Il Barcellona di Luis Enrique vince nell'ultima giornata della Liga 2016 a Los Carmenes di Granada (0-3, tripletta di Luis Suarez) e si aggiudica così il suo ventiquattresimo titolo di campione di Spagna, il sesto negli ultimi otto anni. Si tratta del secondo successo nazionale consecutivo per i blaugrana, protagonisti di una stagione altalenante, ma abili a ritrovare la rotta in una finale reso ancor più appassionante dalla fantastica rimonta dei rivali storici del Real Madrid, che chiudono a un punto di distanza (90 contro i 91 dei catalani) dopo la vittoria al Riazor di La Coruna con doppietta di Cristiano Ronaldo. Il Barça non sbaglia dunque in Andalusia e ringrazia il proprio tridente delle meraviglie, che ha in Suarez il finalizzatore principe, stoccatore infallibile anche oggi sugli assist di Jordi Alba, Dani Alves e Neymar. La temporada blaugrana non finisce però con il trionfo di Granada, perchè la settimana prossima ci sarà da disputare la finale di Copa del Rey contro il Siviglia, per alzare il quarto trofeo stagionale dopo Supercoppa Europea, Mondiale per Club e Liga. 

A Los Carmenes Luis Enrique propone la stessa formazione del turno precedente, il cosiddetto once de gala, che ha l'unica variante solo in Ter Stegen, sostituto in porta dell'infortunato Claudio Bravo. Il Granada, salvatosi domenica scorsa nel derby del Sanchez-Pizjuàn, opta per uno schieramento prettamente difensivo, in cui El Arabi è l'unica punta, Penaranda e Fran Rico lo supportano sugli esterni, mentre Rochina è il solo che può dare qualità a un centrocampo in cui si notano le doti atletiche di Doucourè. Il pubblico andaluso è caldissimo, il campo appositamente lento, e la partenza degli ospiti nervosa. Un ritmo bassissimo caratterizza i primi minuti di partita, in cui è subito Gerard Piquè a reclamare un gol di testa su corner, ma la respinta di Andres Fernandez è proprio sulla linea di porta. La fase offensiva dei padroni di casa è praticamente inesistente, con il pallone giocato sempre e comunque in verticale per il solitario El Arabi, che peraltro ciabatta malamente nell'unica occasione a disposizione. Un Barça che non riesce a trovare spazi sfonda improvvisamente al 22', quando Neymar combina splendidamente sulla sinistra con Jordi Alba: il terzino catalano si muove alla perfezione e mette in mezzo un pallone basso su cui Luis Suarez deve solo appoggiare in rete. E' il gol che sblocca il match e tranquillizza gli ospiti, vicini al raddoppio su punizione di Leo Messi. Iniesta e Rakitic orchestrano il palleggio di Luis Enrique, ed è poi Mascherano a lanciare lungo (38' minuto) in diagonale per Dani Alves, caparbio nello sfruttare tutto il campo e sorprendere la difesa del Granada con un assist quasi in spaccata per l'accorrente Suarez, che di testa sigla il raddoppio e gela Andres Fernandez. Si chiude così il primo tempo, con il Barcellona in totale controllo della sfida, mentre i padroni di casa possono dire di aver provato a difendersi con ordine, ma nulla di più.

Alla ripresa delle operazione si rivede l'ex di turno Isaac Cuenca per un impalpabile Rochina, ma lo spartito non cambia: il possesso palla è tutto per Iniesta e compagni, che hanno l'occasione dello 0-3 con Neymar, che impegna Fernandez su assist dalla destra di Suarez, fantastico nell'attaccare la profondità su suggerimento di Dani Alves. L'unica vera palla gol dell'intera partita degli andalusi capita sui piedi di Fran Rico, che approfitta di un buco difensivo dei catalani per trovarsi a tu per tu con Ter Stegen, salvo calciare in modo prevedibile e facilitare la respinta del portiere tedesco. Messi si diverte intanto a lanciare i compagni di reparto, ma trova un paio di volte in fuorigioco Neymar e Suarez, mentre Iniesta delizia il pubblico con un controllo a seguire di tacco che esalta i tifosi blaugrana. Con il trascorrere dei minuti la gara si sporca: prima Mascherano è costretto ad alzare bandiera bianca per un infortunio muscolare (rimpiazzato da Mathieu), poi è Cuenca a rischiare il linciaggio per non aver buttato fuori il pallone con Suarez a terra. Nel finale, fuori El Arabi per Barral e dentro Doria per Ricardo Costa. Luis Enrique concede un minimo di riposo allo stakanovista Rakitic inserendo Arda Turan, ma il terzo gol è ancora una volta tutta farina del sacco della MSN. Messi verticalizza in spazi stretti per Neymar che, solo davanti a Fernandez, scarica per il Pistolero, che fa tripletta a porta sguarnita. E' il sigillo per l'inizio della festa catalana (non scalfita da un palo nel recupero di Barral) per l'ennesimo campionato vinto, stavolta in volata sul Real Madrid, con il dolce retrogusto della beffa ai danni degli arcirivali merengues.