Il Valencia si mette, forse, definitivamente alle spalle una stagione da incubo, espugnando - nella 31esima giornata della Liga - con un rotondo 1-3 il campo del derelitto Granada, sempre più lontano da una zona salvezza che appare solo come un miraggio. Decisivo nella contesa è Simone Zaza, che realizza una doppietta nel primo tempo che indirizza la gara. Santi Mina e Ponce completano il tabellino.

Le scelte Voro deve fare i conti con diverse assenze di lusso: Garay, Perez, Rodrigo, Gayà e Nani. Zaza è l'unica punta, con Santi Mina - titolare dopo due mesi - ad accompagnarlo, con Soler e Cancelo. Lucas Alcaraz vara il 4-2-3-1 senza Ramos e Koné, tornano però Carcela-Gonzalez e Uche Agbo. Kravets riferimento avanzato. Out anche Ruben Vezo, in prestito proprio dal Valencia.

L'avvio di gara lascia intravedere equilibrio, ci prova subito Santi Mina di testa senza inquadrare lo specchio, stessa sorte che tocca a una conclusione interessante di Carcela-Gonzalez, che spinge a destra innescato da Pereira, ma spara in curva da ottima posizione. Il Valencia prende campo e Zaza manda le prime avvisaglie a Ochoa, con un mancino da lontanissimo in diagonale, fuori non di molto. Il primo gol arriva al 19': pennellata da destra di Cancelo per la testa di Zaza, che anticipa Ingason staccandosi e poi tagliandogli davanti, incornata vincente imprendibile per il portiere messicano.

Due minuti dopo è ancora l’attaccante italiano a recitare un ruolo da protagonista, stavolta il traversone arriva dal lato opposto, da Santi Mina, ed il tap-in in scivolata dell’ex Juve e Sassuolo è facile e vale lo 0-2, oltre che la prima doppietta dopo quattro anni di digiuno. Lo stesso autore del secondo assist, Santi Mina, si vede annullare una rete: parte in fuorigioco su punizione dalla sinistra, segna ma l’arbitro non convalida. La partita, col doppio vantaggio ospite, scende di colpi; il Granada prova la reazione d’orgoglio giocandosi prematuramente anche la carta Boga al posto di un invisibile Ingason; proprio il talento del Chelsea tenta di mettersi in luce con un destro da fuori, centrale e bloccato da Diego Alves.

Il Valencia prova un paio di conclusioni decisamente complicate con Soler, ma non chiama in causa Ochoa, come invece fa dalla parte opposta, in avvio di ripresa, il subentrato Ponce: colpo di testa da ottima posizione, ma centrale. Dopo dieci minuti nel secondo tempo la squadra di Voro la chiude: Soler accelera a destra e si inventa un assist per la corsa di Santi Mina, che taglia da sinistra a centro area e batte Ochoa con un rigore in movimento. I ritmi calano ancora, almeno finché gli ospiti decidono di complicarsela, quando al 65’ Ponce raccoglie la palla su un errore di Diego Alves in impostazione: parte, dribbla Mangala e col mancino in diagonale in piena area batte il portiere brasiliano, restituendo speranza ai suoi.

Le migliori occasioni rimangono però confinate nelle mani del Valencia, il solito Soler inventa a piacimento per il neo-entrato Munir, che una volta spara su Ochoa (miracoloso anche sul secondo tentativo dello stesso trequartista spagnolo) e in seguito manca lo specchio per una questione di centimetri con un delizioso tocco sotto. Il risultato non cambia e si mantiene tale fino al triplice fischio finale.

La vittoria - la terza consecutiva - permette al Valencia di salire a quota 39 punti, con un margine di sicurezza di 17 punti sulla red zone, mentre il Granada ci resta in pieno, fermo a 20 e distante sette lunghezze dal Leganes quartultimo. Fischi dei tifosi di casa, unici applausi per l'ex Siqueira.