Vittoria netta e altisonante per i campioni in carica, i Golden State Warriors, contro la squadra che in questa regular season ha spesso rappresentato la loro bestia nera, gli Oklahoma City Thunder di Russell Westbrook e coach Billy Donovan.

Inizio spumeggiante dei padroni di casa che si portano subito in vantaggio con McGee che chiude l’alley-oop e Thompson che brucia la retina dal midrange. OKC tiene botta sfruttando i mismatch che si creano nel pitturato con Adams, ma Golden State impone il proprio ritmo incalzante alla partita, che come sempre si traduce in un mare di punti in transizione. A Durant e Thompson risponde Westbrook con la tripla che mantiene i Thunder in parità, prima di un ulteriore accelerazione di Golden State che con Curry allunga sul + 5 nel finale del primo quarto. Ai Thunder servono pochi minuti di seconda frazione per riacciuffare la parità con Felton che mette a referto 8 punti consecutivi per un nuovo vantaggio OKC. I padroni di casa tengono botta con possessi perfettamente gestiti che fruttano punti facili, seguiti da uno spauracchio di Kevin Durant che con due bombe consecutive riporta in vantaggio la Dub-Nation, co n curry che si aggiunge allo show del compagni di squadra.

fonte: nba.com
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All’inizio del terzo quarto Anthony riaccende l’attacco di Oklahoma City che con Adams e Huestis si riporta a meno di un possesso di distanza. George segna addirittura la tripla del vantaggio, ma Curry nel successivo possesso si accende e, con una tripla dall’angolo, un paio di penetrazioni e un assist funambolico per Pachulia fa esplodere la Oracle Arena. Anthony e Westbrook provano a tenere in partita la loro squadra, ma Curry continua a bombardare da ogni dove, con Durant che da manforte e Iguodala e Young che finiscono il compito per un finale di quarto funesto per i Thunder che in pochissimi minuti si trovano sotto di 18 punti. Reazione di Oklahoma City che non si palesa nel quarto quarto, con i campioni della baia che continuano a dare spettacolo spinti dal solito pubblico caldissimo. Nick Young è praticamente infallibile e Golden State si diverte giocando ai propri ritmi regalando spettacolo in contropiede, rendendo inutile ogni tentativo di reazione della squadra ospite. Gli ultimi minuti diventano a dir poco una formalità per una partita che da un certo momento del terzo quarto ha avuto un solo padrone.