Cleveland Cavaliers - Charlotte Hornets 100-99

E' il solito, immarcabile e travolgente LeBron James a trascinare i Cleveland Cavaliers alla vittoria, la settima di fila, contro degli ottimi Charlotte Hornets. Fantascientifica tripla doppia per il Re, che sale in cattedra negli ultimi minuti di una partita combattutissima ed equilibrata dal principio al tramonto. Love e Smith provano ad alzare i ritmi fin dall'alba dell'incontro, ma trovano pronta risposta dalla parte opposta con gli Hornets che cavalcano Dwight Howard in post basso oltre alle solite iniziative di uno scatenato Kemba Walker da oltre l'arco. Charlotte tiene botta, mette la testa avanti con le triple di Bacon e Williams, e chiude avanti di una lunghezza il primo quarto. Cleveland non riesce ad alzare i ritmi della contesa, i quali sembrano essere saldamente in mano agli ospiti, abili nello sfruttare la fisicità del proprio centro nel pitturato e la buona vena di Williams e Kidd-Gilchrist. Korver, Smith e Green tengono i Cavs tuttavia a contatto con gli ospiti, i quali non trovano mai la forza reale per andare via nel punteggio. La gara non si schioda dai binari dell'equilibrio e, all'intervallo, Cleveland insegue di tre lunghezze (54-57). 

Botta e risposta continuo anche nel secondo tempo, con la sfida punto a punto che si protrarrà fino alle battute conclusive. Walker, impreciso da oltre l'arco, prova in penetrazione con l'arresto e tiro a prendersi i suoi sulle spalle, ed in compagnia di Kidd-Gilchrist confeziona il 4-0 che manda gli Hornets sopra di otto. Tre triple di Smith ed una di Korver tolgono le castagne dal fuoco per i Cavaliers, i quali tornano in parità prima di affidarsi in toto al proprio uomo di maggiore qualità: James, in coppia con Wade, firma un personalissimo 5-0 nel minuto finale del terzo quarto, con annesso sorpasso di 1, messaggio inequivocabile al resto della truppa. Il quarto periodo ha un solo padrone, anche se Charlotte ha il merito di rispondere, coralmente, a tutte le iniziative dei LeBron. Il finale è concitato e palpitante, con sorpassi e contro-sorpassi continui: Kidd-Gilchrist ed Howard piazzano il minibreak che vale il più 5 ospite, risponde James con la transizione ed il gioco da tre punti, prima della penetrazione destra del pareggio a quota 99. Negli ultimi due minuti stanchezza e tensione la fanno da padroni, così come gli errori di Walker e James dalla lunga distanza. Smith spariglia le carte dalla lunetta - libero della vittoria - mentre Lamb fallisce l'opportunità, sulla sirena, di zittire il "the Q". Vince Cleveland. 

Oklahoma City Thunder - Detroit Pistons 98-99

Non riesce invece il sorpasso nel finale agli Oklahoma City Thunder, i quali dopo aver battuto i Golden State Warriors cedono il passo ai Detroit Pistons. Nel finale concitato, dopo che gli ospiti avevano ribaltato uno svantaggio di otto lunghezze all'intervallo, è il sistema della squadra di Van Gundy a farsi prevalere sulle individualità dei padroni di casa. Procediamo con ordine. In avvio di gara i Thunder sembrano approfittare della scia positiva lasciata dal successo sui campioni NBA per andare via nel punteggio con Westbrook e Roberson, ma dalla parte opposta Drummond e Johnson rispondono immediatamente tenendo in partita gli ospiti. Anthony e soci provano ad alzare i ritmi difensivamente, serrando le maglie spalle a canestro e, nel finale di frazione, scappano fino al più 10 (24-14), ma è Tolliver con due triple di fila a riavvicinare i suoi. George si mette al lavoro in avvio di secondo quarto, e con Patterson e Grant provano a dare la seconda spallata alla sfida: il jumper di Anthony vale il più 11, mentre Detroit sembra annaspare più del previsto a difesa schierata. All'intervallo lungo è più 8 per i padroni di casa, apparentemente in controllo. 

Foto NBA.com
Foto NBA.com

Alla ripresa delle ostilità la musica non sembra cambiare, con i Thunder che scappano persino sul più 15. I Pistons, tuttavia, non mollano mentalmente e tornano ad eseguire diligentemente i propri giochi offensivi, cavalcando il post basso di Drummond ed alternandolo con lucide scelte perimetrali. Dalla parte opposta un minimo di calo fisiologico nell'applicazione e nell'intensità, soprattutto in difesa, che consente agli ospiti di rientrare immediatamente in partita: Harris, Johnson ed il centro di Van Gundy confezionano il parziale che riporta sotto di 1 Detroit. Oklahoma City si affida quasi esclusivamente alle isolation per i suoi uomini migliori, scelta che nel finale di gara non pagherà molto dazio, anzi. Smith mette la testa avanti per chi viaggia, mentre Westbrook fatica a trovare la misura dalla distanza. Drummond catalizza l'attenzione della difesa di Donovan a centro area, liberando Bradley sul perimetro in un paio di occasioni, le quali permettono ai Pistons di volare sul più 4. Roberson prova da tre a rimettere la sfida in bilico, ma il buzzer beater di Westbrook non trova fortuna. Vince Detroit.