed i tiri liberi di Middleton. Assoluto protagonista della sfida Giannis Antetokounmpo, immarcabile per la difesa di casa, autore di 40 punti ai quali si uniscono i 30 dell'ex dal dente avvelenato Bledsoe. 

Utah Jazz - Chicago Bulls 110-80

Tutto facile per gli Utah Jazz di coach Snyder che davanti al pubblico amico di Salt Lake City asfaltano i derelitti Chicago Bulls. Più trenta il distacco conclusivo tra le squadre, frutto del break creato da Neto, Mitchell e Favors nel finale di primo tempo. Dopo un primo quarto in totale equilibrio, con i Bulls che sembrano in grado di rispondere alle iniziative dei padroni di casa con forza e vigoria, nella seconda frazione bastano due spallate per far vacillare la resistenza flebile dei ragazzi di Hoiberg: Favors implementa il vantaggio creatosi sfruttando la sua fisicità, mentre Dunn e Holiday provano a tenere a galla gli ospiti a cavallo dei due quarti centrali. Non ci riescono però, perché alla ripresa delle ostilità le triple di Jerebko e Ingles scavano il solco definitivo alla gara, dando il là al garbage time finale che vede i Jazz arrotondare fino al 110-80 conclusivo. 

Sacramento Kings - Los Angeles Lakers 113-102

Brutta sconfitta per i Los Angeles Lakers al Golden 1 Center di Sacramento, dove i Kings di coach Joerger approfittano di un grande primo quarto per mettere in ghiaccio - o quasi - la sfida e confermare il bottino acquisito nel resto della contesa. Le triple di Caldwell-Pope e Kuzma illudono gli ospiti in avvio, perché invece sono Randolph e Fox a ribaltare il 10-4 iniziale e dare il via all'allungo di Sacramento: l'attacco dei Lakers si inceppa improvvisamente sul 16-18, mentre Bogdanovic e soci segnano a ripetizione, piazzano il break di 13-0 che spacca in due la sfida e vanno avanti di 12 alla prima sirena. Clarkson e Brewer provano a rispondere in avvio di seconda frazione, ma i Kings dimostrano applicazione e sostanza, trovando prima Cauley-Stein sotto le plance e, ripetutamente, i tiratori sparsi sul perimetro: ne beneficiano tutti, da Bogdanovic a Mason, per finire a Fox e Temple. Sacramento tocca anche i quindici di vantaggio, ma è Randle a cucire un minimo lo strappo. Il tema della gara non cambia nella ripresa, quando gli sforzi di Ingram e Randle sono resi vani da Fox e da Zibo, con Sacramento che gestisce tranquillamente la doppia cifra di vantaggio. In avvio di quarta frazione il margine si allarga fino a sfiorare il ventello, i ritmi si alzano e ne beneficiano le percentuali al tiro, ma ciò non basta per far rientrare in partita i Lakers di Walton. 

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