Smaltita la scorpacciata di gol e di viaggi della pausa nazionali, torna in campo la Premier League e lo fa in grande stile. Una trentesima giornata che, come al solito, presenterà mille incroci interessanti e due big match assolutamente da non perdere.‌

I fuochi artificiali in apertura saranno tutti made in Merseyside col derby di Liverpool tra i Reds e l'Everton, da sempre una delle stracittadine più calde del mondo. Nel classico appuntamento alle 16 di sabato, invece, porte aperte a sei partite che potrebbero cambiare le cose in qualsiasi zona di classifica: il Chelsea di Antonio Conte è letteralmente ad un passo dal titolo e non vuole vedere neanche un centimetro alle inseguitrici. Vincere a Stamford Bridge contro un Crystal Palace pienamente invischiato nella lotta per non retrocedere, vorrebbe dire infilare l'ennesimo mattoncino della scala verso l'Olimpo. Come i londinesi, anche il Leicester City campione in carica si ritrova a guardarsi le spalle, anche se la scossa e le vittorie portate dal cambio in panchina (Shakespeare per Ranieri) hanno dato ossigeno alle Foxes: con 6 punti in più ed una partita in meno dell'Hull terzultimo, portare via il risultato contro lo Stoke City - dal canto suo tranquillamente al nono posto senza patemi né ambizioni - darebbe una bella spallata alle concorrenti dirette.

Come le Tigers appunto, che non hanno chance se non quella di procedere dritte per la loro via e cercare di mettere in cascina punti in ogni giornata con l'obiettivo di rilanciare una rincorsa quantomeno ardua. Ad opporsi oggi sarà il West Ham di Slaven Bilic, sereno coi suoi 33 punti che valgono il dodicesimo posto. Altro match tra chi viaggia in acque tranquille e chi in acque torbide è Watford-Sunderland: la truppa di Mazzarri affronta i Black Cats sempre più ultimi, con venti punti raccolti in ventotto gare. Tornando in vetta, invece, appuntamento sempre alle 16 italiane per due delle concorrenti per un posto nella prossima Champions League: ad Old Trafford, José Mourinho sta pensando ad un 11 a trazione super offensiva per il suo United da usare come grimaldello per far saltare la serratura​ di un WBA (ottavo, quota 43) sostanzialmente già in vacanza.

Discorso simile anche per il Tottenham terzo, che dovrà però allontanarsi da White Hart Lane per vestire i panni dell'ospite contro il Burnley. I Clarets, tra le più belle sorprese della stagione invernale, non vincono da 7 partite e sono protagonisti di una lenta discesa verso gli inferi della Championship. Per ora la situazione è tranquilla, ma servono punti per scongiurare l'incubo. La chiusura alle ore 18.30, è affidata al Southampton di Manolo Gabbiadini. Allo Stadium of Light arriva un Bournemouth con gli stessi punti (33) ma due partite in più: la sensazione è che, considerata la qualità degli interpreti e la mancanza di tensione derivante dalla posizione in classifica, si potrebbe assistere davvero ad uno spettacolo con pochi eguali. ‌‌

La giornata di domenica, invece, offrirà solo due partite, di carica emotiva e tecnica non indifferente. Alle 14.30, il disperato scontro salvezza tra il Middlesbrough, penultimo e fresco di cambio di allenatore, e lo Swansea, che di tecnici ne ha cambiati tre e si ritrova a difendere con le unghie e con i denti la diciassettesima piazza. L'appuntamento è al Liberty Stadium, e nel caso di vittoria dei gallesi potremmo avere già una squadra virtualmente tagliata fuori dalla corsa. ‌Il finale di giornata invece è affidato non al monday night bensì alla partita pomeridiana di domenica, con il Manchester City impegnato a mantenere vive le briciole di speranza per la rincorsa al Chelsea contro un'altra londinese, l'Arsenal, in piena crisi di identità, gioco e risultati.