Un messaggio a tutta la Bundesliga quello lanciato dal Bayern Monaco nell'opening night dell'edizione 2015/2016, che l'ha visto impegnato contro l'Amburgo: la favorita veste ancora in rosso. Un rotondo 5-0 per regolare l'avversaria che ha provato a fare il suo nel primo tempo, mettendoci corsa e intensità, prima di soccombere nella ripresa nel momento in cui il fiato è cominciato a mancare e la squadra allenata da Pep Guardiola, che ha sorriso solo nella ripresa, ha preso fiducia e ha dilagato.

Firme d'autore in una notte ricca di colori all'Allianz Arena, con il tecnico che rinuncia a Thiago Alcantara per schierare in campo una sorta di 3-4-3 prettamente offensivo con Vidal già titolare ma molto in ombra, al contrario di Douglas Costa, risultato tra i migliori in campo e decisivo e propositivo su entrambe le fasce. Tanti volti nuovi nell'Amburgo di Labbadia, che opta per il 4-3-3 con Schipplock unica punta a sorpresa.

Il tedesco si impegna e lotta sin dalle prime battute, e il primo tiro in porta dopo quattro minuti arriva anche per merito suo: scarico su Holtby che conclude tra le braccia di Neuer. La partita del portiere tedesco di fatto finisce qui, visto che non verrà più chiamato in causa. Cominciano invece le sofferenze per Adler, che vede la sua difesa traballare un paio di volte nei primi dieci minuti. A dare respiro ci pensa un generosissimo Schipplock, che pressa ovunque e recupera un paio di palloni pericolosi, senza riuscire però a ripartire in contropiede: i giocatori del Bayern, saggiamente, lo mettono giù. Ma la difesa bavarese risulta un po' troppo sufficiente ed eccessivamente sicura.

Proprio uno dei due centrali però sblocca la partita: Douglas Costa sprinta, Diekmeier lo stende, Xabi Alonso crossa sulla punizione e Benatia ci mette la testa, approfittando di uno sbandamento della linea difensiva di Labbadia.

Il Bayern prende fiducia e comincia a giocare meglio, in particolare sulla fascia destra, dove le combinazioni di Muller, Robben e Lahm generano spesso grattacapi al povero Ostrzolek, che ne vede arrivare da tutte le parti. Un paio di volte la palla arriva in area, ma nessuno conclude a rete. Ci prova un paio di volte anche Alaba da fuori, senza riuscire a trovare la porta. A metter la palla in rete ci pensa Lewandowski in apertura di ripresa, approfittando di un mezzo assist proprio di Ostrzolek, prodigatosi in una gran chiusura su Muller: la palla termina tra i piedi del polacco che non sbaglia.

Da qui la partita decolla per i bavaresi, sale in cattedra Thomas Muller, dopo che già Xabi Alonso e Rafinha avevano sfiorato il gol, il primo in particolare con un destro folle dai 60 metri che va alto di poco. Il prodotto del vivaio al 69' conclude un'azione strepitosa mettendo in porta un cross d'esterno mancino di Douglas Costa, poi, dopo altri quattro minuti, combina con Lewandowski e appoggia il quarto gol.

L'Amburgo tenta reazioni rabbiose ma il tasso tecnico è troppo differente, Vidal va vicinissimo al gol rischiando di intermezzare la doppietta del numero 25 con un piatto da dentro l'area che esce di poco. Il finale è tutto per Douglas Costa: all'84' cerca il sinistro a giro all'incrocio, un gol alla Del Piero col piede opposto, sfiorando solamente la traversa. Tre minuti dopo prova a ripetersi, stavolta la tiene bassa e trova l'angolino opposto.

Finisce 5-0, finisce con un'Allianz Arena in festa e un Guardiola sorridente per l'ottimo inizio. Il Bayern si conferma squadra da battere e non inciampa. Per l'Amburgo una sconfitta che non cambia nulla: non sono queste le gare che la squadra di Labbadia deve vincere, il suo campionato comincia alla seconda giornata.