Denver Nuggets - San Antonio Spurs 122-119

Prosegue la corsa dei Denver Nuggets verso i playoff. Trascinati da un sontuoso Nikola Jokic e dalle giocate decisive di Gary Harris nel finale di partita equilibrato, i ragazzi di Malone superano in volata i San Antonio Spurs del solito scatenato LaMarcus Aldridge. Non bastano 38 punti della stella della squadra di Popovich ad evitare la sconfitta, la quale trascina i nero-argento nel marasma della Western Conference dalla posizione 3 alla 10, con 8 squadre nel giro di 4 vittorie. Partita bella ed equilibrata quella del Pepsi Center, con le squadre che si equivalgono dal principio. Ritmi e percentuali alte in avvio quando Chandler, Harris e Barton rispondono ai tentativi timidi di allungo firmati da Mills e, chiaramente, da Aldridge. Il lungo ospite banchetta nel pitturato, con Jokic che stenta a tenerlo spalle a canestro. L'europeo però si rifà dalla parte opposta, smazzando assist e chiudendo con cinismo e facilità al canestro, da sotto come dalla distanza. E' proprio la tripla del serbo a sparigliare le carte all'intervallo, dopo 24 minuti di sostanziale armonia. 

I padroni di casa provano ad alzare i ritmi della contesa una volta tornati in campo dopo la pausa lunga e, nonostante gli enormi sforzi di Mills ed Aldridge per tenere a contatto gli Spurs, questi ultimi provano a scappare con il parziale di 10-0 farcito dalle triple di Lyles e Barton, oltre che dai canestri di Harris e Jokic. San Antonio barcolla ma non molla, regge all'urto e conserva con Ginobili e Lauvergne un minimo di inerzia che le consente di restare aggrappata alla gara. E' Mills, assieme al centro francese, a suonare la carica in avvio di quarto periodo per gli ospiti texani, che si riportano sotto di due. Jokic è però scatenato e prova a rifilare una seconda spallata alla squadra di Pop, la quale si rialza grazie ai 10 punti quasi di fila di Aldridge: Spurs avanti di 2 (112-114). Nel momento peggiore per i padroni di casa è Harris a caricarsi la squadra sulle spalle: sei punti di fila della guardia di Malone danno l'abbrivio necessario ai Nuggets per prendere quel margine necessario per condurre in porto la sfida; a Mills e soci non riesce la rimonta. 

Phoenix Suns - Los Angeles Clippers 117-128

Tutto relativamente facile per i Los Angeles Clippers di coach Doc Rivers che espugnano Phoenix ed il deserto dell'Arizona grazie ad un primo quarto semplicemente sontuoso. Quaranta punti messi a referto da Tobias Harris e soci, privi di Danilo Gallinari e con un Milos Teodosic centellinato dal tecnico ospite. La gara si chiude di fatto dopo cinque minuti, quando i Clippers piazzano il 17-0 di parziale che inaugura la contesa: Harris è scatenato e implementa il margine fino al più 26 sul 31-5, con i cinque punti dei padroni di casa firmati tutti da Jackson. Gara in ghiaccio nonostante la scossa suonata da Booker e Warren, vana. Anche la second unit dei Clippers lascia le briciole ai Suns, la cui difesa lascia a Lou Williams la possibilità di entrare subito in partita e di aumentare il bottino per i losangeleni: 79 punti all'intervallo fotografano appieno l'andamento della gara.

Nella ripresa, dopo aver toccato anche i trenta punti di svantaggio, i Suns provano a riscattarsi serrando le maglie difensivamente ed alzando i ritmi in attacco e, complice anche un fisiologico rilassamento dei Clippers tornano sotto di venti, ma non basta per riaprire la contesa. Harris e Williams continuano a martoriare la retina dei padroni di casa, rispedendo al mittente i tentativi di abbozzare una rimonta da parte di Phoenix. Il garbage time finale è utile soltanto ad incrementare i bottini personali ed ai Suns di evitare un passivo imponente. 

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