I Faraoni, gli uomini più potenti dell'antico Egitto, di fronte ai Leoni Indomabili, i più feroci predatori dell'Africa, i re della Savana. I primi per ribadire il proprio potere e conservare il dominio nella storia, i secondi per graffiare il record dell'odierno avversario e ruggire guardando il cielo del Gabon. Tutto in una notte, tutto in novanta minuti di fuoco. La Coppa d'Africa 2017 alza il sipario sulla partita delle partite, sulla finalissima: Egitto contro Camerun. Due squadre che forse nemmeno si pensava potessero essere concorrenti al titolo, per ragioni di talento, di situazioni.

La squadra di Cuper ha avuto la meglio del Ghana nel girone, poi di Marocco e Burkina Faso nella fase ad eliminazione diretta: sempre vincente contro avversari di pari livello, se non in certi casi superiori. Dall'altro lato siede un altro santone come Hugo Broos. I suoi hanno prima eliminato i padroni di casa del Gabon nel raggruppamento, poi hanno affrontato due favoritissime come Senegal e Ghana. Entrambe le squadre hanno i loro buoni motivi per ritenere questo il loro anno: sta solo alle stesse confermarsi o smentirsi. In una finale che mette in campo 11 Coppe d'Africa.

La storia delle finali tra Egitto e Camerun, viaggiando all'indietro, ci riporta diretti fino al 1986. Erano i Leoni Indomabili della leggenda Roger Milla, ma ad alzare la coppa, solo dopo i calci di rigore, furono gli avversari. Stessa identica sorte nel 2008, quando fu decisivo un gol di Aboutreika: a piegarsi fu un altro storico giocatore del Camerun, Samuel Eto'o. L'Egitto, per il Camerun, rappresenta dunque una sorta di tabù, visto che è l'unica squadra ad averlo battuto in finale, ma i Faraoni sono anche un tabù per loro stessi: su sette finali disputate, mai una sconfitta. Numeri, intrecci, corsi e ricorsi storici che potrebbero essere cancellati o allungati.

Faraoni in visibilio per la vittoria del 2008. | Fonte immagine: Eurosport
Faraoni in visibilio per la vittoria del 2008. | Fonte immagine: Eurosport

Qui Egitto

"Ho la sensazione che sarà una grandissima finale. Ho una grande squadra a disposizione, e parlo sia di coloro che sono qui e giocano, che di coloro che non hanno trovato spazio dopo aver partecipato alle qualificazioni". Parole e musica di Hector Cuper, CT egiziano che si sta prendendo piccole rivincite su chi lo dava per finito. Manca ancora però l'ultimo passo, quello decisivo, ed il suo Egitto non è nelle migliori condizioni fisiche possibile per affrontarlo.

Il dubbio principale è Elneny in mezzo al campo: il mediano dell'Arsenal sta provando a recuperare, anche forzando, ma non è certa la sua presenza. In caso di forfait, spazio per Ibrahim Salah, con Fathi che dovrebbe rimanere sulla linea di difesa davanti a El Hadary, insieme a Elmohamady, Hegazy e Gabr. L'altro mediano è Tarek Hamed, mentre sulla trequarti, con Mohamed Salah e Abdallah El Said, potrebbe trovare campo Ramadan Sobhi. Mahmoud Hassan Trezeguet, infatti, dovrebbe avanzare da prima punta, per sopperire alle assenze di Mohsen e A. Hassan per infortunio, e alla squalifica di Kahraba. Più remota la soluzione Warda.

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4-2-3-1                                                                                                                                                                    

Qui Camerun

Il cammino dell'Egitto è stato senza dubbio sorprendente, ma forse quello del Camerun lo è stato ancora di più. La nazionale di Broos ha vissuto mesi difficili nei mesi antecedenti la competizione, caratterizzati da tantissimi rifiuti. Eppure il CT belga ha trovato la chimica giusta: "In 29 anni di carriera non ho mai lavorato con un gruppo come questo, sono dei giocatori fantastici dentro e fuori dal campo, meritano questa finale. Abbiamo dimostrato dall'inizio i nostri miglioramenti, ma stiamo ancora vivendo un sogno", ha affermato in conferenza stampa.

Poche, pochissime sorprese attese nella serata. L'unico reale ballottaggio sembra tra Ekambi e Zoua per un posto sulla sinistra, mentre per il resto la formazione pare già scritta. Davanti ancora Ndip També, con Aboubakar pronto a subentrare dalla panchina; alle sue spalle, il vincitore del duello di cui sopra con Moukandjo e Bassogog. Siani e Djoum diga a centrocampo, Fai e Oyongo sulle corsie, Teikeu e Ngadeu coppia centrale. Tra i pali, invece, Ondoa.

4-2-3-1
4-2-3-1                                                                                                                          

Calcio d'inizio,  allo Stade d'Angondje di Libreville (Gabon), alle ore 20 italiane. Dirige la gara Janny Sikazwe, dello Zambia. Diretta esclusiva su Fox Sports.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]