MINNESOTA TIMBERWOLVES - HOUSTON ROCKETS 108-126

Neanche il freddo gelido, pungente del Minneapolis frena Houston, che al Target Center centra la nona vittoria consecutiva, portandosi a mezza partita dalla vetta della Western Conference, residenza dei Golden State Warriors. La squadra di Mike D'Antoni dimostra ancora una volta di essere la principale rivale dei californiani per la lotta all'anello. Minnesota fa quel che può, lotta, suda, ma alza bandiera bianca dinnanzi allo strapotere avversario. Ha perso 7 delle ultime 11 gare. La pausa per l’All Star Game giunge come manna dal cielo per i Lupi.

Quintetto solito per i Timberwolves, i Rockets invece partono con Tucker da 'tre' - sostituisce Ariza, infortunato al flessore sinistro - e Mbah a Moute nel ruolo di ala forte, Anderson 'trasferito' in second unit. Partenza lanciata dei padroni di casa, subito 7-0, poi 14-7 con Towns padrone del pitturato. Anche l'inizio di Teague e Butler è positivo, da 8 in pagella se i voti venissero attribuiti ai primi 12' minuti di gioco. Minnie quindi scappa sul 24-17. Proprio la point guard ex Hawks dirige le operazioni con maestrìa, segno che le voci di un possibile acquisto da parte dei Lupi di Rose lo hanno toccato. Alla prima sirena, con i Rockets un pò imballati, è 31-23, con il play di casa già in doppia cifra (10). Con in campo le second unit ecco che la musica cambia: Crawford inizia spadellando, Green per i Razzi invece no, e Houston si  riavvicina, prima che il piazzato di Paul - elegantissimo da ammirare, come sempre - sancisca il primo vantaggio per i viaggianti (35-34). Con il passare dei minuti cresce anche Capela, rollante perfetto nei pick and roll con Paul ed Harden. I Rockets si mantengono avanti, all'intervallo conducono 54-50 con il pivot svizzero a quota 12.

Nella terza frazione Houston fa le prove generali di fuga, con Harden che fa l'Harden e dispensa pallacanestro regale (per lui alla sirena finale sono 34 punti e 13 assist, senza strafare). Minnesota però con le unghie e con i denti prova a restare in partita, seppur Wiggins sia l'ombra di se stesso ed il suo apporto manchi completamente. Dannoso, più di Crawford che qualcosa di buono nella seconda parte del match fa intravedere. Towns, il terminale offensivo numero uno per Thibodeau, è indisciplinato con gli arbitri, e si carica inutilmente di falli, lasciando il parquet e di conseguenza carta bianca agli avversari. Anderson è infuocato dall'arco, un paio di triple ad inizio ultimo quarto portano la sua firma e consente ai suoi di scollinare i 10 punti di margine. Houston colpisce a ripetizione dai 7 metri e 25, vedere Towns difendere sul perimetro non è proprio il massimo. Feroce in attacco, agnellino sul lato opposto del campo. Poi, ecco che i Razzi imprimono l'accellerata decisiva: quattro triple ospiti di fila, due volte Anderson, poi Tucker e Harden ammazzano la partita ed i Lupi, facendo scorrere i titoli di codi alla contesa con un bel pò di minuti d'anticipo.

Minnesota Timberwolves: Towns 35 punti, Teague 25, Butler 15. Rimbalzi: Towns 12. Assist: Teague 8.
Houston Rockets: Harden 34, Anderson 21, Capela 14. Rimbalzi: Capela 12. Assist: Harden 12.