AUGSBURG - HERTHA BERLINO 0-1

47' (r) Kalou

Augsburg (4-1-4-1): Hitz; Verhaegh, Hong, Klavan, Feulner (71' Max); Baier; Esswein, Kohr (82' Molders), Altintop (58' Caiuby), Werner; Bobadilla. All.: M. Weinzierl.

Hertha Berlino (4-2-3-1): Kraft; Pekarik, Langkamp, Lustenberger, Plattenhardt; Hegeler (83' Brooks), Skjelbred; Beerens, Darida, Stocker (57' Schulz); Kalou (73' Haraguchi). All.: P. Dardai.

NOTE: Espulsi Bobadilla al 45+1' e Beerens al 66'.

L'Augsburg scende in campo con un 4-1-4-1 con Baier unico perno in mediana. Manca Baba sulla sinistra, che sta per essere ufficializzato dal Chelsea. In avanti Bobadilla unica punta, indisponibile Matavz. Dardai risponde con un 4-2-3-1, il neo-arrivato Darida agisce da trequartista alle spalle di Kalou. Baumjohann non ce la fa, in panchina Nico Schulz, vicino al Genoa.

Ospiti meglio messi in campo e più vivaci, non creano però moltissimo nonostante siano spesso presenti nella metà campo avversaria. Dopo 15' minuti la prima occasione: doppio dribbling di Kalou in area, ma sinistro che finisce sul palo esterno. Altra buonissima palla gol poco prima del 40' con Hegeler, stavolta di destro dalla distanza: palla rasoterra che esce di poco con Hitz più o meno in controllo. Nel finale di primo tempo si vede l'Augsburg, che prima per poco non beneficia di un autogol di Lustenberger e poi pareggia il conto dei legni con una grande incornata di Hong che si ferma sulla traversa. Bobadilla complica però le cose: due gialli ingenui e rosso poco prima dell'intervallo.

In apertura di ripresa Klavan commette una grande ingenuità e stende Kalou in area: rigore solare che lo stesso ivoriano trasforma battendo centrale e trafiggendo Hitz. La parità nel punteggio non arriva, ma quella nel numero di giocatori in campo sì, perchè Beerens ingenuamente commette un fallo troppo irruento, doppio gallo e rosso anche per lui. Vicinissimo all'1-1 ci va Esswein che colpisce il terzo legno della partita con un bolide su punizione dai 20 metri al 75': missile che si ferma dritto sul palo con Kraft a guardare. Nel finale il portiere diventa protagonista con due parate pazzesche, la prima in controtempo ancora su Esswein, poi su un colpo di testa di Molders.

La rivelazione della scorsa stagione dunque crolla all'esordio in una partita vivace caratterizzata dalle due espulsioni, una a testa. Di gol ne è arrivato invece uno solo, dell'Hertha. Augsburg che concretizza troppo poco.

WERDER BREMA - SCHALKE 04 0-3

34' Gebre Selassie (aut.), 68' Choupo-Moting, 85' Huntelaar

Werder Brema (4-3-1-2): Wiedwald; Gebre Selassie, Vestergaard, Lukimya, U. Garcia; Bargfrede, Fritz (69' Grillitsch), Junuzovic; Öztunali (57' Johannsson); Bartels (84' Galvez), Ujah. All.: V. Skripnik.

Schalke 04 (4-2-3-1): Fahrmann; Riether, Matip, Nastasic (17' Neustadter), Aogo; Geis, Goretzka (82' Sané); Di Santo (61' Hoger), Draxler, Choupo-Moting; Huntelaar. All.: A. Breitenreiter.

Ujah affiancato da Bartels in attacco per il Werder, con il neo-acquisto Johannsson insieme a tanti giovani. Oztunali agisce da trequartista. Schieramento molto offensivo per lo Schalke: Di Santo (ex di giornata) e Choupo-Moting agiscono sulla trequarti con Draxler, alle spalle di Huntelaar. Centrocampo giovanissimo con Geis e Goretzka, panchina per Meyer.

Il maggior tasso tecnico si fa sentire all'inizio, varie occasioni per la squadra di Breitenreiter non vengono appieno sfruttate, una in particolare con Huntelaar. Alla lunga esce il Brema che pressa sulla difesa dello Schalke, orfana di Nastasic, infortunatosi in un contrasto. Geis in mezzo al campo si impone subito come uno tra i migliori: le azioni offensive passano spesso tra i suoi piedi. Goretzka al 27' di testa va vicinissimo al vantaggio, volta Wiedwald a salvare in corner. Il portiere tedesco non può però nulla di fronte al pallonetto perfetto che disegna il suo compagno di squadra Gebre Selassie dal limite dell'area, tocco sciagurato nella propria porta che regala il vantaggio allo Schalke.

Molto combattuto l'avvio di ripresa, Huntelaar dopo 8 minuti avrebbe un'altra grande occasione ma lanciato da Draxler calcia in pieno addosso a Wiedwald in uscita sciupando tutto. Il Werder comincia a farsi vedere in avanti, capendo che la situazione non è delle migliori: è Bartels ad andare vicinissimo al pareggio con un diagonale che esce di un nulla. La squadra di casa si sbilancia ma viene punita: Matip trova il corridoio per Choupo-Moting, freddissimo a concludere in area e a raddoppiare. Lo Schalke soffre ma la chiude in contropiede grazie a una discesa clamorosa di Leroy Sané, che poi serve al centro l'accorrente Huntelaar.

Un risultato forse bugiardo, visto che il Werder ha giocato una partita attiva e ha spinto molto, ma lo Schalke ha meritato la vittoria. Attacco letale, difesa magari da aggiustare ancora un po'. Da capire la situazione Draxler, dovesse partire Sanè è pronto per alternarsi a Meyer in quel ruolo.

DARMSTADT - HANNOVER 2-2

31' e 54' Heller, 48' Benschop, 62' Sulu (aut.)

Darmstadt (4-4-1-1): Mathenia; Jungwirth, Sulu, Caldirola, Holland; Heller, Niemeyer, Gondorf, Rausch (65' Kempe); Sailer (72' Rosenthal); Stroh-Engel (87' Wagner). All.: D. Schuster.

Hannover (4-2-3-1): Zieler; Sorg, Marcelo, Schulz, Albornoz; Schmiedebach (81' Andreasen), Sané; Klaus (46' Benschop), Karaman, Prib; Erdinç (73' Sobiech). All.: M. Frontzeck.

NOTE: al 59' Erdinc si fa parare un calcio di rigore.

Tante novità per il neo-promosso Darmstadt che lancia subito in difesa Caldirola e Rausch largo a sinistra a centrocampo. Solo panchina per Garics e Rosenthal. Hannover che risponde con un 4-2-3-1 che prevede unica punta il nuovo arrivato Erdinc. In campo anche i due ex Friburgo Sorg e Klaus, che presidiano la corsia destra.

Prima occasione dopo un solo minuto, sulla testa di Marcelo in piena area: Mathenia si supera con un gran colpo di reni. Dopo diversi minuti a subire, la neo-promossa prova a prendere coraggio e si fa vedere in avanti passando dai piedi di Sailer. Al 28' debutta la goal line technology in Bundesliga: Sanè di testa incorna, la palla sbatte sulla parte inferiore della traversa ma non entra poi totalmente in porta sul successivo rimbalzo. Tre minuti dopo arriva il vantaggio del Darmstadt: contropiede magistrale condotto e concluso da Heller, destro a giro magistrale che si insacca nel sette dopo un grande dribbling. La reazione dell'Hannover si scontra con l'entusiasmo dei padroni di casa, che giocano meglio e si propongono con insistenza.

Nell'intervallo Frontzeck punta su Benschop e viene ripagato nel migliore dei modi: dopo tre minuti l'olandese arriva a centro area su una palla al centro rasoterra di Erdinc, chiudendo il contropiede e firmando il pareggio. Schulz però compie una follia e al 54' lancia ancora Heller verso la porta, Zieler saltato e palla appoggiata in rete per la doppietta personale. L'occasione per il pareggio potrebbe arrivare immediatamente grazie ad Erdinc, che vien trattenuto da Sulu in area e va dal dischetto, ma calcia malissimo, centralmente e senza potenza, con Mathenia che addirittura trattiene la palla. In qualche modo però il pareggio arriva: punizione battuta al centro dalla destra, Sulu prova ad anticipare Marcelo ma la mette in porta. La partita è bellissima e ricca di emozioni, Zieler si deve prodigare in un miracolo su un colpo di testa di Sailer per mantenere il pareggio. Il portiere viene salvato dalla traversa all'80' su un colpo di testa a botta sicura di Stroh-Engel e innumerevoli volte dagli errori dei giocatori del Darmstadt, che vanno in contropiede ma non concludono.

Finisce con un pareggio spettacolare e ricco di emozioni, con l'Hannover che prova qualche assedio finale con scarso successo. Un pareggio che accontenta entrambe.

BAYER LEVERKUSEN - HOFFENHEIM 2-1

5' Zuber, 45' Kiessling, 71' Brandt

Bayer Leverkusen (4-2-2-2): Leno; Hilbert, Tah, Papadopoulos, Wendell; Bender (60' Mehmedi), Kramer; Calhanoglu, Bellarabi (90+1' Ramalho); Son (64' Brandt), Kiessling. All.: R. Schmidt.

Hoffenheim (4-4-2): Baumann; Kaderábek, Sule, Schär, Kim; Schmid (73' Uth), Schwegler, Polanski (82' Ochs), Zuber; Volland, Kuranyi (58' Strobl). All.: M. Gidsol.

Solo panchina per il nuovo arrivato Aranguiz: il tecnico sceglie Kramer e Bender dietro ai magnifici quattro in avanti. Spazio in difesa per Tah, fuori Toprak. Gidsol manda in campo subito quattro nuovi acquisti, in particolare Kevin Kuranyi che guida l'attacco con la stellina Volland. Panchina per Rudy, gli vengon preferiti Schwegler e Polanski.

Vantaggio a sorpresa degli ospiti, molto più intraprendenti, dopo cinque minuti grazie a Zuber: la difesa si dimentica di lui e sbaglia ogni movimento possibile, permettendogli di calciare solo davanti a Leno, battendolo con un tunnel. Reazione immediata e rabbiosa dei padroni di casa, ma Kiessling, che di testa a tratti domina, e Papadopoulos sciupano. La porta sembra stregata e Baumann è in giornata di grazia: a cinque minuti dall'intervallo con un riflesso clamoroso para un tiro a botta sicura di Calhanoglu da non più di cinque metri. Ci pensa Kiessling a rimettere in pari le cose poco prima del duplice fischio, sfruttando da attaccante vero una corta respinta dopo una botta di mancino di Wendell.

Anche in apertura di ripresa è l'Hoffenheim a condurre la partita, con Volland che prova a sorprender Leno al volo senza inquadrar la porta. La squadra di Gidsol trova di fronte un grande Leno in più di un'occasione, mentre dall'altra parte Kiessling all'ora di gioco deve rimproverare solo se stesso: a porta sguarnita arriva male sul pallone e la spara in cielo. La mossa giusta la azzecca Schmidt, che manda in campo Brandt e dopo pochissimi minuti il suo sinistro a incrociare per chiudere un contropiede regala il vantaggio al Bayer. Beffati gli ospiti, che stavano cercando un assetto più difensivo. Con cinque attaccanti in campo, il Leverkusen continua a spingere alla caccia del terzo gol che chiuderebbe i conti, ma continua a sprecare.

Alla fine il 2-1 è sufficiente alle aspirine per portare a casa i primi tre punti della stagione e prepararsi al meglio al preliminare contro la Lazio in Champions League. Hoffenheim che può comunque trarre ottime indicazioni da una trasferta difficile.

MAINZ - INGOLSTADT 0-1

66' Hinterseer

Mainz (4-2-3-1): Karius; Brosinski, Bungert, Bell, Bengtsson (85' Balogun); Baumgartlinger, Frei; Clemens, Malli, Jairo (74' Koo); Niederlechner (78' Muto). All.: M. Schmidt.

Ingolstadt (4-3-3): Ozcan; Levels, Matip, Hubner, Engel; Gross (81' Bauer), Roger, Morales; Hartmann (61' Kachunga), Hinterseer (85' Bregerie), Leckie. All.: R. Hasenhuttl.

Il Mainz si affida all'unica punta Niederlechner con tanta velocità alle sue spalle e un centrocampo roccioso guidato da Baumgartlinger. Classico 4-3-3 per l'Ingolstadt, che si affida al vecchio nucleo guidato dal giovane talento Gross a centrocampo per l'esordio.

La squadra di Hasenhuttl ha un ottimo impatto con la gara, ma va scemando col passare dei minuti: i padroni di casa cominciano a imporre il proprio gioco, anche se la prima palla-gol arriva intorno al 25' con Jairo che di destro in area calcia troppo lento e centrale; risponde Gross dalla distanza, Karius vola a mettere in angolo. Il primo tempo in generale non è un granchè, anche se i padroni di casa fanno nettamente meglio.

Anche nella ripresa va molto meglio il Mainz, che sfrutta la buona vena di Malli per creare occasioni: Ozcan è continuamente chiamato in causa e deve rispondere presente anche su Niederlechner. Il vantaggio a sorpresa dell'Ingolstadt arriva al 66' ed è di Hinterseer: destro a giro assolutamente non banale da posizione defilata, Karius non può nulla sulla traiettoria perfetta.

Il finale vede assedi disordinati di un Mainz ancora da registrare nel post-Tuchel: successo fondamentale invece per l'Ingolstadt, ma c'è ancora tanto lavoro da fare per arrivare alla salvezza.