GOLDEN STATE WARRIORS - DALLAS MAVERICKS 112-97

Dopo la bella vittoria casalinga contro i San Antonio Spurs, i Dallas Mavericks erano pronti a bissare il successo in trasferta, all'Oracle Arena. Ma di fronte a loro, hanno trovato i Golden State Warriors, di uno scatenato Kevin Durant, che con 36 punti ha fermato ogni ambizione di gloria della franchigia texana. La grande prova di KD, è riuscita a far dimenticare al coaching staff di Golden State dei grandi assenti del match, come Draymond Green e Steph Curry.

Nel primo quarto partono subito forte i texani, grazie ad un parziale di 8-14 che apre la gara, con i Mavericks guidati da Wesley Matthews che per la sua precisione dall'arco ha costretto coach Steve Kerr a chiamare il primo timeout della gara. Al rientro dalla pausa, Golden State riprende il controllo del match, grazie al super Kevin Durant, che con 12 punti nel solo primo periodo, permette alla squadra di casa di accorciare il distacco con Dallas e chiudere sotto di solo quattro punti dopo i primi dodici minuti di gioco (24-28).

Nel secondo quarto, i Dallas Mavericks provano a suonare la stessa musica del primo quarto, grazie alla presenza in campo di veterani come J.J. Barea, Devin Harris, ma soprattutto di Dirk Nowitzki. Così con i veterani in attack mode, la squadra di coach Rick Carlisle riesce a trovare la quadra ed a volare fino al più 8. Ma i Warriors subito tornano subito con un parziale di 9-4, che permette a Durant e compagni, prima di ridurre lo svantaggio e poi di pareggiare la gara prima del suono della serena di fine primo tempo (48-48).

Al rientro dagli spogliatoi, Dallas riesce ad aprire il quarto con una tripla di Nowitzki, ma forse è solo l'unico vero assolo dei texani nel terzo quarto. Infatti la squadra di coach Carlisle, non approccia il terzo periodo, come aveva approcciato i primi due quarti. Così i Warriors ne approfittano e pian piano costruiscono il proprio vantaggio. Harrison Barnes è l'unico dei suoi che prova a far cambiare marcia a Dallas, ma è tutto inutile, si va all'ultimo riposo con Golden State in vantaggio di sette lunghezze (80-73).

Nel decisivo quarto periodo, gli ospiti vanno sotto per la prima volta in doppia cifra e qui sostanzialmente finisce la gara dei Dallas Mavericks. Infatti Barea prova a riaccendere la fiamma, con un alley-oop a Dwight Powell, ma i padroni di casa subito rispondono all'attacco Mavs, con due triple del cecchino Klay Thompson. Così si va pian piano verso la fine della gara, dove i Golden State Warriors conquisteranno la vittoria con uno scarto di quindici punti (112-97).

MINNESOTA TIMBERWOLVES - SACRAMENTO KINGS 119-96

Dopo essersi preso le colpe per la sconfitta contro i Philadelphia 76ers, Karl Anthony-Towns è subito tornato sul parquet a dettare legge, ed a guidare i suoi alla vittoria sui Sacramento Kings. Il lungo scuola Kentucky Wildcats, infatti è stato il protagonista della vittoria dei suoi Minnesota Timberwolves sopra i Sacramento Kings, grazie ad una super prova da 30 punti e 14 rimbalzi e 5 stoppate, rispondendo a tutte le critiche sulla sua difesa.

Alla super prova di KAT, si sono andati ad aggiungere i 21 punti di Jimmy Butler ed i 22 punti di Andrew Wiggins.

Fonte Immagine: nba.com/timberwolves
Fonte Immagine: nba.com/timberwolves

Mentre invece nella notte i Kings, non solo sono usciti sconfitti dal Target Center, ma hanno perso anche per infortunio il loro rookie De'Aaron Fox per un infortunio al piede. Al suo posto però, è entrato un ottimo George Hill, che con 16 punti è stato uno dei migliori dei suoi, nella sfortunata e fredda trasferta di Minneapolis. Infatti nella squadra di coach David Joerger, si salvano davvero pochi elementi, come un Zach Randolph da 15 punti e 9 rimbalzi, Kostas Koufos con 11 punti ed 8 rimbalzi ed infine l'ultimo ad essere andato in doppia cifra, Buddy Hield con 10 punti.

Gara bella da guardare, ma soprattutto equilibrata nei primi due quarti, ma con comunque Minnesota a possedere l'inerzia del match. I Timberwolves hanno creato il parziale decisivo ad inizio terzo quarto, con un suoer parziale di 13-0, che ha costruito un vantaggio di venti punti (84-64), vantaggio incrementato poi fino al più ventisette. Così finalmente arriva un'altra vittoria convincente per i T-Wolves, dopo le sconfitte di misura contro i Grizzlies ed i 76ers, infatti gli ultimi sei match dei Timberwolves, si erano decisi per uno scarto non superiore di sei punti.